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martedì 28 dicembre 2010

La cultura non dà da mangiare

Quello che si sta per concludere è stato probabilmente l’anno più devastante per la nostra cultura, il che è molto triste per una nazione che ha basato la sua gloria su pittori, architetti, scultori, musicisti, chef e in decenni più recenti si è contraddistinta pure nella moda, nelle automobili e nel cinema.  Tutta arte, cioè cultura. Una cultura che ha dato da mangiare al nostro popolo per secoli, ma oggi non più.

Ora l’Italia punta su altro e purtroppo la cultura non dà più da mangiare.

Si è creato un ministero per il Turismo, il che potrebbe rivelarsi positivo. Ma i fondi per la cultura per il momento sono ancora a livelli record (in negativo).
Eppure la speranza è l’ultima a morire.

Il principale veicolo di diffusione di cultura, la Tv, quest’anno ha fatto qualcosa. In passato, già la volgarizzazione della Divina Commedia da parte di Benigni è stata un atto di buon gusto da parte della Tv di Stato, ma quest’anno la Rai ha fatto molto di più, riportando la cultura in Tv, in prima serata.

Vieni via con me, al di là delle polemiche di natura politica e le discussioni sulle capacità di conduttore dello scrittore Saviano, resta una coraggiosa risposta a un palinsesto desolante e superficiale. Poco importa se si trattasse di un programma di parte: il pubblico italiano non può che essere grato a questo concentrato di serietà e riflessione nella giornata che apparteneva alla vacuità assoluta del Grande Fratello. E la cosa più soddisfacente è che quest’ultimo è stato battuto miseramente, segno che forse qualcosa sta cambiando e che non tutta la gioventù ha come obiettivo principale quello di diventare opinionisti, ragazzi immagine, calendar girls, veline o escort. Forse esistono anche altre carriere possibili. Forse si può ragionare sulla realtà in cui viviamo e sul fatto che la maggioranza del pubblico italiano abbia guardato un programma di minoranza, cioè di opposizione, condannato dal governo.
Ma un’altra notizia per cui complimentarsi alla Rai è la scelta di trasmettere il teatro in prima serata sul principale canale, Raiuno. Dopo 33 anni di assenza, il teatro non solo è tornato in Tv ma ha anche raccolto un inaspettato, grandissimo successo di pubblico con la messa in onda di Filumena Marturano. Segno che forse la cultura e il coraggio di investirvi, paga ancora.
Con la speranza che il 2011 porti altre iniziative simili.

4 commenti:

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  2. Siamo ancora molto più curiosi e intelligenti di come ci vorrebbe il nostro Minculpop... incrociamo le dita (e impariamo a fare le crocette giuste quando andiamo a votare, anche se di questi tempi il naso non basta turarselo, bisognerebbe strapparselo prima con le tenaglie...)

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  3. in italia oggi solo la cul-tura dà da mangiare.. d'altronde con james bondi come ministro è già tanto

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  4. Poco, ancora decisamente troppo poco. Però non colpevolizzo solo quelli che hanno in mano il timone, perchè alla fine dei conti glielo lasciamo fare...siamo anche noi sulla barca e nonostante vomitiamo dal mal di mare ai timonieri non diciamo "cerca di veleggiare meglio"... Anzi! Siamo molto capaci di lamentarci; poco capaci di pretendere rispetto, perchè è un esercizio in cui occorre impegno... Vacca come sono positivo!! :-)

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