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martedì 30 giugno 2009

Consigli del cazzo

"Preparate con calma gli esami. Non bisogna correre dietro all'esame, ma sia l'esame a corrervi dietro. " Max Jacob, CONSIGLI AD UNO STUDENTE

Caro Max,
del tuo consiglio non so che farmene e mi sembra anche un consiglio di Merda! Preferirei correre io dietro all'esame e raggiungerlo quando riesco e non il contrario! Perchè è proprio questo il problema: gli esami mi rincorrono un po' troppo ultimamente! Io già lo sento alle costole, questo esame, sento il suo fiato gelido sulle mie spalle, sento il suo passo tombale pronto ad annientarmi e a prendermi ancora una volta alla sprovvista e lasciarmi lì, inerme, in questa gara impari contro il tempo. Perchè il Tempo vince sempre.

lunedì 29 giugno 2009

Nota

Rettifico (in parte) quanto detto nel post precedente:
l’elogio più bello che ho letto è quello di Marco Mangiarotti di Quotidiano Nazionale, che ha parlato finalmente anche della musica di Michael e di quanto Thriller abbia cambiato la storia della musica. Inoltre ha aggiunto che Jackson e Madonna sono gli unici protagonisti assoluti dell’era moderna e multimediale.
Ciò significa che ora Madonna è l’Unica.

Roberto Cavalli, che conosceva di persona il cantante, ha dichiarato che, mentre i Beatles sono entrati nella storia, Jackson, così com’è successo per Elvis e succederà per Madonna, vivranno per sempre, nel mito.
Questi paragoni a Madonna e il pensiero della sua futura scomparsa mi hanno fatto venire un magone incredibile.

sabato 27 giugno 2009

Bye bye Jacko - the last goodbye

Mina ha pubblicato su La stampa uha pubblicate dei bellissimi elogi di Michael, tra tutti ho scelto le parole finali di quello di Mina.
"La musica non prende in considerazione alcuna piccolezza terrena, la musica rimane al di sopra delle teste dei suoi portatori, la musica svincola dalla storia umana. E il bambino che se ne è andato lascia dietro di sé l’oro della sua arte e il disegno animato delle sue sembianze fisiche."

Grande ammirazione anche ad Mtv che ieri ha dedicato un'intera giornata di programmazione ininterrotta ad uno dei fautori del suo successo, mandando in onda più di 300 sms inviati dai fani italiani. Oggi e domani la maratona commemorativa continua con il Michael Jackson Weekend che lascia comunque spazio anche ad altri programmi del palinsesto. Era il minimo che potesse fare.
Vergognosa è invece All Music, che a dispetto del nome, finora non ha dedicato nemmeno 10 minuti alla scomparsa del re della musica. E' vero che Mtv è nata con Michael e All Music è nata quando JAacko non cantava più, però lo trovo un atteggiamento davvero ignobile.

You'll be there

"Non riesco a smettere di piangere a questa triste notizia. Ho sempre ammirato Michael Jackson. Il mondo ha perso uno dei grandi, ma la sua musica vivrà per sempre! Il mio pensiero va ai suoi tre figli e agli altri membri della sua famiglia. Dio li benedica.” ha continuato Madonna in un’intervista pubblicata da People.
Intanto il suo manager ha dichiarato che Madonna stava preparando un'apparizione a sorpresa in uno dei concerti che Jackson avrebbe dovuto tenere alla O2 Arena tra poche settimane.

1984 - Attenti a quei 2
1991 - Agli Oscar
1991 - A spasso con Madonna


All'elenco di mie canzoni preferite di ieri aggiungo Will you be there, che per qualche strano motivo mi ero dimenticato. Assiema a They don't care about us, la mia preferita.
Splendido e quanto mai azzeccato il testo:


A Man Should Be Faithful
And Walk When Not Able
And Fight Till The End
But I'm Only Human
Everyone's Taking Control Of Me
Seems That The World's
Got A Role For Me
I'm So Confused
Will You Show To Me
You'll Be There For Me
And Care Enough To Bear Me(Hold Me)
(Lay Your Head Lowly)(Softly Then Boldly)
(Carry Me There)(Lead Me)(Love Me And Feed Me)
(Kiss Me And Free Me)
(I Will Feel Blessed)
(Carry Me Boldly)(Lift Me Up Slowly)
(Carry Me There)
(Save Me)(Heal Me And Bathe Me)
(Softly You Say To Me)(I Will Be There)
(Lift Me)(Lift Me Up Slowly)(Carry Me Boldly)
(Show Me You Care)(Hold Me)
(I Will Feel Blessed
]In Our Darkest Hour
In My Deepest Despair
Will You Still Care?
Will You Be There?In My Trials
And My Tripulations
Through Our Doubts
And Frustrations
In My Violence In My Turbulence
Through My Fear
And My Confessions
In My Anguish And My Pain
Through My Joy And My Sorrow
In The Promise Of Another Tomorrow
I'll Never Let You PartFor You're Always In My Heart.

venerdì 26 giugno 2009

the way he makes me feel

Ieri sera tornando a casa, ascoltavo l’autoradio e tra uno zapping e l’altro mi sono messo ad ascoltare quella contraddizione vivente di “Black or White” in cui l’unico uomo nero che si è trasformato in bianco canta “No matter if you’re black or white”. Ma quando la canzone è finita, ho appreso la triste notizia che veniva annunciata per la prima volta. Stamattina, la radiosveglia suonava “the way you make me feel”. E la cosa strana, è che oggi, guardando i suoi video che giustamente MTV sta mandando in rotazione continua (facendo per una volta una cosa decente) non riuscivo ad essere triste, perché tutte quelle canzoni mi fanno sentire allegro, energico, se vuoi arrabbiato o innamorato, ma non triste, perché anche se Michael lasciandoci, ci ha anche lasciato un mare di splendide canzoni. Difficile dire quali siano le più belle, ma le mie preferite sono:
. They don’t care about us
. Smooth Criminal
. Man in the mirror
. You are not alone
. Bad
. Beat it

giovedì 25 giugno 2009

Recensione di ANGELI E DEMONI

Tra fantascienza, storia, religione ed arte mixate al film d’azione, il secondo film che nasce da un adattamento di un libro di Dan Brown mette troppa carne al fuoco, ma riesce nel compito di tenerci incollati davanti allo schermo per le oltre due ore di proiezione, regalando una suggestiva esplosione “luminosa” in Vaticano e una ricostruzione di Roma da applausi (il film è stato girato a Caserta e Hollywood). La recitazione di Hanks è ai minimi storici, ma del resto al film non serve altro. Nonostante la Chiesa l’abbia criticato, chi non vorrebbe un papa come Ewan McGregor?
VOTO: 6

mercoledì 24 giugno 2009

Recensione I LOVE RADIO ROCK

Esasperando la liberazione sessuale e l’entusiasmo per la musica degli anni ’60 il film descrive con minuzia di particolare qualche mese di vita sulla radio e l’ostilità di un ministro nei confronti della musica, allora concessa solo per pochi minuti al giorno dalle radio ufficiali. Si potrebbe definire l’adattamento cinematografico di una bella compilation rock questo I love Radio Rock, incentrato sulla storia di un’emittente radiofonica pirata che trasmetteva da una nave al largo del Mar del Nord negli ’60. La musica a dire il vero arriva fino agli anni ’80, ma in ogni caso la buona selezione musicale non basta a salvare un film che dopo un inizio scintillante affonda (proprio come la nave in questione) in un interminabile ed improponibile secondo tempo. Ed è assai grave quando in un film addirittura la metà è del tutto superflua.. Perché fare durare più di due ore un film che si esaurisce dopo 70 minuti e condannarlo così al naufragio?
VOTO: 6

domenica 21 giugno 2009

Frase della settimana

"Una zoccola al giorno toglie Silvio di torno"
di Roberto D'Agostino

sabato 20 giugno 2009

il nuovo film di Woody

Oggi esce negli Stati Uniti Whatever Works, 44esimo film diretto dal mio caro ecchio Woody Allen.
Il film avrò una distribuzione limitata per il momento a causa delle recensioni non troppo positive che ha ricevuto in patria. Del resto si sa, gli Americani non amano i propri miti: Woody, Clint, Madonna sono più amati nel Vecchio Continente ormai. Forse per non pensarci troppo Woody ha pensato di volare in Europa per presentare il film alla stampa francese e sperare in recensioni migliori. Ne ha approfittato per affermare l’intenzione di dirigere nientemeno che la première dame Carla Bruni. Staremo a vedere, intanto non ci resta che leggere un po’ la trama e aspettare, dato che da noi uscirà d’autunno, assieme ad altri importanti ritorni (Almodovar, Tarantino, Coppola).
La commedia, che segna il ritorno del regista alla sua New York dopo la trilogia londinese e l’episodio catalano di Vicky Cristina Barcelona, vede come protagonista Larry David (sceneggiatore apparso in qualche serie Tv), che interpreta un uomo di mezza età che, stanco della propria vita, si mette a girovagare nella Grande Mela. Nel film anche Patricia Clarkson, già vista in Vicky Cristina Barcelona e anche due volti giovani, perché ad Allen piace sempre scommettere sui nuovi talenti. Un ruolo importante è infatti quello assegnato alla deliziosa Evan Rachel Wood, classe ’87 ma già attrice affermata grazie alla sua interpretazione nel bellissimo Across The Universe e nel pluripremiato The Wrestler. Al suo fianco l’inglese Henri Cavill , classe ’83, visto in The Tudors. Non sono deliziosi?




lunedì 15 giugno 2009

Quando le premiazioni vagono meno di una cicca

Il PREMIO MOGOL per Miglior Testo dell'Anno è stato vinto da Luca era Gay di Povia.
Io mi ricordo che quando l'ascoltai per la prima volta mi misi a sorridere perchè è un testo davvero stupido, sembrerebbe scritto da un bambino ripetente delle medie se non fosse che parla di sesso. Per fortuna non ha avuto riconoscimenti commerciali ( dopo tutto il clamore suscitato nessuno si aspettava un tale fiasco) ma ora questo importante riconoscimento artistico? Ma siamo matti?!
E la cosa ancora più incredibile è che stato definito un pezzo di poesia!

domenica 14 giugno 2009

Recensioni di Filth & Wisdom!

"Madonna canta male, recita peggio e gia' mi immagino come possa dirigere." Con questo commento incoraggiante e per niente pregiudiziale fatto da parte di una giornalista radical-chic ci accingiamo, ieri sera, ad assistere alla proiezione per la stampa di Sacro e Profano presso la sede dell'Anica a Roma". Questo è quanto riportano alcuni membri della redazione di madonnatribe.com che hanno assistito alla prima italiana del film.
Per non parlare di un giornalista che nonostante abbia lodato il film alla presentazione berlinese, ha concluso il suo articolo dicendo: "A pelle è sembrata improbabile come regista di un film tanto bello e in più era di cattivo umore". Ma che **** vuol dire questa frase?!


Pregiudizi a parte, la critica italiana si è dovuta ricredere, grazie forse anche all'intervento distribtivo di Nanni Moretti.
Ecco le recensioni delle principali testate italiane:

L'Unità
"Diciamo la verità: ci si aspettava qualcosa che traboccasse nel kitsch, magari servito sopra una panna montata di provocazioni obbligatorie al servizio di chissà quale filosofia presuntuosetta la portasse a braccetto. E invece, l'esordio alla regia di Madonna spezza le attenzioni della mattinata alla Berlinale, bypassando il proprio orizzonte d'attesa per tirar su i giri di un apologhetto 'morale' che si scalda nelle deformazioni grottesche, tanto da arrivare a flirtare con la parodia di se stesso. Intendiamoci, questo 'Filth & Wisdom' non è una gran briscola da tavolo da gioco, ma tanto basta per farci divertire in quegli scambi di mano che si mantengono umili proprio nel non volersi portare in groppa significati pontificanti"(Lorenzo Buccella, 14 febbraio 2008)

Il Messaggero
"Chi metteva in discussione la capacità di una pop star come Madonna di mettersi dietro la cinepresa improvvisandosi a regista può essere consolato. 'Filth & Wisdom', il debutto cinematografico della queen of pop, è decisamente passabile, a tratti anche divertente. Così riuscito che parte della stampa tedesca dubita addirittura che sia stato diretto davvero dalla cantante. Il quotidiano "Berliner Zeitung" ipotizza che il film potrebbe essere stato girato e concepito da altri e che Madonna li abbia pagati lautamente per farsi pubblicità. Polemiche a parte, 'Filth & Wisdom' è una commedia multiculturale ambientata a Londra che ruota attorno all'eccentrico musicista di origine ucraina Andriy Krystiyan. Assieme a lui, in una casetta a schiera, ragazze vivono alla giornata tra lavoro, sesso, alcol e rock'n roll"(Walter Rauhe, 14 febbraio 2008)

Corriere della Sera
"I maestri che Madonna si è scelta per il suo esordio nella regia devono un po' averla assistita perché il suo 'Filth & Wisdom' è decisamente riuscito e più di una volta strappa il sorriso. (...) Fortunatamente lontana da ogni preoccupazione e politicamente corretta, Madonna finisce per descrivere i suoi concittadini londinesi come un popolo con qualche problema di troppo col sesso, ma anche facilmente 'riscattabile' con la forza della musica e della buona volontà. Oltre che di una certa dose di libertà erotica. E alla fine la vitalità un po' fatalistica dell'aspirante cantante finisce per incarnare perfettamente la morale di un film che non si vergogna certo dei compromessi di ognuno ma che anzi li considera momenti necessari per realizzare i propri sogni"(Paolo Mereghetti, 14 febbraio 2008)
La Stampa
"La storia della sua vita, l'ammirazione per la Nouvelle vague, Jean Luc Godard in testa, la passione musicale per il leader dei Gogol Bordello, Eugene Hutz. Nella prima volta dietro la macchina da presa, Madonna ha messo tutta se stessa, comprese le passioni kitsch, il vitalismo dei tempi di 'Cercasi Susan disperatamente' e l'equilibrio maturo degli ultimi anni"(Fulvia Caprara, 14 febbraio 2008)

Il Mattino
"Tra battute e musica pop, il film arriva all'happy end finale senza troppo annoiare"(Cl. Giu, 14 febbraio 2008)

Quotidiano Nazionale
"Con 'Filth & Wisdom' non è nata una stella. In compenso Madonna si è confermata un'abile manager capace di rinnovare la propria immagine e di illuminare un nuovo tratto della sua lunga carriera"(Andrea Martini, 14 febbraio 2008)

Il Giornale
È lecito chiedersi perché il direttore del Festival (di Berlino,ndr) non abbia accolto in concorso, ma nella serie B (Panorama) il film-debutto alla regia di Madonna, opera ben riuscita, degna di un regista navigato. È lecito poi dubitare: forse nel film c’è lo zampino del marito della star pop, Guy Ritchie, regista di professione? (…) Ma il film è di Madonna, la cui carriera è stata scandita da decine di fasi scandalo e di ritorno all’ordine, quindi non è difficile ritrovarla nei tre personaggi. (Salvatore Trapeni, 14 febbraio 2009)

Cinematografo.it
L’astuto titolo italiano traduce, molto liberamente, quella “sporcizia e saggezza” ( Filth and Wisdom ) portata in scena da Madonna, puntando a evocare le blasfemie iconoclaste cui la signora Ciccone ci ha da tempo abituato (tipo cantare dal vivo Live to Tell crocifissa e appesa abbastanza in alto da evitare gli ortaggi dei benpensanti). Aspettative che resteranno deluse: Madonna, complice Guy Ritchie, ha fatto suoi i dettami di un cinema indie lontano dal mainstream che la vede spesso coinvolta, ma tutto sommato affine allo spirito di naughty girl che la caratterizza sin dai primi anni’80. Sospesa tra indie a tavolino e glamour manifesto, nel percorrere le ordinarie (ma non troppo) vite di tre ragazzi costretti a “sporcarsi” per vivere, Madonna quasi rievoca il minimalismo anni ’80 di Jarmusch. Ci risparmia un’apparizione degna del suo nome, ma non rinuncia all’autoreferenzialità – con Erotica e l’amica Britney Spears in colonna sonora, o celebrando il leader dei Gogol Bordello Hutz - a scapito di quel che racconta. Sembra dire che c’è molto di lei in quei ragazzi, ma la Madonna di oggi ostruisce la visuale, e il risultato manca di sincerità....

sabato 13 giugno 2009

RECENSIONE di SACRO & PROFANO di MADONNA

Il titolo non c’entra nulla, era molto meglio quello di cui si vociferava a maggio, cioè Paradiso ed Inferno. Perché è proprio con una riflessione su queste due dicotomie che il protagonista, interpretato dal (vero) leader dei Gogol Bordello, apre e chiude questo suo racconto che si vuol fare credere autobiografico. Di vero c’è la musica e la band dei Gogol Bordello, qui in trasferta londinese. Questo protagonista è un tipo davvero strambo che si mantiene con un lavoro ancora più bizzarro (accontenta clienti masochisti) e regala al film non poche battute azzeccate, anche se dilunga troppo sulla sua filosofia di vita e sul suo passato (in Ucraina). Tanti altri personaggi fanno da contorno a questa commedia amara ambientata in un’alternativa Londra multietnica (e multilinguistica) in cui gente di ogni sorta incrocia i propri destini e cerca di tirare avanti come può. Dalla popstar (americana) più commerciale del globo nessuno si aspettava un film low budget, underground, e tipicamente europeo. Madonna, poco modestamente, dice di essersi ispirata a nientemeno che alla Nouvelle Vague e la cosa incredibile e che ci sono davvero tracce di buon cinema francese, con l’aggiunta di un tocco personale alquanto sorprendente. Un progetto ambiziosissimo, per la star più ambiziosa e a volte presuntuosa del pianeta, che qui però, è nulla altro che un’attendibile raccontatrice di storie, con un occhio giovane e creativo. Riesce perfino ad redimere la lap dance con una suggestiva scena accompagnata da chitarra classica!
Sacro e Profano è uno di quei film che tipicamente piacciono alla critica, tanto da sembrare che la star si sia impegnata al massimo per renderlo il più possibile festival- friendly. Fare ammettere alla critica che Madonna può fare qualcosa di decente è però un’altra cosa.
Il fatto comunque che un personaggio del calibro di Nanni Moretti abbia deciso di distribuirlo, la dice lunga, a mio avviso e suona come qualcosa di sorprendente.

VOTO: 6/7

venerdì 12 giugno 2009

Sacro & Profano in uscita OGGI!!!

da Repubblica, 12 giugno:

Il suo primo film da regista, Sacro e profano, già presentato alla Berlinale, esce oggi nelle nostre sale, distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti. "Nanni chi?", chiede Madonna incuriosita. E pretende lo spelling del cognome. Ma quel regista italiano non lo ha mai sentito nominare. "Mi par di capire che dovrei essere lusingata dal suo interessamento", commenta cauta. "Per me è già un traguardo che Sacro e profano sia uscito in molti paesi europei. Vuol dire che per il pubblico che ha conosciuto Fellini e la nouvelle vague non è proprio roba da buttare". Per essere la prima volta dietro la macchina da presa di un'eccellenza del pop e di un'attrice che raramente ha azzeccato un film, Sacro e profano è un esordio che profuma di fresco. La sceneggiatura è un'estensione del Madonna-pensiero, mai ridondante però; Eugene Hutz dei Gogol Bordello (già impressionante caratterista in Ogni cosa è illuminata) - che impersona un musicista costretto a soddisfare i fantasmi sadomaso dei suoi clienti per poter finanziare il suo gruppo di punk gitano - è uno straordinario protagonista; la Londra colorata e multietnica in cui è immersa la storia offre spunti brillanti di tragicomica vita quotidiana.

Lei dice di avere una venerazione per Federico Fellini, di esserne stata persino influenzata.
Nel 1993 cercavo un regista per il clip di Rain e pensai subito a lui. Gli scrissi una lettera.
Era una canzone tratta dall'album Erotica, il maestro, forse, si sentì in imbarazzo. Tutt'altro. Mi rispose con una lettera in cui opponeva un rifiuto cortese. Seppi solo più tardi che era malato. Sarebbe morto dopo pochi mesi. Quel messaggio vergato con la sua inconfondibile calligrafia è incorniciato qui, nel salotto della mia casa di New York, accanto ai quadri di Tamara De Lempicka".

mercoledì 10 giugno 2009

Gli 80 anni di Un chien andalou

Con qualche giorno di ritardo, voglio ricordare un compleanno importantissimo.
Il 6 giugno, infatti, si è celebrato l’80° anniversario di Un chien andalou, il cortometraggio di 16 minuti che sconvolse il mondo del cinema e non solo, dimostrando che una (brevissima) pellicola può spiazzare, turbare, scandalizzare, arrabbiare, eccitare e spaventare, reazioni che fino a quel momento mai si erano abbinate alla parola cinema, a dire il vero ancora poco usata.
Proiettato allo Studio des Ursulines, a Parigi, il film era diretto dall’esordiente Luis Bunuel, che lo aveva scritto, prodotto e ideato assieme all’amico Salvador Dalì, pittore surrealista. Questi due spagnoli a Parigi avevano assorbito le influenze del Surrealismo di cui il film si fece manifesto e vi avevano introdotto alcuni elementi di poesia spagnola (Jiménez e Lorca, all’epoca amante di Dalì). Primo film d’avanguardia e prima pellicola che suscitò l'interesse degli intellettuali, Un chien andalou fece sì che il cinema passò da forma di spettacolo meramente commerciale ad una forma d’arte in grado di interessare un pubblico più elitario, assumendo così uno statuto artistico. Il film scandalizzò per la rappresentazione di violenza e sesso, che diventeranno poi due elementi basilari del cinema dei decenni successivi.
La scena più famosa è quella in cui si vede lo stesso Bunuel che con un rasoio si avvicina all’occhio di una donna e lo taglia in due. Definita la scena più sventosa della storia del cinema,anche perchè un occhio viene tagliat per davvero. Ma c’è il trucco. Non digitale, ma di montaggio.
Ad essere tagliato è l’occhio, vero, di un vitello morto. La scena racchiude la principale intenzione della rivoluzione surrealista: squarciare l'occhio dello spettatore per fargli vedere, anche spaventandolo, quello che non ha mai visto e forse non ha mai voluto vedere. E’ quello che farà Bunuel soprattutto nel suo secondo film, in cui attaccherà ferocemente la Chiesa e la borghesia, descrivendole come mai nessuno aveva osato prima, e suscitando l’ira dell’estrema destra, che distruggerà pellicola e sala di proiezione.
Ma in questo suo primo esperimento Bunuel si limita a sconvolgere lo spettatore con immagini inedite: mano mozzata, un’altra con un foro al centro del palmo da cui escono delle formiche, una donna vestita da uomo, una donna nuda ed un asino imputridito e tre preti che impediscono ai due innamorati di consumare il loro rapporto.
Non c’è un vero racconto, ma le immagini si inseguono come in un sogno, anzi: un incubo.
Bunuel si presentò alla première con alcuni sassi nelle tasche, pronto a rispondere ad eventuali reazioni violente. Il corto fu invece accolto calorosamente e rimase in programmazione per 8 mesi.
Il protagonista, Pierre Batcheff, che nel film sbava sognando una donna nuda, si suicidò qualche mese dopo le riprese. L’amicizia con Dalì si incrinò lentamente: i due lavorarono ad un lungometraggio, L’age do’or,che però il pittore sconfessò in quanto Bunuel nel montaggio finale aveva cambiato troppe cose. Inoltre il regista non vedeva di buon occhio la relazione dell’amico con il poeta Lorca. I rapporti dei tre grandi artisti spagnoli sono al centro di un piccolo film dell’anno scorso che vedrà il buio delle sale grazie alla presenza, nei panni di Dalì del nuovo teen idol Pattison. Il film fu presentato assieme ad un altro corto che mostrava nudità femminili, L’étoile de mer, di Man Ray.
Nel 1976 David Bowie lo scelse come video d’apertura del suo tour Station to Station.
In occasione di questa ricorrenza, la Raro Video ha ben pensato di rilanciare il DVD sul mercato, assieme a L’age d’or e a Las Hurdas, primo ed unico documentario de grande regista.

giovedì 4 giugno 2009

Forbes Most Powerful celebrities List

E' uscita l'annuale lista di Forbes dei personaggi più potenti ed influenti al mondo, ottenuta come sempre con la media tra guadagni, pesenze in web, nella stampa e nelle radio e tv.
Ecco la lista:

Rank / Name / Pay ($mil) / Web Rank / Press Rank /TV
1. Angelina Jolie 27 3 5 3
2 Oprah Winfrey 275 4 8 23
3.Madonna 110 9 6 8
4. Beyonce Knowles 87 2 20 16
5. Tiger Woods 110 54 4 4
6. Bruce Springsteen 70 32 19 25
7. Steven Spielberg 150 48 26 48
8. Jennifer Aniston 25 6 30 21
9.Brad Pitt 28 11 7 6
10 Kobe Bryant 45 53 10 15

Genova

Questi sono i tetti di Genova, città dalle mille storie e dalle mille cuture che è stata meta del mio ultimo viaggio...


Vacanza...anche se corta ma comunque un distacco dal quotidiano,
anche se poco riposante fisicamente,
rilassante mentalmente...
se poi è al fianco del tuo amore, l'effetto è fantastico..
In pochi giorni tanti km e tanti luoghi visitati.

Siamo partiti con Palazzo Lomellino e la guida più stordita che abbia mai visto e sentito, qui immortalata nei graziosi giardini.

I musei dei Palazzi di Strada Nuova (Via Garibaldi) presentano una vasta collezione di dipinti,
ma nulla di indimenticabile.
Il giorno seguente è stato dedicato a due simboli di Genova:
l'Acquario (con quegli adorabili animaletti cucciolosi e buffi quali pinguini, foche, delfini)
e Fabrizio de André, con percorso guidato nella "sua" città e con visita alla mostra a lui dedicata.

Infine una manciata di palazzi storici
Spinola, piuttosto interessante anche perchè quasi interamente visitabile in tutti i suoi piani,
e il bellissimo Palazzo Reale.
Più trascurato è apparso il Palazzo del Principe, in cui aleggiava un nonsoché di deprimente:
nessun visitatore, guida virtuale, affreschi distrutti dal tempo e dalla Guerra e quel giardino che dà sulla città moderna, rumorosa e inquinata con quella sopraelevata irripettosa della Storia e della Natura..

Poi anche questa avventura si è conclusa.
E così ho detto addio alla città con quelle strette vie dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi e
con quel mare grigio aperto all'infinito.
E il sole del buon Dio si è mostrato assai di rado in questo weekend, nonostante il calendario mi dicesse che siamo arrivati a giugno...
Ecco dunque in conclusioe l'emblema della città, avvolta dal grigiore.