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martedì 27 luglio 2010

Toy story 3 di Lee Unrich: un capolavoro


La Pixar supera ancora una volta se stessa, toccando vette sublimi con il terzo capitolo di una storia iniziata quasi quindici anni fa.
Lo fa immergendosi completamente nei nuovi mezzi: sia quelli utilizzati (3D), sia quelli mostrati (chat, navigatori satellitari e cellulari usati perfino dai giocattoli). Ma l’aggiornamento è soprattutto rivolto agli spettatori, gli stessi che da bambini videro i primi episodi e ora sono cresciuti. Che fare dei propri giocattoli una volta cresciuti? Conservarli, donarli, impacchettarli?

Su questo quesito si sviluppa una storia straordinaria in grado di commuovere grandi e piccini, ovvero tutti coloro che nella loro vita hanno avuto giocattoli con cui giocare.
Non solo messaggi edificanti, ma anche magnifici risultati cinematografici, in un mix riuscitissimo di generi (western, carcerario, avventura, perfino horror) e una manciata di personaggi indimenticabili. Senza dimenticare di commuovere e far ridere di gusto. In questo modo l’intrattenimento infantile tocca vette altissime trasformandosi in cinema rivolto a ogni tipo di pubblico.

VOTO: 9,5

Non gli assegno 10 perché i dialoghi sono troppo ripetitivi nella parte in cui Woody cerca di convincere i suoi amici delle buone intenzione di Andy.

giovedì 22 luglio 2010

Nine, quando l'attesa si rivela una delusione

NINE, Robert Marshall, 2010 
Doveva essere il film dell’anno, si è trasformato invece in un flop colossale.


Lewis, Loren,Kidman, Cruz, Cotillard, Hudson: nessun nome è riuscito a salvare il film da un flop colossale in tutto il mondo. Perfino in Italia, terra di Fellini e della Loren.
A poco sono servite le interviste della Cruz e della Kidman e tutto il marketing (lo spot dell’auto che pubblicizzava Nine è durato molto di più del film stesso, ritirato dalle sale italiane dopo nemmeno due settimane).

Non che il film sia da buttare. Di certo era troppo ambizioso. Fellini in musical? O ancora meglio, un musical su Fellini che scrive 8 ½ mixato a una specie di remake di 8 ½ ? Troppo azzardato. Forse a teatro poteva funzionare, ma nella messa in scena di Marshall, specialista del genere (pioggia di oscar per il suo Chicago), non convince affatto.

Quel che è peggio è che il lato meno riuscito del musical è la musica, il che è a dir poco paradossale e imbarazzante. Tutte canzoni piuttosto dimenticabili.
Non si può dire lo stesso delle interpretazioni, tutte buone, compresa una nostalgica comparsata di una bellissima Nicole Kidman che ci fa rimpiangere i fasti di Moulin Rouge con quella sua voce magnifica che andrebbe sfruttata ancora.
Ma il resto? Una patinata carrellata di numeri musicali e dialoghi poco incisivi. Penelope Cruz, che si rifa a Sandra Milo, è bellissima ma sprecata e lo stesso si può dire per Marion Cotillard.
Poteva essere un bell’addio alle scene per Sophia Loren, invece non lo è stato. Chissà quali sono i progetti futuri per la più grande diva italiana?
Di certo c'è che questa resta la sua ultima apparizione cinematografica, 60 anni dopo le prime comparse.
60 gloriosi anni di carriera che l'hanno resa la più celebre e celebrata diva italiana.


martedì 20 luglio 2010

Chi lo dice che ad una sfilata di moda i vestiti siano necessari?

                                   Prêt-à-Porter di Robert Altman, 1994

 
Un film..di cacca…o per lo meno questo è il filo conduttore del film: ognuno dei personaggi principali pesta un escremento di cane: per strada, per casa e persino nel backstage di una passerella di moda.
Che sia una metafora del mondo della moda?
In Prêt-à-Porter  Robert Altman ha infatti deciso di parlare del mondo della moda e in particolare dei suoi tanti difetti e vizi.

Quando si dice Altman si pensa subito a un film corale e di fatto anche qui ci troviamo davanti a un caleidoscopio di personaggi, interpretati da grandi star: Julia Roberts, la coppia Mastroianni-Loren, Kim Basinger e tanti volti della moda e dello spettacolo che hanno accettato di apparirvi. L’elenco è lunghissimo.

Abbiamo Cher, talmente tirata che sembra sul punto di scoppiare, avvenimento che invece non è ancora accaduto,

 il futuro premio Oscar Forest Whitaker e nei panni di uno stilista gay che fa coppia con l'altro stilista interpretato da Richard E.Grant


Rupert Everett nei panni di un furbo dongiovanni
La divina Anouk Aimé
Carla Bruni

Bjork che sfila come modella

E una giovanissima Naomi Campbell che non esita a mostrare tutto nell’ultima, cruciale e famosa scena della sfilata di nudo.

TRAMA
Tante storie che si intrecciano alla settimana della moda a Parigi, con un agguerrita giornalista (Kim Basinger) che cerca di intervistare tutti, ma poi molla di fronte alla sfilata di nudo, idea del furbo Rupert Everett, che in bancarotta, decide di attirare l’attenzione dei media senza il bisogno di confezionare abiti. Ad incorniciare questa emblematica scena finale, la magnifica Pretty dei The Cranberries.

Siamo nel ’94, i Cranberries erano una novità e lo era pure la neodiva Julia Roberts che interpreta un personaggio a dir poco insopportabile.

Sophia Loren (super sexy e magnifica coi suoi 60 anni) e Marcello Mastroianni (appesantito) ripropongono la celeberrima scena dello spogliarello di Ieri, oggi e domani, e a 30 anni di distanza, tutto il mondo può affermare che Sophia Loren è ancora un sex symbol. Non solo: è anche un’ottima interprete, tant’è che riceve una nomination al Golden Globe. E in questo film si può odiare anche tutto, tranne lei: è sicuramente il personaggio più divertente e riuscito, che pronuncia le migliori battute e indossa i migliori abiti.

giovedì 15 luglio 2010

Uno di quei film da non dimenticare

UNA GIORNATA PARTICOLARE 
di Ettore Scola, 1977


Siamo in una giornata molto particolare del maggio 1938: è quella in cui Hitler è ospite del suo amico Mussolini a Roma.
Tutta la famiglia della casalinga quarantenne Antonietta (marito e sei figli) va così ad ascoltare il Führer.
Il pappagallino di Antonietta vola via dalla finestra e finisce sul davanzale di un dirimpettaio. La donna si reca così dal vicino, che si rivela essere un uomo affascinante, ma dai modi bizzarri e sfrontati.
Sarà per entrambi una giornata indimenticabile.
La donna infatti, abituata ad un marito padrone, burbero e meschino, rimarrà affascinata dai modi di Gabriele. Una vicina baffuta (foto) la metterà però in guardia: è un antifascista.


La povera Antonietta stenta a crederci: sembra una persona così perbene, com’è possibile?
Scoprirà quindi che l’uomo è antifascista e omosessuale e per questo condannato al confino.
Faranno l’amore, o meglio, lei lo obbliga. Lui, passivo e immobile, la lascia fare e poi pronuncerà questo monologo:

Con una mi sono anche fidanzato. Mi fingevo pazzo di lei, ma forse recitavo male la mia parte. Mi hanno chiamato in redazione e mi hanno detto che non facevo più parte della famiglia EIAR.
"Ti abbiamo ritirato la tessera del partito, perché quelli come te, non possono far parte del nostro partito, che è un partito di uomini."
Allora io tentai di barare esibendo un certificato medico che dichiarava che non ero omosessuale, sì che ero un individuo normale.
- Ci hanno creduto?
-Macché! Se uno non lo è, non va in giro con certificati! E questa è la cosa più grave: cercare di essere diverso da quello che sei. Ti obbligano a sembrare diverso, a nasconderti-

Antonietta capisce così che anche lei è vittima di quel sistema sessista e patriarcale che aveva finora venerato:

-Anche io mi sento umiliata, considerata meno di zero. Mio marito non parla, ma ordina. Lui vive fuori, con le altre.

-Non è fedele?-

-Alla patria. Sai quei posti in cui gli uomini vanno a pagamento?Lui è conosciuto più lì che nel suo ufficio.

E ancora:

Con un ignorante puoi fare qualunque cosa perché non c’è rispetto.


Superbe le scene finali in cui a cena la famiglia entusiasta descrive la giornata appena trascorsa.-Quanti articoli da ritagliare avrai domani nel giornale!- le dice uno dei figli.
Ma il volto di Antonietta è fisso, impassibile, non le importa più nulla del suo album pieno di articoli e foto sul Duce.
Quando tutti vanno a letto, Antonietta fugge alle avances del marito e preferisce sedersi accanto alla finestra e cominciare a leggere il libro che Gabriele le ha dato: I tre moschettieri. Assiste quindi all’arresto del suo vicino.

COMMENTO
Scola costruisce attraverso il rispetto delle unità di tempo, d’azione e di luogo un doloroso e poetico j’accuse al fascismo e a ogni dittatura.
Per questo Una giorna particolare andrebbe mostrato in tutte le scuole. A me è successo. Era la quinta superiore, passati i primi minuti di noia fui poi coinvolto dal film. Alla seconda visione si è rivelato ancora più bello.

Il messaggio centrale del film è che senza istruzione, senza cultura, si sarà sempre schiavi di qualcuno. Che sia un marito, un padrone o un dittatore.

Ma Una giornata particolare è anche uno dei più bei film sul fascismo mai girati in Italia e molto probabilmente il migliore film italiano a tematica omosessuale, con una sensibilità ed onestà paradossalmente lontanissima dai recenti Ozpetek o qualsiasi altro film su questo tema.

CURIOSITA’
Il film vinse il César e Golden Globe come milior film straniero e fece vincere un meritatissimo David di Donatello a Sophia Loren. Una grande successo dunque. Oggi questo successo però è un po' sbiadito, il tempo non è stato benigno a mio avviso. Andrebbe ripescato e collocato nella categoria dei classici del cinema italiano.

Anche un film così nobile può portare ad approfondimenti assai trash.

La bellissima sceneggiatura fu scritta, infatti, oltre che dallo stesso Scola e il fido Ruggero Maccari, pure da .. udite, udite: Maurizio Costanzo.
Altra curiosità: questa quattordicenne è Alessandra Mussolini, nipote della Loren, ovvero figlia di sua sorella e del quarto figlio di Benito.



E così, per una strana ironia della sorte, colei che sarebbe diventata poi tristemente nota per la frase “Meglio fascisti che froci”, compare nel più bel film italiano sull’antifascismo e sulla condizione omosessuale.
Probabilmente era troppo piccola per rendersi conto..
Non tutti sanno però che la vocazione politica alla Mussolini venne assai tardi: prima apparve in altri due film accanto alla zia e in una decina di altri titoli, posò nuda per Playboy, condusse Domenica In, studiò medicina senza laurearsi. Una carriera particolare...

mercoledì 14 luglio 2010

Pessimo ritorno per i Maroon 5

.
Nuovo video, singolo e album pure per i Maroon 5,

di Adam Levine.
Che dire di questo video? Beh se non altro spiritoso e  politicamente scorretto, ma è meglio tendere un velo pietoso sulla canzone…

Spero che l’album contenga qualcosa di diverso..

martedì 13 luglio 2010

Pessima mossa per Mika

Ora spendo qualche parolina sulla nuova creatura di Mika. Nuova perlomeno qui in Italia, visto che in Uk è uscito a marzo questo video.

Si tratta di Kick-Ass, di Mika vs Red One ed è il brano portante dell’omonimo comic movie diretto da Matthew Vaughn e coprodotto da Brad Pitt rivelatosi un fiasco in tutto il mondo e che forse per questo non è stato ancora distribuito in Italia.
Il video dunque riprende alcuni concept del film e così Mika interpreta lo sfigatello occhialuto vittima di bulli che poi prende la sua rivincita…ballando su un grattacielo..
Detta così sembra un po’ stupido …e in effetti lo è davvero. Per non parlare delle mossette di Mika, oramai fastidiose e riciclatissime.
Ma vogliamo parlare della canzone? È a dir poco imbarazzante, seccante e noiosa. Dove sono tutta la vita e i colori di Grace Kelly o We are Golden?

Pare così archiviato il flop (immeritato) dell’album We are golden (gli ultimi due singoli, Rain e Blame it on a girl sono stati dei successi da noi ma si sono fermati alla posizione 72 in UK!) e questo nuovo pezzo dovrebbe forse far presagire una svolta musicale?

Speriamo proprio di no, perché anche Mika venduto alla dance non lo voglio immaginare!

lunedì 12 luglio 2010

Video bruttarello per la bella Crossfire

È uscito il video di Crossfire e nonostante la clamorosa (o glamourosa?) presenza di Charlize Theron posso dire che è proprio bruttino? Tutto un fastidioso ralenti, col povero Brandon torturato in ogni modo e snobbato dalla camera che preferisce riprendere lei, la bellissima Charlize, che diventa così protagonista del video. Un po’ stupidotto pure il concept.


Per fortuna che la canzone è bella. Per fortuna che c’è Brandon a risollevare l’attuale mondezzaio musicale.


venerdì 2 luglio 2010

Welcome back, Jack!

Anche Jack Johnson è tornato e con lui un altro esempio di perfetto americano tutto casa chiesa e lavoro. Classe ’75, sposato con la sua fidanzatina del college, 3 figli, 5 album.

Sinceramente l’avevo perso un po’ vista (anzi d’ascolto) negli ultimi anni, perché dopo aver adorato il suo album In Between Dreams del 2005, ho appurato che tutti i suoi dischi sono uguali. Quello nuovo non fa eccezione. Uscito da poche settimane, To the Sea negli USA e in Australia ha già venduto un botto. In Italia comincia a sentirsi ora il singolo di lancio, YOU AND YOUR HEART accompagnato da questo video super estivo in cui Jack finalmente sfoggia un look nuovo all hairy: cappellone e barbone. Canzone deliziosa che ricorda I Just can’t get enought dei Depeche Mode. L’album? Come tutti i precedenti! Canzoni gradevolissime, estive, rilassanti, tutte uguali e troppo corte. Comunque una piacevole colonna sonora per l'estate al mare.