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mercoledì 1 giugno 2011

La verità è che la gente non conosce il pollo

Non bastano dei polli a tre zampe per salvare la carriera della Lollo
LA MORTE HA FATTO L'UOVO
DI GIULIANO QUESTI
Italia, 1968

Jean-Louis Trintignant (a fianco) e Gina Lollobrigida (sotto) mentre si rendono conto in che razza di film si sono cacciati.


TRAMA
Un uomo (Jean-Louis Trintignat) e una donna (Gina Lollobrigida) possiedono un grande allevamento di polli e vivono con una giovanissima nipote (Ewa Aullin) che li aiuta nella gestione dell’azienda. L’uomo però nasconde alla moglie molti segreti: ha una relazione con la nipote e una perversa mania sessuale..
Un giorno, a seguito di qualche esperimento chimico, nel suo allevamento appaiono (non si sa bene da dove) polli senza testa e con tre zampe, perfetti prodotti di sola carne e niente cervello insomma.
La moglie vuole sfruttare il grande esperimento genetico, mentre il marito è restio e farà la fine del pollo. Anche per lei non c’è un grande finale e nemmeno per la nipote a dire il vero.

INTORNO AL FILM
Come questo film sia diventò un piccolo oggetto di culto e abbia un seguito di sostenitori che lo definiscono un interessante esperimento pop- surreale è un mistero.

Ancora più incomprensibile è come due attori del calibro di Trintignant ma soprattutto della diva Lollo siano rimasti coinvolti in questo progetto.
Il Morandini recita: "Essere riusciti a coinvolgere l'ignara Lollo in questo flm di cultura pop-sessantottina è stata una bella impresa anche se non giovò al botteghino".
Siamo infatti in un limbo a metà tra il film di serie B e quello indipendente, due territori con cui la Lollo non c’entra assolutamente nulla e si vede.
Pronuncia dialoghi piuttosto ridicoli e pretenziosi e si spoglia con generosità, fin troppa come attestano alcuni impietose inquadrature. Ma la ragione è questa: archiviato il successo internazionale con Strange bedfellows nel '65, con l'avvicinarsi della soglia dei 40 anni la Lollo si è vista le porte di Hollywood chiuse in faccia e dall'Italia le arrivano solo piccole parti in commedie corali (Io, io, gli altri, Le bammbole, Le piacevoli notti). Quando un giovane e ammirato regista alla sua seconda prova le offre un ruolo da coprotagonista, probabilmente si è lasciata convincere. E Questi l'ha convinta pure a spogliarsi più del solito, ottenendo però il risultato di sottilinere i segni del tempo che passano..

Un disperato tentativo di essere ancora sexy per la Lollo, ma forse anche il tentativo di affrancarsi dai soliti ruoli e di osare una nuova carriera.
Non avvenne nulla di tutto ciò: il film fallì miseramente e nella locandina preferirono mettere Ewa Aulin, che ha una piccola parte ed era completamente sconosciuta...
Insomma un affronto incredibile per la Diva ..
Nonostante i primi cedimenti fisici, la Lollo over 40 batte in fascino l’attricetta 17 enne Ewa Aulin, qui nei panni loliteschi di sua nipote. I sostenitori della pellicola hanno comunque apprezzato la diva in un ruolo insolito.

RECENSIONE
A questo film eccentrico che fa l’occhiolino a troppi generi (il giallo, l’horror, l’erotico, il surreale, l’underground) manca una direzione unica che dia compattezza e credibilità al tutto e ha una sceneggiatura che  fa acqua un po' da tutte le parti.
Si può apprezzare la libertà che si prese il regista e i temi affrontati, così come non si può rimanere indifferenti di fronte all'assordante musica di Bruno Maderna, davvero insopportabile e atroce.
Facile è ritrovarvi momenti squisitamente trash, che gli ultimi fotogrammi riportati dovrebbero illustrare in modo assai eloquente. (La Lollo che guarda minacciosa un pollo che ha tra le mani è imperdibile).

Film.tv lo definisce

Titolo di culto del thriller italiano, reso claudicante da una sceneggiatura cerebrale ma forte di una messa in scena squisitamente kitsch. Grandissima la Lollo in una parte assolutamente improbabile, ma la presenza che si ricorda di più è quella di Ewa Aulin".

(Leggendo poi i commenti degli spettatori sono però tutti d'accordo nel preferire la Lollo).

Il critico Antonio Bruschini lo definisce:
«un thriller sperimentale che stilisticamente oscilla tra Godard e la cultura pop, con costruzioni narrative che sembrano anticipare il cinema di David Lynch».

Il mio commento è: solo perché un film è sconclusionato non significa che assomigli Lynch..
Battuta cult:
La verità è che la gente non conosce il pollo. Bisogna abbattere questo muro d’ignoranza. (pronunciata da un importante imprenditore).
REGISTA
Giulio Questi  è nato nel 1924 a Bergamo. Giornalista e scrittore, si avvicinò al cinema negli '40 come documentarista. Diventa poi attore per Fellini che gli assegna il ruolo del principe Guido ne La Dolce Vita. In seguito diventa assistente del grande maestro. Nel '67 esordisce con Se sei vivo spara, violento western che suscitò clamore e incassò piuttosto bene. Dopo il fiasco del suo secondo film si ritirò dal cinema per dedicarsi solo alla Tv.
ATTORI
EWA AULIN
Nata nel '50, era a fare le vacanze con la famiglia quando Lattuada nel '67. Proseguì per tutti gli anni '60 e inizi '70 una carriera nei film di genere. 
JEAN-LOUIS TRINTIGNANT
Credo che non ci sia da dire nulla poiché tutti lo conosciamo bene.

JEAN SOBIESKI
Attore sfortunato e poi artista, è padre dell'attrice Leelee Sobieski, interprete di diversi film hollywoodiani.

1 commento:

  1. pop, trash, thriller... accidenti, avevi davvero ragione! il film m'intriga parecchio nonostante la lollo, che so esserti estimatore ma a me...
    metto in lista lavori ;-)

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