SCUSATE SE ESISTO
di Riccardo Milani,
Italia, 2014
con Paola Cortellessi, Raul Bova, Corrado Fortuna, Lunetta Savino, Marco Bocci, Ennio Fantastichini.
GENERE: Commedia
Se ti piace guarda anche: C’è chi dice no, Diverso da chi, Viva l’Italia, Mine vaganti.
TRAMA
"L’Italia è un paese bellissimo, non
dovremmo andarcene" dice Serena, una ragazza abruzzese laureata in architettura
e con diversi master e importanti carichi in giro per il mondo, che decide di
tornare nel proprio paese e finisce così dalle stelle alle stalle, arrivando a
svolgere più lavori per sbarcare il lunario, nessuno dei quali necessita delle
sue qualifiche. Ma oltre alla mancanza di lavoro ciò che più la scoraggia è il
maschilismo imperante di un mondo del lavoro che non vuole le donne. Meglio un idiota, ma maschio, che una donna competente, le dice
una donna prima di un colloquio.
COMMENTO
Parte molto bene questa commedia:
ottima introduzione del personaggio che mira subito a suscitare l'empatia dello
spettatore. La tenuta purtroppo non è uniforme e lo sviluppo di alcuni passaggi
risulta discutibile, nonché l’abuso di alcuni cliché (sull’Italia provinciale e
sugli omosessuali) è già visto e rivisto, ma Scusa se esisto ha il pregio di far
ridere e nel mare di commedie italiane e non che a malapena riescono a strappare
un sorriso è già tanto, tantissimo. E si sa, in tempi di crisi, ogni ventata di
freschezza è oro colato.
Il film è diretto da Riccardo Milani, marito della protagonista
Paola Cortellesi, nonché già regista della serie tv di Raiuno Tutti pazzi per amore di cui troviamo anche lo sceneggiatore Ivan Cotroneo, regista di cui abbiamo
apprezzato La Kryptonite nella borsa e sceneggiatore che ci aveva già fatti ridere con Mine vaganti. Ed è proprio a questo film che ci fanno venire in mente i siparietti
queer ma è soprattutto della divertente serie tv di Raiuno che il film è
debitore. Al team di sceneggiatori qui c’è però anche la stessa Cortellesi che
scrive un film a sua misura: inutile aggiungere che ne è l’interprete perfetta.
Perfetto nei panni dell’omosessuale Raoul Bova, vero e proprio uomo oggetto: e
anche qui si tenta di ribaltare uno dei cardini cinematografici secondo cui è
la donna a dover detenere tale ruolo.
Da apprezzare anche il lato sociale
della pellicola, che mescola tanti, tantissimi, decisamente troppi temi di
bruciante attualità: oltre alla centrale condizione lavorativa della donna in
Italia, c’è molto spazio agli omosessuali, a dire il vero trattati da
macchietta ma con qualche riflessione sull’omogenitorialità, e al degrado di
alcune aree urbane, in questo caso romane. Il film è infatti dedicato
all’architetto donna (e già, manca il termine al femminile!) che ha vinto il
bando per occuparsi della riqualificazione del complesso edilizio romano
chiamato il Corviale. Impegno sociale tanto, dunque, volontà di far ridere
pure. E scusate se è poco.
VOTO: 6,5
concordo
RispondiEliminaè una commedia gradevole con risvolti farseschi (la videoconferenza "giapponese", ad es.)
sul fatto che faccia davvero ridere, devo prima vedere per credere... :)
RispondiEliminaperò gli altri film con la cortellesi che ho guardato non mi sono spiaciuti troppo, quindi anche questo potrebbe non essere male.