Push riesce nel difficile compito di offrire un nuovo film di supereroi che non risulti noioso, scontato o già visto. Merito di una fotografia e di un montaggio avvincenti e curatissimi, un piacevole commento sonoro, un’inedita, quanto affascinante ambientazione (Hong Kong) e dei validi interpreti. Fra tutti l’ex bambina prezzemolina di Hollywood Dakota Fanning, che aiuta il forte impatto visivo del film grazie ad un look del tutto nuovo: il volto da bambina appesantito dal trucco, la minigonna troppo corta e una pistola per ogni mano. Una scena che poteva diventare di culto. Allo stesso modo lascia il segno quando cammina tra le vie affollatissime di Hong Kong disegnando sul suo quadernino o quando scoppia in lacrime di fronte al protagonista Chris Evans, (già due volte super-eroe ne I fantastici 4) al quale ruba la scena. Ad appesantire il film ci pensa la sceneggiatura che, come la fotografia, è talmente sovraccarica da confondere lo spettatore, già stordito da qualche scena d’azione decisamente di troppo. Per non parlare dell’ultima quarto d’ora, in cui il film registra una caduta notevole per scivolare in un finale insipido.
VOTO : 7
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