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mercoledì 5 gennaio 2011

La stroncatura natalizia (in ritardo)

 THE TOURIST
di Florian Henckel von Donnersmarck,
USA, 2010 


La bella Elisa (Jolie) è sorvegliata da Scotland Yard perché è l’unica a essere in contatto con Alexander Pierce, autore di un furto di 2 miliardi di sterline. L’uomo le comunica attraverso delle lettere: sulla prima di queste le dice di prendere il treno per Venezia e di sedersi accanto a un uomo della sua corporatura per depistare la polizia. Per il prescelto (Depp) iniziano una serie di disavventure in laguna.


La grande promessa del cinema tedesco Florian Henckel von Donnersmarck (Le vite degli altri) si è rivelata del tutto incapace di gestire un grande produzione hollywoodiana. Lo sceneggiatore Christopher McQuarrie (I soliti sospetti) si rivela perfino peggiore nel rifare il recente film francese Anthony Zimmer diretto e scritto da Jérôme Salle nel 2005. Molte scene andrebbero mostrate nelle scuole di cinema per mostrare cos’è un brutto film. Ai due divi più amati e ambiti del mondo vengono assegnati battute agghiaccianti e devono destreggiarsi in situazioni a dir poco imbarazzanti, vittime di un regista del tutto incapace di destreggiare i tempi filmici. Eppure è grazie a loro che il film può avere qualche interesse. Lo stesso interesse che può avere uno spot: l’eterea Angelina Jolie, mai così bella, per 90 minuti sfila perfettamente truccata, imparruccata, ingioiellata e abbigliata, ancheggia e ammicca con il suo sguardo da pantera a un imbolsito e stralunato Johnny Depp che non fa una buona figura e che ancora una volta prende ciò che gli altri scartano. Infatti il primo designato per il ruolo era Tom Cruise (più abituato a questo genere di inutili blockbuster), poi Sam Worthington che litigò col regista. Il ruolo della Jolie inizialmente era stato offerto alla Theron che astutamente ha declinato. Si son fatti i nomi di tre registi diversi (da Hallstrom a Cuaron) per arrivare infine al vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero. Ma il risultato è quello di un maldestro blockbuster ad altissimo budget.

Non si salva davvero nulla: montaggio pessimo, brutta fotografia, musica inadeguata, mancanza di ritmo…e l’Italia continua a farci la solita figura: paese meraviglioso abitato da idioti. In particolare vigili maldestri (Frassica), commissari corrotti (De Sica), receptionist stupidi (Marcoré), seduttori da due soldi (Bova). Venezia da cartolina era stata gratificata meglio da altri film.

Per una serata festiva senza pretese. Sono di sicuro che in questi giorni al cinema ci sia di peggio.

VOTO: 4,5


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