SPIDER MAN 3
di Sam Raimi
USA, 2007
con Tobey MacGuire, Kirsten Dunst, James Franco
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Peter Parker (Tobey MacGuire) è finalmente un ragazzo felice: va bene a scuola, ha una bella relazione con Mary Jane (Kirsten Dunst), peccato che quello che era un tempo il suo miglior amico, Harry (James Franco) ora gli abbia giurato vendetta.
Terzo episodio della saga di Spider Man diretta da Sam Raimi, quello più costoso (ai tempi il film più costoso della storia del cinema) e più debole nelle critiche, ma non negli incassi.
Nonostante la lunghezza si arriva al termine senza annoiarsi, pur mettendo alla prova la nostra pazienza con gli ostentati colpi di scena generati dalle apparizione dell’Uomo-Sabbia e da Harry. Tobey Maguire è credibile solo quando ha il volto coperto, Kirsten Dunst mette più passione di quanto ne venga richiesta per un ruolo in un film del genere. I personaggi interpretati dagli altri attori (Uomo sabbia, Harry e il fotografo), amabilmente delineati dal punto di vista psicologico nella parte iniziale, sul finale vengono risolti in modo sommario, in favore di scene d’azione che senza l’appiglio di maggior analisi perdono credibilità e fascino (quante ne succedono al miglior amico e quante volte egli volta gabbana?). Alla fine è un trionfo di consolidati valori: l’amore (è una travagliata storia d’amore), l’amicizia (è una travagliatissima amicizia) e la fede (è il suono delle campane, -il richiamo della fede?- ad allontanare il male da noi) e la patria (la bandiera, la fiducia nell’eroe nazionale). In tutto ciò sono inserite battute fuori luogo e scene che vogliono essere divertenti ma risultano ridicole (lui ubriaco, ad esempio).
Dopotutto quel che conta sono gli effetti speciali, sicuramente ottimi, ma arrivati al terzo episodio non rappresentano più una strabiliante novità, salvo l’efficace Uomo-Sabbia.
C’è anche un’appropriatissima colonna sonora. Insomma complessivamente è abbastanza decente per essere un blockbuster, ma i primi due episodi a quanto pare erano nettamente migliori.
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