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lunedì 26 settembre 2011

Crialese si conferma uno dei nostri registi più interessanti e amati all'estero

TERRAFERMA


DI   EMANUELE  CRIALESE

ITALIA, 2011

Con Donatella Finocchiaro, Filippo Pucillo, Beppe Fiorello

Premio speciale della Giuria alla 68° Edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

Ancora per poco nei nostri cinema
Attualmente in 90 sale
Se ti piace guarda anche: Sul mare, Nuovomondo, Respiro
 
Per una famiglia di isolani la pesca non è più sufficiente come unico mezzo di sostentamento: ecco che quindi Giulietta (Donatella Finocchiaro), madre vedova che vive col padre e col figlio adolescente, ha in mente di affittare la loro piccola casa ai turisti durante la stagione estiva, impresa nella quale si fa aiutare dal figlio (Filippo Pucillo).

Peccato che coi turisti arrivino anche i clandestini e per la famiglia le cose si fanno sempre più difficili, soprattutto da quando c’è una legge che vieta di soccorrere i profughi.

La legge della natura a volte va oltre a quella dell’uomo: questa sembra la morale del film di Crialese, vincitore del prestigioso Premio della Giuria all’ultimo festival di Venezia con questo piccolo film che racconta con sentimento una piccola grande storia quotidiana per qualsiasi abitante di Lampedusa.

Il film si fa ammirare per una scrittura asciutta e intelligente che racconta una storia non originalissima in modo però tutt’altro non scontato.

Regala grandi emozioni lo scontro tra Giulietta e l’ospite straniera che deve/vuole nascondere in casa, grazie alle prove delle due attrici, tra cui soprattutto quella di una Finocchiaro alle prese con un personaggio forte e determinato che avrebbe meritato molto più spazio. Le si è preferito invece il personaggio molto meno accattivante del figlio, col rischio di creare l’ennesimo film di formazione (solo un anno fa è uscito l’ignorato Sul mare, storia di un adolescente che vive su un'isola facendo il barcaiolo e che si innamora di una turista, interpreta dalla stessa Martina Codecasa che anche qui veste i panni della turista di cui si infatua l'isolano). Crialese però evita per fortuna alcune tappe scontate del racconto di formazione, come la super inflazionata scena/storia d’amore, e non evita di dare slanci improvvisi al proprio protagonista, rendendolo decisamente più interessante e dinamico nell’ultima parte del film.
Visivamente meno forte rispetto a Nuovomondo, Terraferma è comunque un’opera personale valida, che ha però i propri limiti in alcuni aspetti ideologici fin troppo espliciti, che se in un film di Moretti sono ben piazzati e ne hanno fatto un punto di forza, qui finiscono per stridere: troppo facile mostrare le forze dell’ordine sempre come personaggi negativi e scegliere come clandestini in mare da anni dei volti che sembrano venire da uno spot patinato).

VOTO: 7

2 commenti:

  1. Purtroppo non l'ho ancora visto, volevo andare mercoledì scorso ma il mio socio di cinema ha preferito "Niente da dichiarare" di Boon, carino ma nulla di più...

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  2. Come ho già scritto, tra i tanti meriti (e non il meno importante) di "Terraferma" è di essere finalmente un film italiano che non ci fa vergognare d’essere Italiani, anzi…

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