BASTARDI SENZA GLORIA
Un colonello nazista poliglotta fa massacrare una famiglia di ebrei, di cui sopravviverà una sola superstite. Per qualche strano scherzo del fato, i loro destini si incroceranno qualche anno più tardi. Tarantino riscrive la Storia con la S maiuscola e aggiunge un altro tassello alla storia del cinema. Si riconferma abile sceneggiatore, i suoi lunghi dialoghi ormai sono un marchio di fabbrica e ancora una volta si dimostra grandissimo nel dirigire i propri attori: basta vedere quello che ha tirato fuori dalla bellissima Diane Kruger. Per non parlare del tour de force linguistico imposto agli interpreti, che passano da una lingua altra con estrema disinvoltura (inglese, francese, tedesco e una spruzzatina di italiano), con speciale menzione a Christoph Waltz che ha vinto la Palma d’oro a Cannes. Brad Pitt sfoggia crudeltà e aria da tonto (un po’ come nell’ultimo dei Coen). Anche la violenza gratuita non si può più scindere dalla filmografia tarantiniana e questa volta si mischiano usanze dei nativi americani (gli scalpi) e svastiche naziste incise sulla fronte.
I capitoli migliori sono quelli con numero pari, ed è davvero difficile dire quali tra questi sia il migliore: dal folgorante inizio, alla Parigi piena di fortuite coincidenze e omaggi cinematografici, fino al memorabile epilogo nel cinema. C’è anche una meravigliosa colonna sonora.
VOTO: 9
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