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martedì 2 febbraio 2010

Io, loro e Lara di e con Carlo Verdone



Carlo (Verdone) è un prete missionario in crisi mistica che decide di prendersi una pausa dall’Africa per schiarirsi le idee. Arrivato nella sua città, Roma, scopre che nessuno dei familiari è disposto ad ascoltarlo: il padre si è risposato con una donna straniera troppo giovane dagli intenti sospetti, il fratello è un drogato, la sorella si lamenta solo del padre senza far troppo caso ai problemi della figlia. E poi arriva Lara.. Verdone si confronta con l’incomunicabilità imperante della nostra società: tutto è fatto per comunicare, ma nessuno è capace di farlo. Sono tutti dialoghi a senso unico, in cui gli interlocutori non si ascoltano. Ognuno espone i propri problemi senza ascoltare quelli degli altri. Lo spunto è molto interessante, ma le riflessioni mischiano arguzia ed ovvietà (-Perché le straniere lasciano, povere ma libere, i loro Paesi per venire in Italia e diventare schiave?- dice il prete alle sue amiche africane diventate prostitute). Il prete impersonato da Carlo Verdone cerca di capire il mondo attuale, occidentale, così distante da quello che ha lasciato in Africa. Ma non ci riesce. Anche il film non è riuscito. Vorrebbe pungere ma fa solo solletico, vorrebbe far ridere ma l’unica scena che risulta divertente è quella del pranzo, dove la comicità è d’azione, non di dialoghi, che sono sempre lunghissimi. E una scena sola in due ore di pellicola è francamente poco. Volentieri ridondante, lento e non divertente, il film arriva al finale dopo due interminabili ore in cui non si capisce bene cosa stiamo guardando. Le commedie, per quanto amare, dovrebbero far ridere o sorridere. Qui si sbadiglia soltanto e Verdone, attore simpatico e ripetitivo nelle sue solite smorfie, è incredibilmente spaesato nel gestire i tempi filmici, eppure non è un regista alle prime armi.

VOTO: 5

1 commento:

  1. Verdone è bollito da tempo, cerca di riutilizzare vecchie formule che ormai sono state superate dai tempi.. Descrivi il film esattamente come lo immaginavo.. se non altro è un piacere leggere questa recensione sorseggiando il caffè in una mattina di sole :-)

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