I Maroon 5 a proposito del loro nuovo album hanno affermato che dopo il flop del precedente lavoro hanno preferito tornare alle origini e allo stesso tempo inserire più country e rock nella loro musica. Innanzitutto io mi ricordo che If i never see you face again e I won’t go home without you furono dei grandissimi successi e poi sentire una giovane band che dopo due album parla di “tornare alle origini” mi sembra un non-sense. Terza e ultima obiezione: il nuovo album ha ben poco di country e di rock, come il singolo di lancio, Misery ha fatto intuire. Diciamo che è un pop classico, molto American, quindi tutto chitarre e batteria.
Ma come il loro precedente labum, tantissimi sono gli ammiccamenti ai ruggenti anni ’80 e qui Sting è sostituito da Prince come punto di riferimento: basta sentire la seconda traccia, nonché secondo singolo Give a little more (qui il nuovo video, deludente). Pezzo tra l’altro non irresistibile come invece lo è il successivo Stuttur.
Don’t know Nothing è un giocoso pezzo pop che ammicca a Dude (looks like a lady) degli Aerosmith. Con Never Gonna leave this bed si entra nel reparto ballad, con I can’t lie si sorseggia un po’ di soul e con How si ascolta un’ ottima ballata rock. Ma è grazie a Just a Feeling, altro lento, che si raggiunge l’apice con un perfetto pezzo di rock leggero. Notevole pure il successivo Out of Goodbyes, cantata con Lady Antebellum e venata, questa sì, di atmosfere country. Si cambia poi improvvisamente tono per passare ad un altro pezzo smaccatamente ‘80’s e spudoratamente orecchiabile: Get back in my life. La lezione di Prince si sente anche nel successivo Runaway, che chiude in bellezza l’album.
A casa mia c'è lotta, tra me che li preferivo agli esordi e la mia metà che li adora sempre più. Vedremo se questo cd metterà pace.
RispondiEliminaquesto ultimo album non mi ha convinto molto..
RispondiEliminaho preferito il precedente che provava qualche via di sound leggermente diversa. però continuano a essermi simpatici