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lunedì 24 ottobre 2011

Kirsten Dunst's filmography: Part II

2000: Bring it on (Ragazze nel pallone), commedia accolta piuttosto bene dalla critica, The Crow 3 - Salvation, accolto invece molto male, è il terzo sfortunato capitolo della saga de Il Corvo.
2001: il dimenticabile Crazy/Beautiful, storia di una ragazza interrotta, ricca e viziata, che si riscatta grazie all'amore per un ragazzo portoricano povero (Jay Hernandez)


2002: la svolta che la trasformerà in star. La trilogia di Spider Man firmata Raimi, con 2 miliardi e mezzo di incasso complessivi, conclusasi nel 2007.

2003: un ruolo in Mona Lisa Smile, deludentissima versione al femminile de L’attimo fuggente, con Julia Roberts come protagonista.


2004. Un ruolo, ancora una volta non da protagonista, grazie al quale rimarrà però nella storia: quello in Eternal Sunshine of the Spotless Mind, regia di Michel Gondry, con Jim Carrey al meglio e Kate Winslet al suo solito (cioè bravissima), il film è cresciuto anno dopo anno fino ad affermarsi come uno dei film più amati degli ultimi anni.

2005: Elizabethtown, commedia gracile e graziosa con Orlando Bloom, che non ha ottenuto gli effetti desiderati né in termini di critica né di box office.

2006. Altro punto cruciale della sua carriera, ovvero Marie Antoinette, di Sofia Coppola, di cui è protagonista assoluta.

2008. Bisogna aspettare ben 2 anni per rivederla sul grande schermo, ed è soltanto per il ruolo minore in un film minore: la commedia How to Lose Friends & Alienate People (Se non ci sei non esisti), passata inosservata.

Poi arriva la notizia di un ricovero in clinica per disintossicarsi, prontamente smentita dalla stessa Dunst che dichiara di soffrire da tempo di una forte depressione che l’ha portata a ricorrere al ricovero in clinica.

Finalmente ripresasi, Kirsten decide di recitare per il più deprimente e devastante regista al mondo: Lars Von Trier, che la rende protagonista di Melancholia, uno dei suoi film più deprimenti, e la convince perfino a spogliarsi nuda alle soglie dei 30 anni. La performance le vale però la Palma d’oro al Festival di Cannes e segna la rinascita, anche artistica, dell’attrice.

2012. Non la vedremo di certo in All Good Things (ma forse non è così grave, vero Cannibal Kid?) con Ryan Gosling, uscito in sordina perfino negli USA, ma la vedremo senz’altro, in un piccolo ruolo, nell’adattamento di On the road di Walter Salles (I diari della motocicletta), nella fanta-love comedy Upside down e molto probabilmente la ritroveremo per la terza e quindi attesissima collaborazione con Sofia Coppola.

4 commenti:

  1. thanx per la citazione! :)
    all good things non è riuscitissimo, soprattutto nella seconda parte, però lei in accoppiata con gosling merita comunque un'occhiata.
    crazy/beautiful non mi era dispiaciuto, ed elizabethtown per quanto non perfetto è stato troppo sottovalutato.
    in marie antoinette grandiosa, anche se con melancholia si è ulteriormente superata!

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  2. @ Marco : prego, ho semplicemente ricambiato! Mi sembra di capire che tu li abbia visti tutti! Anche secondo me quei due non erano così male, per quanto banali.

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  3. Bello questo spazio dedicato a Kirsten!

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  4. Bello questo spazio dedicato a Kirsten Dunst!

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