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sabato 28 agosto 2010

LUCHINO VISCONTI, LA BIOGRAFIA


BIOGRAFIA

Luchino Visconti di Mondrone nasce a Milano il 2 novembre 1906. Il padre è aristocratico e la madre è proprietaria della più grande casa farmaceutica italiana. Al divorzio dei genitori avvenuto principalmente per cause politiche (lei fascista lui antifascista), Luchino segue la madre. Nonostante l'amore che nutrirà sempre per la madre Luchino è più simile al padre: come lui è antifascista e si innamora più spesso di uomini che di donne.

Tra la fine degli anni '20 e l'inizio dei '30 diventa allevatore di cavalli di fama internazionale.
In seguito si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto la sinistra del Fronte popolare e uno dei suoi esponenti più celebri, il regista Jean Renoir che nel 1937 lo accetta come assistente volontario (e costumista) del capolavoro incompiuto Partie de campagne. Tenterà con lui anche un'avventura di scrittura e regia teatrale in Italia, affondata per motivi politici. Renoir infatti verrà prima invitato poi respinto dallo Stato fascista.

In Italia Visconti scrivere per la rivista antifascista (ma diretta dal figlio del Duce!) Cinema.
É durante il secondo conflitto mondiale che Visconti intraprende la carriera cinematografica debuttando come regista a 40 anni con Ossessione, film che anticipa il Neorealismo e che qualcuno considera come prima vera opera di tale corrente. Il nome di Visconti si fa conoscere anche grazie agli scandali, che lo accompagneranno ad ogni film. Grandi dibattiti nascono infatti intorno a La terra trema (1948), in cui rilegge I Malavoglia di Verga in chiave populista e comunista. Altro elemento del film che farà discutere è l'uso del dialetto.

Incontra Zavattini nel 1951 per Bellissima, ma sarà con Suso Cecchi D'Amico, scomparsa poche settimane fa, che avrà la più lunga e importante collaborazione.
Letteratura, Ottocento, fine di una classe sociale (soprattutto aristocratica): questi sono i temi più ricorrenti del cinema viscontiano, uniti ad un grande senso plastico e un'attenzione maniacale al dettaglio.

Adattò grandi classici della letteratura come Le notti bianche (1957) o Lo straniero (entrambi con Mastroianni) oppure opere ancora non del tutto accettate dalla critica, come Il gattopardo e quando inventò storie con la fida Suso Cecchi D'Amico si cimentò sempre in melodrammi di gusto romanzesco, da Rocco e i suoi fratelli alla trilogia tedesca. Uno dei suoi grandi sogni incompiuti sarà l'adattamento della Recherche proustiana.

Notevole sarà la sua importanza in campo drammaturgico: sarà infatti regista di importanti messe in scene di autori contemporanei (Miller, Williams, Cocteau) nonché di opere liriche (nelle quali incontrerà Maria Callas).

VITA PRIVATA
Visconti è sempre stato molto reticente sulla sua vita privata e i paparazzi non sono mai riusciti a intromettersi nella sua vita privata. Tuttavia il suo fu uno dei primi coming out della storia italiana: nel 1945 affermò infatti che l'omosessualità non era più un problema per lui.

Celebri sono rimasti i suoi amori innapagati: spesso Visconti si invaghiva dei propri attori, che puntualmente lo ripudiavano (Girotti, Delon), finchè non arrivò Berger.

Altro suo amore non corrisposto fu quello per la principessa Windisch-Graetz, che a quanto pare che ispirò il Ludwig, mentre una prima relazione importante di cui si ha notizia è quella di quattro anni col famoso fotografo Horst P. Horst. Ma la sua relazione più importante e più conosciuta fu quella con Helmut Berger, di quarant'anni più giovane di lui.
Una relazione lontana dai riflettori che durò sette anni, finché una trombosi non lo stroncò all'età di settant'anni.

POLITICA
Visconti faticò sempre a trovare una corrente politica che lo rappresentasse: abbracciava le idee della sinistra francese, ma non quella italiana, che non tollerava né l'omosessualità né l'origine aristocratica. In ogni caso si distinse sempre come un regista di sinistra, ricevendo l'appellativo di “Conte rosso”.

Nel 1944, poco dopo l'uscita di Ossessione, Visconti fu arrestato e imprigionato a Roma perchè aveva collaborato alla Resistenza. Sfuggì alla fucilazione grazie all'intervento dell'attrice Maria Denis, di cui era amante.

CRITICA
Dopo l'ostilità iniziale, Visconti divenne una certezza del cinema italiano, godendo di grande fama anche all'estero, pur senza ottenere mai l'attenzione degli Oscar, a differenza per esempio, di De Sica.

FILMOGRAFIA CON LINK ALLE MIE SCHEDE DEI FILM

Ossessione (1943)

La terra trema (1948)

Bellissima (1951)

Siamo donne (1953)

Senso (1954)

Le notti bianche (1957)

Rocco e i suoi fratelli (1960)

Boccaccio '70 (1962)

Il Gattopardo (1963)

Vaghe stelle dell'Orsa (1965)

Le streghe (1967)

Lo straniero (1967)

La caduta degli dei (1969)

Morte a Venezia (1971)

Ludwig (1972)

Gruppo di famiglia in un interno (1974)

L'innocente (1976)

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