THE MASTER
di Paul Thomas Anderson
USA, 2012
con Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Laura Dern.

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CANDIDATO A 3 PREMI OSCAR
VINCITORE DELLA PALMA D'ARGENTO E DELLA COPPA VOLPI PER MIGLIOR ATTORE AL FESTIVAL DI VENEZIA 2012
TRAMA
Un reduce di guerra con turbe psichiche ereditate dalla
madre incontra per caso un predicatore che gli si affeziona e vuole aiutarlo.
RECENSIONE
Paul Thomas Anderson con questa pellicola vagamente ispirata al fondatore di
Scientology è riuscito ad allontanare da sé il pubblico
(grande fallimento commerciale), una buona fetta di futuri collaboratori
seguaci della dottrina e, soprattutto, è riuscito a mettere in discussione lo
status di più grande regista della sua generazione.
A quattro anni da quel capolavoro che fu Il Petroliere le
aspettative per la nuova opera del regista di Magnolia era altissime e sono
state amaramente deluse.
Anderson si conferma grande nel dirigere gli attori
(candidati all’Oscar i tre interpreti principali) e a scegliere i collaboratori tecnici, ma è da bocciare senza riserve come sceneggiatore.
Dispersivo, compiaciuto, irritante, perfino confuso e incapace di
arrivare al nocciolo.
E pensare che le premesse erano geniali: proporre sullo
schermo un’altra pagina di storia americana attraverso il rapporto tra due
uomini, lasciando l’Ottocento dei petrolieri e predicatori per arrivare a metà
del secolo successivo, quello delle grandi conflitti mondiali, per presentarci
un altro predicatore e un reduce di una di quelle guerra.
E se il personaggio del falso profeta interpretato da Hoffman lascia il segno,
seducendo e disgustando al punto giusto, quello del protagonista schizofrenico
non convince affatto.

Come in ogni film del regista, la musica riveste un ruolo
importante nella caratterizzazione di atmosfere e personaggi: tale compito è
affidato ancora una volta a Jonny Greenwood dei Radiohead, che dopo Il
Petroliere, compone un’altra colonna sonora magnifica.
Ma non bastano belle musiche, bella fotografia e bravi
attori: il film, dopo la visione, si chiude su stesso e si dimentica in fretta,
senza lasciare allo spettatore alcuna emozione o riflessione.
VOTO: 6,5
per me non è assolutamente così.
RispondiEliminaun film splendido, profondissimo e che vive anche molto dopo la visione.
meglio pure del petroliere
Tra Il petroliere e questo c'è un abisso. Il petroliere mi fa ancora venire i brividi, dopo 5 anni. Questo in due giorni me lo sono dimenticato.
Eliminabeh dai, questo è una bomba si, ma per arrivare al petroliere ce ne vuole dio bono!!!
Eliminauna bomba nel senso che ti fa esplodere le palle...
EliminaOh, bene.
RispondiEliminaChe quando dico che il film non mi è piaciuto mi guardano tutti malissimo! :)
Grande Poison! Non sarai più sola!
EliminaA me non è dispiaciuto, solo che questa volta Anderson invece di puntare al dunque, e dire effettivamente come stanno le cose è come se abbia gettato la pietra ma allo stesso tempo ha paura di andare fino in fondo, forse a causa di offese contro chi fa parte della presunta setta di cui vagamente si ispira. Io dico perchè sta sul vago? Se andava veramente fino in fondo ne usciva un altro capolavoro, perso non sono daccordo sul fatto che non è bravo come sceneggiatore, le sceneggiature di magnolia e boogie nights e tutti i suoi film sono sue...ma ovviamente ognuno davanti a un film ha delle percezioni diverse :)
RispondiEliminaInfatti dopo Boogie Nights, Magnolia e Il Petroliere le aspettative erano altissime..Diciamo che sta troppo sul vago qui..
EliminaNon è un film facile: ha bisogno di essere assimilato e ragionato per rivelarsi poi in tutta la sua grandezza. Forse hai scritto la recensione troppo di getto!
RispondiEliminaSe aspettavo un po', mi dimenticavo quelle poche sensazione che mi aveva dato!
RispondiEliminaNon ho ben capito dove voleva andare a parare col discorso... l'ho trovato anch'io abbastanza confuso
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