127 HOURS DI DANNY BOYLE
USA/GB, 2010
Vera storia di Aron Ralston (sotto, con James Franco), giovane esaltato con l’hobby di arrampicarsi sui massi del canyon. Un bel giorno però, una mano gli rimane bloccata sotto un macigno e per sopravvivere deve amputarsela da solo con un coltellino di pessima fattura.
Non succede nient’altro, ma Boyle è riuscito a farne un film inserendo flashback sul passato del protagonista, sogni, allucinazioni e deliri (vedasi il talk show improvvisato con domande e risposte).
Fotografia e montaggio strepitosi, un protagonista eccezionale e un’ottima sceneggiatura fanno di 127 hours uno dei migliori film di Boyle e sicuramente un ulteriore passo avanti per un regista che ama rischiare e al successo clamoroso del precedente e buonista e The Millionare, Premio Oscar nel 2009, risponde con un film opposto, per nulla adatto al grande pubblico che lo troverà noioso, angosciante e troppo splatter (del resto la scena dell'amputazione è centrale).
Adrenalinico e divertente all’inizio, si fa poi serio, angosciante, lento, mischiando commedia, dramma, action e perché no, giallo. In fondo, passati i primi magnifici 20 minuti, allo spettatore ronza in testa una sola domanda: riuscirà o no a sopravvivere?
Ma il merito maggiore di Boyle è quello di aver trasformato in un film d'azione, dinamico, la storia di un uomo immobilizzato per 127 ore...
Tra le sei nomination all’Oscar ne manca una, fondamentale, quella per l’eccezionale fotografia.
Dopo Black Swan, un altro film carico di una tensione a tratti insostenibile. Un grande film, ma si astengano quelli facilmente impressionabili...
In programmazione in 125 sale (già che c'erano potevano fare 127)..
Incasso USA: 17 milioni $
Incasso italiano: 330.000 euro
Sopra, James Franco. A lato la copertina dell'autobiografia di Ralston da cui è stato tratto il film.
Ciao, un film intenso,reso ancor più angosciante dal fatto che è tratto da una storia vera.
RispondiEliminaIo starei un pò più bassino, come voto, dello stesso genere credo sia di molto superiore La morte sospesa di Kevin MacDonald, ma comunque godibile e tosto, nonostante il finale un pò troppo "da buoni sentimenti".
RispondiEliminaSpero di riuscire a vederlo in questi giorni, questa recensione aumenta la mia curiosità...
RispondiEliminaA me è piaciuto davvero un casino, putroppo mi ritrovo a dire che è stato "giustamente" snobbato agli oscar per via di pellicole di troppo superiori, Boyle l'ha girato nell'anno sbagliato.
RispondiEliminagrande James Franco m'è piaciuto!
A me non è proprio piaciuto, mi sembra poco convincente trasformare una vicenda di questo tipo in una sorta di viaggio nei ricordi di uno "schizzato". Mi infastidisce poi lo stile manieristicamente eccessivo e anche i personaggi, prevedibili in tutto quello che fanno...Insomma, voto cinque!!
RispondiEliminasì, un ottimo film soprattutto per le originali soluzioni di sceneggiatura e di regia.
RispondiEliminanon mi ha coinvolto moltissimo invece il personaggio del protagonista (nonostante un ottimo franco). un tizio troppo spericolato per i miei gusti, ho apprezzato di più il senso di avventura come fuga da una società capitalista dell'alexander supertramp di into the wild
@tizyana: grazie del commento! ciao
RispondiElimina@mr james ford: non l'ho visto quello
@bruno: buona visione allora!spero ke ti piaccia, altrimenti prenditela pure con me!fammi sapere!
@Lorant: condivido
@emmeggì: beh gli elementi migliori sn appunto tenici: montaggio, fotografia, nn di certo la trama e la sceneggiatura o i monologhi!
@marco: beh lui è un po' una testa di **** e non può risultare simpatico! Into the wild era un capolavoro, questo un ottimo film.