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lunedì 14 marzo 2011

Box office italiano: benissimo i film da Oscar, maluccio i film italiani

Diciamo che ho beccato 2 posizioni su 10, il che è davvero poco.
Box office complessivamente positivo, sia per il numero degli incassi, sia per i risultati ottenuti dalle pellicole di qualità.
Al primo posto arriva infatti Rango, con l'ottimo incasso di due milioni. Non sorprende il secondo posto di Il Rito, mentre la terza posizione di Una Vita facile, che supera così i due milioni di euro, decreta l'ennesimo successo italiano di stagione. Sono invece un clamoroso flop i 6 milioni racimolati dal terzo episodio di Manuale d'amore 3, visto il budget e la presenza del più grande attore internazionale vivente e dei più celebri attori italiani del momento. Il film di Veronesi è infatti superato, a gran sorpresa, da il Discorso del Re, che con grande sorpresa  mia e degli esercenti (che hanno tolto molte sale in cui era in programmazione) mantiene la posizione della settimana scorsa registrando una media altissima e affermandosi per diventare un successo anche nel nostro Paese.
Seguono i due film che hanno vinto gli Oscar per le interpretazioni: Il Cigno Nero, in calo e probabilmente meno affascinante per il pubblico italiano e The Fighter, in linea con le aspettative. Inutile aggiungere che hanno avuto molta più fortuna in patria.
Ottimo esordio per un'altra pellicola da Oscar, I Ragazzi stanno bene, che, come previsto, ottiene una media altissima e si posiziona, questa sì che invece è una sorpresa, al numero 8 nonostante le pochissime sale in cui è stata proiettata.
Molte più sale avevano infatti l'horror Piranha (al nono, come previsto), la commedia italiana Tutti al mare che chiude la Top 10 e Il Gioiellino, che nonostante i 130 cinema a disposizione, esce già dalla Top 10 e ottiene una pessima, ma purtroppo prevedibile, media per sala. A questo punto, proprio come l'altro miglior film italiano della stagione, Gianni e le donne, non arriverà nemmeno a 1 milione di incassi, il che è un vero peccato vista la qualità, l'attualità e gli ingenti investimenti.  C'è da sperare che sia il film di Molaioli che quello di Di Gregorio ottengano una distribuzione internazionale. 

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