SCIALLA!
(STAI SERENO)
di Francesco Bruni,
Italia, 2011
con Filippo Scicchitano, Fabrizio Bentivoglio, Barbora Bobulova
Premio Controcampo Italiano alla Mostra del Cinema di Venezia, 2011.
Se ti piace guarda anche: Cosmonauta, Il primo giorno d'inverno, Fa' la cosa sbagliata, Caro Diario
In programmazione ancora in 121 sale
Il film si apre con Luca (Filippo Scicchittano), è un ragazzo di quasi 16 anni che va malissimo a scuola (la foto qui a fianco illustra una sua lezione tipo), è totalmente privo di disciplina e sembra interessato solo all’hip hop e alla boxe. La madre gli paga delle lezioni private da un ex professore, Bruno (Fabrizio Bentivoglio), una sorta di Dude-Lebowski che passa il tempo in pigiama e che si è messo a fare il ghostwriter per le memorie di un ex pornodiva (Barbora Bobulova).
Ma quando Bruno scopre che Luca è in realtà suo figlio, tutto cambia…
Che l’esordiente regista Francesco Bruni abbia alle spalle un’importante carriera da sceneggiatore (tutti i Virzì, molti episodi di Montalbano) si vede benissimo poiché finalmente assistiamo a un film italiano ben scritto, senza cadute di ritmo o dialoghi e situazioni che gridano vendetta.
Tutto è naturale, spontaneo, come la recitazione dell’ottimo esordiente non professionista Scicchitano.
Le situazioni, i dialoghi, i tempi sono azzeccati, gli interpreti strepitosi: insomma una gradevolissima quanto eclatante sorpresa per il cinema italiano, giustamente premiata all’ultimo film di Venezia nella sezione Controcampo. Siamo di fronte a un film italiano che merita di essere lodato, amato e soprattutto guardato, anche se ciò, naturalmente non sta accadendo (anche se 2 milioni di euro per un esordiente italiano è comunque un dato quasi positivo).
Il termine commedia generazionale qui calza a pennello visto che il film offre uno sguardo sincero su due generazioni a confronto: quella disillusa e rassegnata che ha vissuto il ‘68 e ha visto concretizzarsi nella generazione successiva tutti i timori e gli ostacoli da combattere e quella dei giovani d’oggi che di ideali non ne hanno affatto (e neppure disciplina).
Una visione certamente parziale, ma lo è anche quella degli adolescenti italiani dipinti nella maggior parte delle nostre pellicole (ad eccezione di Cosmonauta o Il Primo giorno d’inverno, che consiglio di recuperare nonostante la difficile reperibilità). Per una volta infatti la vita del teenager non ruota interamente intorno alla perdita della verginità a o un lucchetto su un ponte.
E senza pedanteria, moralismi, volgarità o scene madri ricattatorie, il film è educativo, sociologicamente importante, divertente e in qualche modo commovente nella sua tenerezza di fondo. Perché questi due personaggi, non propriamente positivi, ma reali, innescano subito grande empatia con il pubblico e vorresti che le loro vicende non si concludano affatto dopo il film. Anzi. Qui una serie ci starebbe proprio, ma non di quelle poliziesche che piacciono tanto ai pischelletti e che quindi fanno soldi (così dice il personaggio di Vinicio Marchioni, star di Romanzo Criminale), ma una sugli adolescenti veri, perché non tutti sono tutti figli di Moccia o di Twilight.
VOTO: 8-
addirittura? allora vedrò di dargli un'opportunità, anche se ho il sospetto che tu stia diventando troppo generoso con il cinema italiano... :)
RispondiElimina@ Marco: è il cinema italiano che sta migliorando e un po' di sano patriottismo credo che faccia bene al nostro paese, e a me personalmente piace sostenere il cinema italiano, perchè spero che prima o poi mi sorprenda e finalmente le sorprese positive stanno arrivando!
RispondiEliminaQui non ne parlano un granché bene.
RispondiEliminahttp://www.minimaetmoralia.it/?p=5777
A me in generale il cinema italiano attuale non piace (fatta eccezione per alcuni registi quali: Crialese e Garrone, ad esempio); lo trovo incapace di uscire fuori dalla contingenza di spazio e tempo specifica del nostro paese ed epoca per diventare davvero universale. Incapace di un respiro più ampio rispetto allo spazio angusto provinciale.
Montaggio piatto, fotografia televisiva, recitazione mediocre, questi i difetti che spesso noto.
Parlo in generale, eh. Non ho visto Scialla!
Ecco, però d'istinto non ci andrei a spendere otto euro al cinema, lo vedrei magari in dvd.
Se avverrà e quando avverrà ti farò sapere magari.
Complimenti per il tuo bel blog, comunque. Si percepisce la passione per il cinema.
@ Grazie mille Biancaneve per il tuo bel commento!:)
RispondiEliminaI difetti che citi tu sono evidenti e sono quelli elencati da tutti i detrattori del cinema italiano e io vi aggiungo pure il problema della sceneggiatura. Io non dico che il nostro cinema vada difeso solo perché italiano, ma ciò che temo è il contrario, e cioè che a volte venga snobbato solo perché italiano e questo sarebbe gravissimo. Poi ovvio, capisco che a 8 euro uno preferisca vedere un film come Inception che uno che sembra girato nell'appartamento della tua vicina di casa! La Kryptonite nella borsa e Scialla sono però film innanzitutto sceneggiati benissimo, il che è assai raro e quantomani prezioso e in pià queste storie di formazione che raccontano potrebbero essere tranquillamene esportabili, in quanto universali nonostante completamenti radicati nel contesto italiano.
Beh, non è certamente il mio caso quello di snobbare il cinema italiano solo perché italiano ;-)
RispondiEliminaIo sono innanzitutto una cinefila e come tale difendo il buon cinema, qualsiasi nazionalità appartenga (per inciso, Inception non mi è piaciuto affatto, preferisco il cinema europeo a quello americano, fatte salve alcune eccezioni).
Come ammetti tu stesso il cinema italiano contemporaneo - ché di quello si sta parlando - qualche carenza oggettiva ce l'ha; la scorsa settimana invece, ad esempio, ho visto un vecchio film di Elio Petri, "I giorni contati" (ne ho parlato anche nel mio blog, qualche post fa), così come un paio di sere fa il Satyricon di Fellini... e allora ecco, la domanda mi sorge spontanea, non posso fare a meno di domandarmi come mai oggi non ci sia più nessun regista italiano, non dico all'altezza di Fellini, che era un genio, ma di tanti altri che comunque che facevano ottimi film.
Come mai il cinema italiano si è fermato agli anni sessanta-settanta? Oggi, per quanto si riesca a vedere un film decente, qualche sceneggiatura discreta non si riesce comunque a raggiungere quei livelli (ok, parlo in generale, poi qualche eccezione c'è, ad asempio Crialese).
Grazie per aver ricambiato la mia visita :-)
L'Italia purtroppo si è fermata agli anni sessanta-settanta, culturalmente parlando..
RispondiEliminaMagari una occasione se la merita davvero, c'è tanto bisogno di commedie italiane intelligenti..Anche solo per non considerare i teenager un branco di rincretiniti che pensan solo ad attaccar lucchetti ai ponti.
RispondiElimina@ newmoon35: già.. Ma sembra proprio che il cinema italiano si stia rialzando
RispondiEliminanon mi fido totalmente ma lo vedrò..
RispondiElimina@ Lorant: Bisogna vincere questa diffidenza nei confronti del cinema italiano, altrimenti si potranno perdere anche i film meritevoli!
RispondiEliminaUna recensione impeccabile!
RispondiEliminaHo adorato "Scialla", è un film che si distanzia dagli ultimi proposti dal nostro cinema: mi ha divertito e commosso allo stesso tempo!
Protaginisti eccezionali davvero!!!
@ Melinda: Grazie mille! Mi fa prorio piacere che anche anche tu l'abbia adorato e la pensi come me!
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