Visualizzazioni totali

mercoledì 15 febbraio 2012

Continua la monografia su Antonioni: Professione: reporter

 

PROFESSIONE: REPORTER
di Michelangelo Antonioni
Italia/Francia/Spagna, 1975
con Jack Nicholson e Maria Schneider

TRAMA
Reporter (Jack Nicholson) in Africa per un servizio sui guerriglieri, ruba l’identità a un uomo appena morto, che però ha un sacco di nemici che finiranno per dargli la caccia.
Torna in Europa, e dopo una capatina inglese arriva a Barcellona, dove incontra una giovane (Maria Schneider) della quale si innamora e con la quale parte per il sud della Spagna.
Inutile dire che non c’è un lieto fino.

RECENSIONE
La realtà, ancora una volta resta impenetrabile allo sguardo umano.
Però c’è un elemento nuovo forse nel cinema di Antonioni: il destino.
I personaggi di Antonioni vivono tutti alla giornata, sono tutti impulsivi, ma non come questo personaggio che all’improvviso accetta tutti i rischi che il suo gesto può comportare.

Lasciata la fredda Swinging London di Blow up e i bollori del Gran Canyon di Zabriskie Point Antonioni gira tra il Sahara e la Barcellona, dove nella magnifica casa Pedrera progettata da Antoni Gaudì ambienta una delle scene più famose.
Anche se la scena più famosa è il piano sequenza finale di 7 minuti.

Conosciuto all’estero come The passenger, resta uno dei film di Antonioni più apprezzati dalla critica.

IL REGISTA
La mia bio-filmografia di Michelangelo Antonioni la trovate qui.

GLI ATTORI
Jack Nicholson (1937), nominato 12 volte all’Oscar, ha vinto la statuetta come protagonista per il classico Qualcuno volò sul nido del cuculo (1979) di Milos Forman e Qualcosa è cambiato (1998) e come non protagonista per Voglia di tenerezza (1983). La sua carriera è lunga e costellata di grandi classici, tra i quali ricordo almeno Easy Rider, Reds, Cinque pezzi facili, The Departed.
 
Maria Schneider (1952-2011). La sfortunata protagonista di Ultimo tango a Parigi (1972) di Bertolucci è qui alla sua seconda e ultima grande prova nel cinema d’autore. Parlai di lei l'anno scorso.

12 commenti:

  1. Questo l'ho visto...nella mitica aula 10 :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma quindi deduco che tu abbia fatto un corso monografico su Antonioni..

      Elimina
    2. No, era "Storia del cinema" ed includeva nella filmografia diverse opere di Antonioni :D

      Elimina
    3. Beh allora ne avete viste davvero tante di Antonioni! Deduco che questa sia stata l'ultima però, giusto?

      Elimina
    4. Sì, credo di sì. Però un giorno, non so bene come mai, ci regalarono due dvd tra cui "La notte" e "La signora delle camelie" :D

      Elimina
    5. Ma che cacchio di università frequentavi?!!! Addirittura ti regalavano dei dvd?!!! Da me era molto se c'erano dei banchi sui quali scrivere...infatti non sempre c'erano..

      Elimina
    6. Il DAMS di Romatre...i DVD ce li fece prendere una delle mie prof preferite, nonché moglie di Giuseppe Bertolucci :)

      Elimina
  2. Hai recuperato un film di Antonioni un pò dimenticato, nonostante la presenza di due attori famosissimi. Complimenti per la monografia su Antonioni, aspetto di leggere qualcosa su La Notte, uno dei suoi film più ipnotici e affascinanti, preludio all'Eclisse che per me è uno dei vertici assoluti del cinema italiano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille per i complimenti! De L'eclisse ho già parlato, mentre de La notte ne parlerò per la monografia su Jeanne Moreau!

      Elimina
  3. Quel pianosequenza finale è nella storia del cinema eppure ho letto da qualche parte che c'è il trucco sotto, che non sia un pianosequenza di 7 minuti ma la scena è grossomodo divisa in due.Ne sai qualcosa?

    RispondiElimina
  4. ho letto anch'io qualcosa del genere, ma adesso non mi ricordo..comunque non mi sorprenderebbe: il cinema é illusione!

    RispondiElimina