La giovane regista Nina de Majo, con alle spalle già diversi film dimenticati, mira a proporre una rivincita delle zitelle, incarnate da una Margherita Buy forse troppo glamour per essere credibile. Passata la soglia dei quaranta, la bella Nanà è ancora single, lavora in una libreria e ha abbastanza tempo libero per dare ripetizioni al figlio della sua ugualmente disperata collega (Luciana Littizetto). Quando la sorella minore (Francesca Inaudi) si sposa, Nanà sarà costretta a organizzarle il matrimonio assieme al futuro cognato (Fabio Volo).
Dei matrimoni del titolo in realtà ce n’è solo uno, di disastri tanti e tutti con l’obiettivo di smantellare il mito della famiglia perfetta e convenzionale. E così Nanà quando scoprirà di avere una famiglia molto meno tradizionale di quello che credeva, avrà qualche problema ad accettarla, nonostante si sia sempre contraria ai moralismi e alle convenzioni.
Sicuramente Margherita Buy è l’elemento migliore del film, gratificata da numerosi primi piani e la possibilità di passare da un registro all’altro, sottolineando la sua vena più comica, come del resto è stato fatto anche negli altri film più recenti a cui ha partecipato. Il resto del cast fa semplicemente da contorno, senza avere alcuna possibilità di emergere: la Littizzetto, Volo, la Inaudi sono simpatici ma per nulla valorizzati, subendo probabilmente il peggior trattamento dele loro carriere.
Una commedia femminista, ambiziosa, indecisa fra l’intellettualismo e la commedia popolare, che mette in scena tante questioni d’attualità sulla guerra dei sessi e dei partiti politici senza però lasciare alcun valido motivo per essere ricordato.
VOTO: 6
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