LA ROMANA,
DI LUIGI ZAMPA,
ITALIA, 1955
TRAMA
Adriana (Gina Lollobrigida) vive un rapporto piuttosto difficile con la madre. Dopo esser stata delusa da un fidanzato (Franco Fabrizi) che scopre esser già sposato, inizia un lenta caduta che la porterà alla prostituzione. Arriverà in suo soccorso Mino (Daniel Gélin), un partigiano che, arrestato, fa la spia e poi si uccide per rimorso. Adriana si ritrova sola con suo figlio in grembo. Abbastanza strappalacrime? In realtà è raccontata in un modo che non lo si direbbe.
RECENSIONE
Grazie a sceneggiatori di lusso come Giorgio Bassani, Ennio Flaiano, e gli stessi Moravia e Zampa, la storia è raccontata in modo diligente e con garbo e gli attori recitano bene la loro parte.
Il Mereghetti lo definisce "ovattato e crepuscolare, a metà strada tra il romantico e il decadente, appesantito da troppe divagazioni letterarie.
Una Lollo post Pane, amore e fantasia contribuì al grande successo del film, anche se inferiore alla precedente trasposizione moraviana di cui fu protagonista, ovvero La Provinciale, che però patì la scarsa notorietà della protagonista. Il film fu distribuito in tutto il mondo e nel '88 ne venne fatto un remake tv, con la Lollobrigida nei panni della madre. Il Morandini la definisce troppo bella e giovane per il ruolo, nonostanti i suoi 60 anni. Il remake fu l’ennesima trovata pubblicitaria per contrapporre ancora una volta le più grandi dive italiane viventi: infatti nella stessa stagione Canale 5 mandò in onda i remake di La Romana e La Ciociara, con le due attrici però nel ruolo delle madri. La Loren aveva dalla sua parte una produzione internazionale e un regista come Risi, mentre la Lollo si dovette accontentare di Patroni Griffi che fece del racconto moraviano un film morboso e piccante in cui poter mostrare le nudità della Dellera protagonista. Eppure il film di Patroni Griffi vinse il Telegatto come miglior sceneggiato italiano, vincendo così l'ultima sfida tra le due dive.
REGISTA
Luigi Zampa (1905-1991). Girò tre film con la Lollo, di cui due quando ancora non era famosa: Anni difficili (1948) e Campane a martello (1949). Regista impegnato e amante delle trasposizioni (tre sono quelle di Brancati), firmò il suo maggior successo con Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata .
E sapete chi voleva Moravia come protagonista del suo romanzo la ciociara? Si propio lei ,la lollo.Della loren non gliene fregava niente,ma............di chi era moglie,si fa per dire con quel matrimonio messicano senza gli sposi,la suddetta?Ma del carletto,naturalmente e cosi se la prese lei la parte,scalzamdo anche la magnani.Più che dalla bravura la scelta passò attraverso le lenzuola.Questa è la loren,signori miei.
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