prima trasposizione di un'opera di Alberto Moravia e primo ruolo da protagonista per la Lollo che per la prima volta recita senza essere doppiata, ma anche uno dei primi film italiani a utilizzare lo stile narrativo "alla Citizen Kane" (o alla Rashomon, se preferite), ovvero la stessa storia raccontata da diversi punti di vista.
LA PROVINCIALE
di Mario Soldati
Italia, 1952
TRAMA
Una contessa rumena (Alda Mangini) si presenta al pronto soccorso con una ferita da taglio al braccio. Tra i medici che la cura c’è ne uno, Rocco (Franco Interlenghi) che si precipita nella casa in cui è avvenuto l’incidente.
Qui la signora Foresi (Nanda Primavera), gli dice di andarsene perché ha già ferito abbastanza sua figlia Gemma (Gina Lollobrigida), che è in camera col marito (Gabriele Ferzetti).
A questo punto la voce di Paolo introduce lo spettatore nella sua versione della storia: lui e Gemma hanno passato l’estate insieme, ma il ragazzo non trova il coraggio di rivelarle il suo amore.
Attraverso i pensieri della madre invece si scopre che Paolo è in realtà fratellastro di Gemma…Poi arriva la versione di Rocco…
Diversi personaggi che cercano di spiegare cosa ha condotto Gemma a pugnalare alla spalla un’estroversa contessa rumena..
RECENSIONE
Attraverso i punti di vista e i monologhi interiori di tre personaggi lo spettatore scopre man mano la storia della protagonista, piuttosto banale e breve, ma raccontata in maniera molto interessante. La frammentazione della cronologia non era allora inflazionata come oggi e aveva pochi ma illustri precedenti. Questo fa del film di Soldati una delle prime pellicole italiane a sfruttare questa struttura narrativa frammenta. Non solo: nel romanzo breve omonimo di Alberto Moravia (1907-1990) da cui è tratto, lo stile è lineare. Il merito di avere reso questa storia lineare in un film decisamente originale è dei numerosi sceneggiatori, tra cui lo stesso Soldati e il grande scrittore Giorgio Bassani, allora molto attivo come sceneggiatore.Lo stile narrativo non è però l’unico elemento interessante del film: a spiccare è pure l’apparato figurativo grazie alla bellissima fotografia di Aldo Graziati che fa riflettere lo stato d’animo dei personaggi nelle inquadrature.
A tale scopo si evidenziano le magnifiche scenografie del futuro regista Flavio Mogherini, che sembrano adattarsi all’umore della protagonista, ma pure il modo in cui è posizionata la macchina da presa rivela un punto di vista preciso: si notano infatti riprese dall’alto o dal basso, che sembrano fare le veci del narratore più o meno invadente.Ma i meriti del film non finiscono qua: le ottime prove degli attori hanno giovato non poco a rendere man mano più coinvolgente questo dramma e sicuramente La Provinciale rimane tra le migliori interpretazioni della Lollobrigida. Fondamentali però anche il contributo di Gabriele Ferzetti, docile e passivo e Alda Mangini, efficace nel rendere terribilmente reale un personaggio così irritante e negativo.
Il film partecipò, in concorso, al festival di Cannes.
Nanda Primavera (1899-1995) recitò a fianco della Lollo anche in La donna più bella del mondo.
Gabriele Ferzetti , recitò molte altre volte con la Lollo: da Venere imperiale a Un bellissimo novembre.
Franco Interleghi: qui ancora una volta nei panni del giovane dall’aria un po’ assente e ingenua, non molto diversa da quella de I Vitelloni di Fellini.
Alda Mangini: (1913-1953) cantante lirica e attrice di film musicali e comici, qui appare in uno dei suoi ultimi film: morirà un anno dopo a soli 40 anni.
REGIA
Mario Soldati (1906-1999) aiuto regista di Ben Hur di William Wyler e Guerra e Pace di King Vidor, come regista si fece notare grazie alla trasposizione di Piccolo mondo antico, film del 1941 che fece conoscere al grande pubblico Alida Valli e rappresentò il maggior successo di critica e di pubblico del regista. La provinciale fu l’altra grande tappa della carriera di Soldati, non così fortunata negli anni a venire.
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