Il film ha incassato 413 milioni di euro in Italia, pochi considerando la presenza di Scamarcio, la regia di Costa-Gavras e un tema così attuale e dibattuto come la migrazione. Insomma snobbato dalle ex fan adolescenti urlanti che seguivano ovunque Scamarcio ma anche da coloro che hanno una coscienza politica ed etica.
Tutti gli emigrati sperano di trovare fortuna nel nuovo Paese, che per molti appare come un paradiso. Elias è un giovane clandestino che si ritrova in un villaggio turistico greco. Il suo aspetto gradevole si rivelerà molto utile per campare. Ne vivrà di cotte e di crude e passerà l’intera Europa, venendo a contatto con diverse culture e diverse reazioni. Talvolta le sue peripezie sono perfino divertenti e si rivelano spesso un espediente per tracciare un ritratto dell’umanità che popola l’Europa e la felice idea di mantenere le lingue originali senza sottotitoli si rivela permette di condividere lo stato di alienazione del protagonista. Il regista riesce a creare un viaggio della speranza con toni da favola, grazie anche ad un racconto veloce che procede senza cadute di ritmo. Insomma non è il drammone epico che si potrebbe aspettare. Il film ha sicuramenti dei limiti: non mancano stereotipi culturali, ci sono siparietti il cui unico scopo è far sorridere lo spettatore e appare decisamente eccessivo che quasi qualunque uomo o donna voglia portarsi a letto questo clandestino..
Ciononostante non si può dire che il tema non sia affrontato seriamente e che il pubblico non sia coinvolto. E quindi ancora una volta Costa-Gavras riesce a sollevare il dibattito con una storia amara, ma dal ritmo sereno e il finale ottimista nonostante la drammaticità dei fatti. E questo Elias ingenuo ma anche capace, ricorda la Cabiria felliniana che non perde mai la speranza.
DA RECUPERARE PERCHE’ è una seria riflessione sul fenomeno della migrazione, nonché un film coinvolgente per lo spettatore, sempre invitato a confrontarsi con i personaggi che il protagonista incontra nel film: come ci comporteremmo noi, con un clandestino bisognoso d’aiuto?
Questo è quanto ci chiediamo per la maggior parte del film. E il fatto che in film oltre a lasciarsi guardare, sia anche incentivo a interrogarsi e scavarsi dentro è qualcosa di prezioso nel cinema di oggi. Ma è anche un modo per osservare e la crescita di Scamarcio: se da una parte i detrattori potranno dire che in questo film è decente solo perché non parla, dall’altra bisogna comunque ammettere che il ragazzo si è tolto l’etichetta di idolo di teenager e quest’anno si è confrontato con tantissimi personaggi diversi (in ben cinque film) e in questo caso perfino diretto da un autore straniero.
VOTO: 6/7
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