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mercoledì 9 dicembre 2009

WASHINGTON SQUARE : il libro

La gente è molto maligna. Non sa cosa c’è tra di noi. Gli altri vedono te e guardano me e mio padre non capisce e io non capisco lui. Non posso abbandonarlo così.

Era ancora estate quando, sotto l’ancora caldo sole di settembre lessi Washington Square di Henry James. Ora l’inverno è alle porte, ma non si è raffreddato il forte significato dell’opera, della quale nel frattempo mi sono visto le due trasposizioni cinematografiche, entrambe fedeli ma allo stesso tempo divergenti in alcuni punti chiave, cosicché l’opera ha assunto tre forme di vita diverse, tutte interessanti.
Il tema mi ha toccato profondamente poiché è quello del rapporto con i genitori.
Siamo alle fine dell ‘800. Un rinomato dottore, vedovo, cresce l’unica figlia, che non ha né la sua intelligenza, né la bellezza della madre, con l’aiuto di una sorella, anch’essa vedova ed impicciona.
Il narratore più volte sottolinea con termini poco carini la semplicità intellettuale e l’aspetto della giovane ragazza, che tuttavia diventa presto oggetto d’interesse per un giovane bello e senza soldi. Il padre si oppone al matrimonio perché è convinto che il ragazzo voglia solo la sua dote e la poveretta decide così di non sposarsi mai più.
Ci vogliono più di cento pagine per raccontare tutto questo, ma poi nelle ultime pagine assistiamo ad un risvolto interessante: il padre, poco prima di morire, chiede alla figlia come suo unico ed ultimo desiderio la promessa di non sposare mai il suo vecchio pretendente, perché la prosciugherebbe.
Peccato che quando viene aperto il testamento la donna scopre che comunque il padre l’ha diseredata: l’ha fatto solo perché le voleva bene e per non rischiare che il cacciatore di dote tornasse all’attacco solo per avere i suoi soldi.
E quando l’amante puntualmente si ripresenta, venti anni dopo la loro rottura e ricomincia a corteggiarla, lei è risoluta a mantenere la parola data al padre stronzo. E’ ferma nel suo masochismo dal quale non riesce sfuggire.
Dunque da padre eccessivamente premuroso ed impiccione, l’eroe del romanzo diventa in poche righe un personaggio crudele.
Perché punire così tanto una figlia che si è sempre dimostrata servizievole ed accondiscendente?

Così, quello che sembrerebbe un testo terribilmente demodé, distante e noioso si rivela assai attuale e James sembra esortare la nuova generazione a non ubbidire ai genitori, ma a seguire i propri cuori.
Della serie, qualsiasi cosa farete, non andrà comunque bene ai vostri genitori.
Cosa ci ricava la ragazza ad essere buona e rispettosa col padre ed a sacrificare tutta la sua vita e la sua felicità per renderlo soddisfatto? Nulla! Anzi, alla fine la prende pure per il culo diseredandola!

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