Un
nome, un mito: Jeanne Moreau è un simbolo del cinema francese e in generale del
grande cinema, una grande attrice capace di farsi dirigere da maestri come
Truffaut, Antonioni, Buñuel,
Welles, Renoir, Fassbinder, Kazan, Wenders, De Oliveira e Angelopoulos e di
ricoprire, con la sua immensa carriera, ben 8 decenni di cinema, dagli anni ’40
ad oggi.
A
lei è dedicata una nuova monografia che attraverso la quale sarà possibile
proporre tanti pezzi importanti di storia del cinema.
BIOFILMOGRAFIA
Nasce
il 23 gennaio 1928, figlia di un ristoratore e una ballerina. Studia al
Conservatorio di Parigi e frequenta di nascosto un corso di recitazione: quando
appare sulla copertina di una rivista che la elogia, i suoi la mandano via
di casa.
Si
sposa a 21 anni, incinta, con lo sceneggiatore e poi anche regista Jean-Louis
Richard, che sarebbe diventato collaboratore e amico di Truffaut (i due
adattarono insieme Fahrenheit 451 e La mariée était en noir (La sposa è in nero) nonché
sceneggiatore del culto Emmanuelle.
Il
matrimonio dura due anni, come anche i suoi due successivi (l’ultimo è
con William Friedkin, il regista de L’Esorcista). I due rimangono però in ottimi rapporti, tanto che Richard la dirigerà più tardi in due film (dimenticabili).
Raggiunto il successo come attrice teatrale, Jeanne tenta anche la strada
del cinema, inizialmente senza successo, finché non arriva una parte in Grisbi
di Jacques Becker, un classico del noir (anzi polar) francese.
Poi arriva Louis Malle con un film che cambierà per sempre l’esistenza del
giovane regista e della sua protagonista: il celebre Ascensore per il patibolo.
L’immagine di donna ambigua calza a pennello a Jeanne Moreau, rendendola interprete
perfetta di alcuni classici del cinema moderno: La Notte di Antonioni (1961),
Jules et Jim di Truffaut (1962) e Il diario di una cameriera di Bunuel (1963),
passando, con ruoli secondari, per Il Processo di Orson Welles (1961) e Fuoco
Fatuo, a detti di molti critici il miglior titolo di Malle.
Sono tanti i flirt che le vengono attribuiti, ma ciò che è certo è che la maggior parte dei grandi
registi la diressero in più di un film:
Truffaut, Welles, Losey, Malle, Richardson, Gitai.
Amica di molti letterati, da Patricia Highmisth a Henry Miller, fu diretta
dall’amica Marguerite Duras nell’adattamento di Nathale Grangier.
Jeanne Moreau tentò anche la carta della regia, dirigendo Lumiere- Un’amicizia
tra donne, film del 1976 con Lucia Bosé e L’adolescente, del 1978 e con Simone
Signoret, ma nessuno dei due ebbe molto successo.
Dagli anni ’70 non interpretò più film da protagonista, ma solo ruoli
secondari, alcuni comunque in film importanti come I santissimi (1974), Gli ultimi fuochi (1976) o Querelle (1982).
Fondatrice di una scuola di cinema ad Angers, Jeanne Moreau
è ancora attivissima: nel 2010 ha registrato un disco e presto la vedremo nel
nuovo film di Manoel de Oliveira.
1957: ASCENSORE PER IL PATIBOLO - LOUIS MALLE
1961: LA NOTTE - MICHELANGELO ANTONIONI
1962: JULES ET JIM - FRANҪOIS TRUFFAUT
1962: EVA - JOSEPH LOSEY
1963: LA GRANDE PECCATRICE - JACQUES DEMY
1964: IL DIARIO DI UNA CAMERIERA - LOUIS BUÑUEL
1965: VIVA MARIA! - LOUIS MALLE
1968 : STORIA IMMORTALE - ORSON WELLES
1968: LA SPOSA IN NERO - FRANҪOIS TRUFFAUT
1976 : GLI ULTIMI FUOCHI - ELIA KAZAN
1982: QUERELLE DE BREST - RAINER WERNER FASSBINDER
2005: IL TEMPO CHE RESTA - FRANҪOIS OZON