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domenica 21 luglio 2013

chiuso per ferie

CHIUSO PER FERIE

domenica 7 luglio 2013

Dall'Inghilterra arriva la nuova serie The White Queen: recensione

THE WHITE QUEEN
UK, 2013
di James Kent,
scritta da Emma Frost
in onda dal: ?

TRAMA
Una giovane vedova appare sulla strada del nuovo re usurpatore Edoardo IV per chiedere diritti ai propri figli, finirà per diventare la regina d'Inghilterra.
RECENSIONE
La trama appare sbrigativa, ma la prima puntata ci mostra un amore a prima vista tra Edoardo IV ed Elizabeth Woodville vedova Grey.
Inverosimile sul piano psicologico, lo è anche su quello storico: del resto la fonte è una serie di biografie romanzate di Philippa Gregory, la cui penna aveva già prodotto L'altra donna del re, diventato anch'esso un film poco attendibile o poco apprezzabile.
Sono comunque eccessive le critiche che ha suscitato la sua messa in onda, avvenuta appena qualche settimana fa in Inghilterra (negli USA arriverà solo ad agosto, da noi chissà, forse l'anno prossimo).
Ci presenta il tardo medioevo in modo forse troppo idilliaco e pulito, l'Inghilterra è troppo soleggiata e i personaggi sono tutti troppo bellini, eppure a Deborah Ross del Daily Mail che ha criticato i bei faccini e i denti bianchi degli attori ricordo che non farebbe molta audience una serie storica che per essere scrupolosamente attendibile presenti attori sporchi, brutti e sdentati.
 

Gli attori infatti sono tutti fotogenici, e mancano interpretazioni eccellenti: la protagonista è una deliziosa Rebecca Ferguson, proveniente da alcune soap, mentre Edoardo è impersonato dal lanciatissimo Max Irons, figlio di Jeremy, e già visti in film teen come Cappuccetto rosso sangue e The Host. Decisamente meglio i comprimari, meno fotogenici, tra cui spicca l'ingombrante madre di Elizabeth, quella Janet McTeer vista l'anno scorso in Albert Nobbs. Appare anche l'oramai onnipresente Eleonore Tomlinson (Il cacciatore di giganti, Educazione siberiana), il cui personaggio però emergerà nelle altre puntate.
Colori pastellosi luminosi con una predominanza di verdi, rosa e naturalmente bianco, colore di cui è giustamente (sigh!) vestita la protagonista rendono la visione più piacevole: del medioevo buio e fangoso non c'è traccia, e tale ribaltamento dei luoghi comuni potrebbe essere perfino positivo.
Da apprezzare è sicuramente il tentativo di non essere ricorsi troppo alla computer grafica (vedi Il trono di Spade) o a ricostruzioni pacchiante (I Borgia, Spartacus) ma aver prediletto location reali.
 
Nulla di straordinario insomma, ma complessivamente gradevole per una visione senza troppe pretese storico-artistiche che nel tentativo di mescolare la soap opera alla storia rischia di scontentare un po' tutti.
VOTO PUNTATA PILOTA: 7-