è tempo di vacanze per il blog (ma non per il sottoscritto), che riaprirà i battenti ad agosto, forse.
Intanto vi lascio con un gioco a premi:
vince chi indovina da quale film è tratta l'estiva immagine dello sfondo.
Il premio? beh, lo scoprirete vincendo!
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lunedì 18 luglio 2011
sabato 9 luglio 2011
Trovate l'errore..
Ennesima trasposizione del celeberrimo romanzone di Alexandre Dumas padre, ambientato nel 1625, ovvero ai tempi di un Luigi XIII manipolato dalla moglie Anna d’Austria e Richelieu.
In una delle foto promozionali del film diretto da Paul WS Anderson, che vanta tra l’altro un cast che comprende la compagna del regista Milla Jovovich, il giovane Logan Lerman, Christopher Waltz e Orlando Bloom si nota il primo terribile anacronismo: riconosciamo subito Richelieu e dietro di lui è ben identificabile, anche se sfocata, la Galleria degli Specchi di Versailles, ultimata sotto il regno di Luigi XIV nel 1682.
Ai tempi dei Tre moschettieri Versailles era un piccolo capanno immerso nelle paludi.
Del resto dal regista di Resident Evil non mi aspettavo molta attenzione filologica.
In autunno nei cinema, in 3D naturalmente.
giovedì 7 luglio 2011
Quando anche la Pixar mostra segni di cedimenti significa davvero che il cinema è in crisi
CARS 2
di Brad Lewis, John Lasseter
USA, 2011
Saetta McQueen è appena tornato nella sua Colorado Springs ma è costretto a ripartire per partecipare all’ennesimo campionato, questa volta organizzato per una buona causa: infatti tutte le auto in gara si serviranno solo di carburanti ecologici per dimostrare al mondo che c'è un alternativo alla benzina.
Inizia così un viaggio per il mondo, a fianco dell’amico del cuore Cricchetto, attraverso Giappone, Francia, Inghilterra e Italia.
L’episodio più divertente è quello in Giappone, Parigi e Londra sono ricostruite magnificamente, mentre l’Italia, non si sa per quale motivo, appare in modo fittizio: il circuito è infatti a Porto Corsa, località a metà fra Montecarlo e la Costiera Amalfitana in cui non si capisce perché Zio Topolino parla con cadenza emiliana e Zia Topolino con l’accento napoletano di Sophia Loren. Che da noi manchino città degne d’animazione?
Quest’anno la Pixar si allontana dalle vette altissime a cui ci aveva abituato negli ultimi cinque anni (era stato proprio Cars a inaugurare nel 2006 una serie di capolavori annuali culminata con l’ultimo Toy Story 3) e regala ai suoi numerosissimi baby fan un nuovo divertissement. Il marchio di Cars è diventato uno dei merchandising più fruttuosi degli ultimi anni e questo lungometraggio non è altro che un ulteriore regalo ai propri fan. Più infantile del precedente e degli altri lungometraggi Pixar/Disney, Cars 2 adotta la curiosa strada dello spy movie con un grandioso incipit marino.
Gare mozzafiato, qualche gag divertente (il bagno giapponese su tutte) ma tutto sommato poca storia: sicuramente Cars 2 non verrà candidato all’Oscar per la sceneggiatura come Toy Story 3: infatti l’esile trama è un pretesto. L’importanza dell’amicizia è al centro di questo lungometraggio che accantona la maggior parte di personaggi apparsi nel primo episodio per concentrarsi su Carl Attrezzi e Saetta McQueen, trasformando il film in un incrocio tra il buddy e lo spy movie.
Comunque godibile e soprattutto prezioso il messaggio ecologico.
martedì 5 luglio 2011
Deconstructing Faber (Faber a pezzi)
Rolling Stone è ancora la Bibbia della musica? Lo è mai stata? È mai esistita in Italia una testata davvero autorevole in campo musicale?
L’ultimo numero della rivista, firmata da Carlo Antonelli, dedica l’articolo di copertina alla distruzione del mito di De André. Una vera e propria bomba, rimbalzata su tutti i quotidiani e considerato il fatto che questo è l’ultimo articolo di Antonelli prima del passaggio alla direzione di Wired sorge un dubbio: che sia un articolo concepito ad hoc per attirare un po’ d’attenzione?
Un po’ di sano revisionismo in alcuni casi è tollerabile e auspicabile, nonché sicuramente proficuo (per riflessioni ma anche per le tasche delle redazioni) ma arrivare a raccogliere delle dichiarazioni della stessa vedova del Faber, Dori Ghezzi, che afferma “era più cazzaro che santo”, mi pare un po’ di cattivo gusto, così come tutto il resto dell'operazione che sembra una sorta di processo postumo attraverso una serie di testimonianze che smontano l’aurea di poeta/autore/mito di De André.
domenica 3 luglio 2011
Il governo dovrebbe aver paura del popolo..parola di V
V FOR VENDETTA
di James McTeige,
USA, 2006
Inghilterra del 2020. La bella Evey (Natalie Portman), che imprudentemente esce di casa dopo il coprifuoco, viene salvata da V(Hugo Weaving), il quale in cambio le chiederà di partecipare alla sua gloriosa missione: distruggere il Parlamento. Evey soffrirà le pene dell’inferno, V si immolerà in nome della sua vendetta, ma alla fine l’House of Parliament esploderà, proprio come aveva progettato, fallendo, Guy Fawkes nel lontano 1605 dall’alto (forse) della Parliament Hill di Hampstead Heath. Ed è proprio la maschera di Guy che il nostro V adotta per tutto il film.
V per Vendetta è un altro spettacolare film che vede protagonista Natalie Portman, non molto diverso da Black Swan per coinvolgimento emotivo, ritmo, spettacolarità e per l’immensa prova recitativa, premiata almeno col Saturn Award, che include anche una rasatura completa!
A differenza di Black Swan, però, V per Vendetta passò piuttosto inosservato, incassando poco ai box office e ricevendo critiche tiepide o positive, ma mai entusiaste. Forse perché dopo l’11 settembre parlare e in questo caso spettacolarizzare gli attentati terroristici non è cosa assai gradita.
Del film ci sarebbe da parlare per ore e ore, tanto è il materiale: forse anche questo è un limite del film.
In ogni caso un must, da recuperare e diffondere perché tremendamente reale.
Il film infatti parla di un mondo, quello fra il 2005 ed il 2015, attraversato da crisi socio-politiche, ribellioni, attentati, finché un governo repressivo estremista vince le elezioni in Uk promettendo sicurezza in cambio di una diminuzione di libertà, anche di pensiero e di stampa. Inghilterra e Usa si uniscono per combattere questa "crisi", un po' come proprio effettivamente avvenne nel 2001 per combattere il terrore.
Nel film le città sono talmente pericolose che vengono imposti coprifuochi notturni, mentre invece gli omosessuali e i dissidenti politici vengo torturati e internati. Insomma un Neo-NaziFascimo, come ricorda la svastica della bandiera anglo/statunitense.
Un ex prigioniero, V, vuole ribellarsi del sistema e radere al suolo il Parlamento inglese: memorabile la sequenza finale di Londra invasa da migliaia di insorti con la maschera di V e la realistica esplosione dell’House of Parliament col suo Big Ben.
Insomma un film distopico fortemente politico che riflette una realtà terribile ma purtroppo non così improbabile, con riferimenti letterari (Il mondo nuovo di Huxley, 1984 di Orwell), musicali (Sex Pistols) e naturalmente cinematografici (Il Fantasma dell’Opera, Batman).
Diretto da James McTeigue, assistente alla regia di Lucas e dei fratelli Wachowski, il film è tratto dal fumetto omonimo di Alan Moore, talmente deluso dal risultato finale che il suo nome non compare nei titoli. Al contrario David Lloyd, illustratore del fumetto e assiduo collaboratore di Moore, sostenne la lavorazione del film e si dichiarò soddisfatto della sceneggiatura. La parte della protagonista era stata offerta a Bryce Dallas Howard, allora sconosciuta e Scarlett Johansson, ma la Portman ebbe la meglio.
Battute cult:
"I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli"
"Era Edmond Dantès. Ed era mio padre e mia madre, mio fratello, un mio amico, era lei, ero io, era tutti noi".
Con questo post finisce lo spazio dedicato a Natalie Portman, da poco 30enne e neomamma.
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