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giovedì 7 luglio 2011

Quando anche la Pixar mostra segni di cedimenti significa davvero che il cinema è in crisi

CARS 2
di Brad Lewis, John Lasseter
USA, 2011


Saetta McQueen è appena tornato nella sua Colorado Springs ma è costretto a ripartire per partecipare all’ennesimo campionato, questa volta organizzato per una buona causa: infatti tutte le auto in gara si serviranno solo di carburanti ecologici per dimostrare al mondo che c'è un alternativo alla benzina.
 Inizia così un viaggio per il mondo, a fianco dell’amico del cuore Cricchetto, attraverso Giappone, Francia, Inghilterra e Italia.

L’episodio più divertente è quello in Giappone, Parigi e Londra sono ricostruite magnificamente, mentre l’Italia, non si sa per quale motivo, appare in modo fittizio: il circuito è infatti a Porto Corsa, località a metà fra Montecarlo e la Costiera Amalfitana in cui non si capisce perché Zio Topolino parla con cadenza emiliana e Zia Topolino con l’accento napoletano di Sophia Loren. Che da noi manchino città degne d’animazione?

Quest’anno la Pixar si allontana dalle vette altissime a cui ci aveva abituato negli ultimi cinque anni (era stato proprio Cars a inaugurare nel 2006 una serie di capolavori annuali culminata con l’ultimo Toy Story 3) e regala ai suoi numerosissimi baby fan un nuovo divertissement. Il marchio di Cars è diventato uno dei merchandising più fruttuosi degli ultimi anni e questo lungometraggio non è altro che un ulteriore regalo ai propri fan. Più infantile del precedente e degli altri lungometraggi Pixar/Disney, Cars 2 adotta la curiosa strada dello spy movie con un grandioso incipit marino.

Gare mozzafiato, qualche gag divertente (il bagno giapponese su tutte) ma tutto sommato poca storia: sicuramente Cars 2 non verrà candidato all’Oscar per la sceneggiatura come Toy Story 3: infatti l’esile trama è un pretesto. L’importanza dell’amicizia è al centro di questo lungometraggio che accantona la maggior parte di personaggi apparsi nel primo episodio per concentrarsi su Carl Attrezzi e Saetta McQueen, trasformando il film in un incrocio tra il buddy e lo spy movie.

Comunque godibile e soprattutto prezioso il messaggio ecologico.

VOTO: 7+

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