REGINA SPEKTOR
What we saw from the cheap seats
DATA DI USCITA: 27 MAGGOO 2012
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Regina solo di nome perché purtroppo la Spektor
non ha ancora ottenuto il successo che si merita.
Arrivata al sesto album in 11 anni, la
cantautrice e pianista russa ritorna a tre anni dal bellissimo Far che la
consacrò negli States dove riuscì ad arrivare addirittura alla terza posizione.
Nel resto del mondo però la Spektor rimane
confinata alla scena indipendente e in Italia è sconosciuta ai più, nonostante
le sue canzoni si siano fatte sentire in diversi film (Beastly, (500) giorniinsieme, Amore e altri rimedi, Le Cronache di Narnia, In Bruges) e serie tv (Boardwakl
Empire, Grey’s Anatomy, E alla fine arriva mamma!, CSI).
Che questa sia la volta buona? Francamente ne
dubito visto che All the rowboats, il singolo che anticipa l’album, cupo e
bellissimo, non l’ha notato nessuno, americani compresi.
Speriamo che vada meglio col secondo adorabile
singolo, Don’t leave me (Ne me quitte pas), rivisitazione della sua cover
dell’omonimo pezzo di Jacques Brel. Una canzone allegra, ma non superficiale,
perfetta anche per l’estate, ma un’estate con un po’ di sostanza.
Infatti questa nuova fatica conferma il grande
talento di Regina Spektor, che ci regala dieci bellissime canzoni tra le quali
nessuna è sacrificabile e tutte viaggiano (più o mneo) sullo stesso livello.
L’unico neo che le si può rimproverare è
l’eccessiva brevità del disco: 4 canzoni su 11 durano infatti meno di 3 minuti,
ed è un vero peccato. Inutile dire che vale acquistare la versione deluxe.
VOTO:
in passato mi è piaciucchiata, ma non mi ha mai entusiasmato del tutto. questo disco nuovo l'ho sentito una volta, sembra interessante, però aspetto di ascoltarlo meglio...
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