THE DANISH GIRL
di Tom Hooper
Regno Unito, USA, Germania, 2015
con Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Matthias Schoenaerts, Ben Wishaw, Amber Heard
Genere: Dramma
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TRAMA
Einer è un pittore affermato che un giorno posa per la moglie pittrice
in abiti femminili. Quel semplice, casuale gesto risveglierà in lui qualcosa
che era sempre rimasto assopito: la sua identità femminile.
COMMENTO
Dopo i sopravvalutati Il discorso del re e Les Miserables Tom Hooper
finalmente convince pienamente con un film tra l’altro rischiosissimo: The
Danish girl è pienamente riuscito: impreziosito da una bellissima fotografia,
ambientazioni azzeccate e due magnifici protagonisti, riesce anche a toccare il
cuore dello spettatore.
Come accaduto un anno fa con The Imitation Game, siamo di fronte a un
altro film storico biografico che altera notevolmente i fatti reali, ma, in
questo caso, abbellendoli. Il nucleo della storia è comunque reale e reale è la
storia di Lili Elbe e di sua moglie e del loro reciproco supporto, anche se il
finale è completamente fittizio. Ma stiamo parlando di un film di finzione, non
di un documentario.
E il film in questione pecca di schematismi e banalizzazioni, perfino
di freddezza: in fondo il dramma interiore di Einer/Lili non è del tutto
condiviso con lo spettatore che si deve accontentare di qualche pianto, sguardi
allo specchio e vestiti desiderati e toccati. Ma forse non è un peccato così
grave in un film che parla di pittori: ogni momento chiave del cammino di Lili
è, in fondo, un bellissimo, silenziosissimo quadro da gustare con gli occhi.
E a quelli che liquideranno il film come patinato, banale, schematico e
ruffiano si può rispondere che hanno ragione, eppure ciò non ne toglie la forza
dirompente: ben venga che un argomento tanto delicato e spinoso sia edulcorato
per renderlo accessibile a un grande pubblico e la storia personale di Lili sia
trasformata in una grande storia d’amore in grado di farci commuovere e
sognare. Ben venga che un tema tabù diventi argomento di una produzione
hollywoodiana diretta da un premio Oscar e intrerpretata da un attore premio
Oscar. E a proposito di statuette: se Eddie Redmayne dovesse vincere l’Oscar per
il secondo anno consecutivo, nessuno potrebbe gridare allo scandalo.
Voto: 8
E' uno dei pochi film pre-Oscar che devo ancora guardare, cercherò di rimediare prima di domenica!
RispondiElimina"Il discorso del re" l'avevo trovato molto caruccio, ma tutt'altro che esplosivo come volevano far credere. Su questo avevo dei dubbi ma anche i più fervidi detrattori sembrano esserne rimasti colpiti...
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