THE WOLF OF WALL STREET
di Martin Scorsese,
USA, 2012
con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew MacConaughey, Jean Dujardin, Rob Reiner, Spike Jonze
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Folle, eccessivo, megalomane, volgare, politicamente scorretto, compiaciuto, senza scrupoli, cinico, crudele, audace, pieno di vita: il film di Scorsese è come il protagonista che descrive, ovvero un truffatore che ha mandato in rovina migliaia di persone.
Scorsese ha deciso di farci un film, e di descrivere le vittime e i carnefici come degli imbecilli spuntati fuori da un universo parallelo.
Eppure la storia è vera, personaggi del genere sono esisti davvero, sebbene il film metta a dura prova la fiducia dello spettatore. Non sono mancate polemiche e denunce da parte delle vittime, visto che il film dichiara apertamente che coloro che sono stati truffati in fondo se lo meritavano perché troppo stupidi.
Un personaggio negativo perfetto specchio dei nostri tempi che diventa l'eroe di un film senza vincitori e senza perdenti, per un DiCaprio mattatore assoluto per l'ennesima volta nella sua lunghissima e straordinaria carriera.
Scorsese, dal canto suo, è un regista che con gli anni è diventato sempre più discontinuo e versatile: l'acclamato e piacevole film musicale Shine a Light, il gotico generalmente non molto apprezzato Shutter Island amato dal sottoscritto, il film per bambini Hugo Cabret, lodato dalla critica e trovato da me spesso imbarazzante e per finire un film per adulti, traboccante di sesso, parolacce e scorrettezze varie, che si sta trasformando in uno dei più grandi successi del regista culto di Taxi Driver ma che trova chi scrive molto perplesso perché incapace di trovarvi una ragione d'essere. The Wolf of Wall Street è forse intrattenimento puro?
Non proprio: le tre ore hanno dopotutto ritmo incalzante, lo stile è spregiudicato, entusiasta e giovane come non si attende da un settantenne che al cinema ha già dato tanto, eppure alla fine il film sfianca, col suo accumularsi di aneddoti francamente riducibili o eliminabili in favore di una storia più concisa ed equilibrata.
Un po' come avveniva con Bling Ring, forma e contenuto coincidono troppo per trovarvi una genuina critica o una presa di distanza dalla materia trattata e proprio come il succitato film della Coppola, anche questo è un agghiacciante ritratto di un'epoca di pericolosissimi pazzi.
Insomma, l'unico punto positivo sono gli attori, tutti promossi a pieni voti.
VOTO: 7-
Io sono del parere opposto. Forma e contenuto li ho trovati entrambi davvero immensi e ben strutturati.
RispondiEliminaMa sarà che mi faccio catturare molto (forse troppo) dalla messa in scena.
Lo sai che sei il primo che ne scrive meno bene? :D L'importante è che mi promuovi a pieni voti Di Caprio :D
RispondiEliminaper fortuna, sembra che il film abbia stancato solo te...
RispondiElimina:)
Mi hanno raccontato molto di questo film: la voglia di vederlo sale!
RispondiEliminaD'accordissimo con te! DiCaprio e Scorsese ottimi, come sempre, ma il film è monocorde e non riesce (o non vuole) "scavare" nei personaggi. Personalmente, a questo punto, preferisco "Spring breakers"...
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