IL CAPITALE UMANO
di Paolo Virzì,
Italia, 2014
con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizo Giufuni, Luigi Lo Cascio, Valeria Golino, Matilde Gioli e Guglielmo
Pinelli.
La
stessa storia raccontata da tre punti di vista diversi: quello dello sciocco
padre di Serena, che investe nel fondo di un magnate arrogante, quello
dell’insoddisfatta moglie del magnate e infine quello della stessa Serena,
fidanzata del figlio del magnate e quindi legame tra i tre personaggi.
Inizia
come un giallo americano, prosegue come una commedia francesedi critica sociale
e termina come un dramma familiare all’italiana.
Paolo
Virzì sorprende ancora una volta dopo l’affresco familiar-sentimentale del
riuscitissimo La prima cosa bella e il delicato romanticismo dell’ancora più
riuscito Tutti i santi giorni: cambia lo stile, l’area geografica, il soggetto.
Lo
stile è debitore delle atmosfere all’americana del romanzo di Stephen Amidon,
trapiantate perfettamente in Brianza dalla sceneggiatura dei bravi Francesco Piccolo e Francesco Bruni (che
ricordiamo anche come regista di Scialla!), il soggetto invece porta una
critica sociale più vicina ad altri film del regista come Tutta la vita davanti, pur facendo ruotare tutto intorno
a due famiglie nella cui descrizione richiamano il Virzì più sentimentale.
Questa versatilità all’interno dello stesso film però non convince del tutto e
il film non risulta abbastanza incisivo nella critica sociale e non è
abbastanza coinvolgente dal punto di vista emotivo: la suspence e le atmosfere
da thriller si sciolgono subito, la componente drammatica non raggiunge la
stessa profondità dei titoli precedenti del regista toscano e l’impressione
finale è che nel tentativo di dare un respiro internazionale all’opera, gli
autori abbiano finito per trascurare alcuni elementi fondamentali che altrove
Virzì aveva esplorato assai meglio.
Anche
le performance rimangono lievemente al di sotto dei normali (altissimi)
standard di Virzì: perché se da un lato risultano ottime le tre interpreti
femminili (Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino e l’esordiente Matilde Gioli,
che si aggiunge alle “scoperte” Micaela Ramazzotti, Isabella Ragonese e Thony)
i quattro interpreti maschili (Fabrizio Bentivoglio, Fabrizo Giufuni, Luigi Lo
Cascio e il poco convincente Guglielmo Pinelli), alle prese tra l’altro con
personaggi negativi, sfiorano spesso la caricatura.
Rimane
comunque un film interessante e Virzì si conferma come regista audace e vitale,
sicuramente tra i migliori nel panorama italiano e a parere del sottoscritto,
il migliore assieme a Sorrentino, ma questa pellicola non è tra le sue più riuscite.
VOTO:
7-
Ho letto "Scialla" e mi sono venuti i brividi.. Bella recensione comunque!
RispondiEliminaEro indeciso, ma penso che un pensierino ce lo faccio
RispondiEliminaNon ho visto il film.. e ho letto pareri discordanti. La tua recensione riesce a farmi capire meglio il perché, quindi bravo! P.S. Ti ho aggiunto al nostro blogroll su NonSoloPizzaeCinema tra i blog da non perdere!
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