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venerdì 23 ottobre 2009

RECENSIONE di VIOLA DI MARE

Gli italiani non riescono a fare film verosimili a tematica omosessuale. Forse perché non è verosimile che un omosessuale italiano riveli la propria sessualità, dal momento che ogni diritto gli è negato ed ogni pubblico sopruso garantito. Lo stesso succedeva nella Sicilia di fine Ottocento. È coraggiosa dunque la scelta della regista Donatella Maiorca di ambientare questa storia d’amore saffico in un’Italia remota ed arretrata, per dimostrarci quindi che in realtà nella modernissima e civilizzatissima Italia d’oggi non è cambiato assolutamente nulla. Per le protagoniste, abitanti di un minuscolo villaggio, è impossibile nascondere la propria relazione e sottrarsi al giudizio altrui. La nascita della loro relazione è filmata bene, ma il resto tentenna.
Alla sceneggiatura collabora anche l’autore del romanzo da cui è tratto il film, ma il risultato è comunque insoddisfacente. I dialoghi sono ridotti all’osso ma inadeguati. A salvare questo film tutto al femminile è la colonna sonora firmata da Gianna Nannini e le interpretazioni delle due bravissime (e bellissime) protagoniste (Isabella Ragonese e Valeria Solarino, che continuo a considerare una delle migliori interpreti del cinema italiano, ancora in attesa di una consacrazione).
VOTO : 6

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