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sabato 29 ottobre 2011

La missione impossibile di Lars von Trier: il film apocalittico d'autore

MELANCHOLIA
di Lars Von Trier,
Danimarca, Svezia, Francia, Germania
                                                      PRESENTE IN 54 SALE ITALIANE

Se ti piace guarda anche: The Tree of Life, Festen, Armageddon, Il Giardino delle vergini suicide

Una serie di immagini sfocate al rallentatore in cui scorgiamo due donne e un bambino fanno da prologo a un primo atto incentrato su una bellissima coppia (Kirsten Dunst e Alexander Skarsgård, figlio di Stellan, anche lui nel cast) al proprio ricevimento di nozze. Il secondo atto invece ruota attorno alla sorella della neo-sposa di prima, ora alle prese con il passaggio di un pianeta chiamato Melancholia.


La prima parte potrebbe essere un preambolo alla seconda, , ma non lo è, perché non aggiunge assolutamente nulla né alla trama né alla descrizione dei personaggi e quindi appare del tutto superflua, se non addirittura dannosa: la presentazione dei genitori di Justine (Kirsten Dunst) e Claire (Charlotte Gainsbourg) non ci fa capire meglio le due protagoniste, anzi, rivela i limiti di uno sceneggiatore che descrive due genitori del tutto inverosimili in quanto troppo diversi dalle figlie. La madre (Charlotte Rampling) odia il matrimonio e il conformismo, e non ha nessuna parola gentile per la figlia; il padre (John Hurt), anziano, pensa solo alle donne e non ha alcuna intenzione di parlare con la figlia come da lei supplicato. Le figlie non hanno nulla a che spartire con questi personaggi: Justine è una ragazza romantica, gentile, attraversata da dure crisi che la rendono scostante e triste e che finiscono per rovinare il suo matrimonio; Claire è completamente dedita al marito (Kiefer Sutherland) e al figlio e si prende cura pure della sorella, che nella seconda parte è in preda a una grave crisi depressiva.
A parte qualche inserto comico (tra cui la limousine, il wedding planner di Udo Kier e il gioco dei fagioli sono quelli migliori) e bizzarro (la neosposa rifiuta di fare l’amore con il marito e la prima notte di nozze obbliga un ragazzo a una sveltina), il ruolo della prima parte serve solo ad allungare la pellicola di un’ora, e a mostrare una Kirsten Dunst sposa sbalorditiva per bellezza e bravura.


La seconda parte, che dura circa 80 minuti, è un film a sé ambientato interamente nella casa di Claire (a Tjolöholms, in Svezia), dove quattro personaggi attendono l’arrivo di questo pianeta che potrebbe distruggere la Terra.
Eppure, nonostante Wagner e una camera a mano sempre febbrile, la tensione non è mai palpabile.
Lars Von Trier ha voluto fare un film apocalittico d’autore: impresa ambiziosa e fallita, nonostante qualche bagliore di poesia e un paio di immagini degne di grande cinema: poche per una pellicola di due ore e mezza che non riesce a emozionare lo spettatore.
Ripensando alle passate eroine del regista, e soprattutto alla Bess de Le onde del destino e alla Selma di Dancer in the Dark, ma in parte anche la Grace di Dogville, Justine e Claire fanno davvero una magra figura: non emozionano, non coinvolgono, non convincono.
Sappiamo troppo poco di loro, non sono le strambe protagoniste dei suoi film precedenti che commuovevano lo spettatore per poi sconvolgerlo nella seconda parte quando, programmaticamente venivano violentate da una trama crudele.
Justine (nessun riferimento a Sade, peccato) è una ragazza incostante nella prima parte, che soffre poi di una misteriosa depressione che la rende apatica e antipatica nei confronti degli altri personaggi ma anche dello spettatore. Ed è un peccato che in questo secondo atto si limiti a girare nella casa come uno zombie, dopo aver dato vita, nella prima parte a un personaggio altamente drammatico, che dovrebbe essere all'apice della felicità e che invece fa di tutto per essere infelice perché logorato dentro da una grande insoddisfazione cronica che la porta a rovinare tutto.
Il personaggio di Claire, invece semplicemente non è pervenuto: si limita ad agitarsi e muoversi in questa immensa casa, il che è un po’ poco per renderla un’eroina indimenticabile, anche se l’interpretazione di Charlotte Gainsbourg è sublime, più di quella di Kirsten Dunst, premiata al Festival di Cannes come miglior attrice pur non essendo la vera protagonista del film e campeggiando ciononostante sulla locandina.

VOTO: 6,5


7 commenti:

  1. Azz, sei più obiettivo di me. Io sono andato molto a cuore, ma lo reputo un capolavoro.
    Comunque, posso chiederti come hai fatto a far apparire le tag a lato? Io ci ho provato e non ci sono riuscito :(

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  2. a sorpresa non ti è piaciuto...

    a me ha coinvolto e sconvolto in maniera notevole e ho trovato le due parti strettamente collegate tra loro, due pianeti che si scontrano come la terra e melancholia
    evidentemente melancholia non si è scontrato anche con il tuo pianeta :)

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  3. @ Matteo: intendi le etichette che compaiono anche a fine post? Basta selezionare etichette quando scrivi un post e ci inserisci ció che vuoi.
    @ Marco: anche per me è stata una sorpresa, una spiacevole sorpresa!

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  4. @ kinterno : grazie per essere passato di qua! Faró presto visita al tuo forum!

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  5. Dato che il film di Salce non l'ho visto (nè avevo mai sentito parlarne...) approfitto di trovare in home page Melancholia per risponderti su questo.
    In realtà non ho la forza di aggiungere tanto visto che su questo film è un mese che dibattiamo nei vari blog.
    Quello che penso lo trovi scritto da me, ma ti anticipo che siamo su binari opposti.
    Le due parti sembrano sì staccate tra di loro ma sono assolutamente necessaria una all'altra.
    E io la tensione nella seconda parte l'ho provata, altrochè se l'ho provata...

    Complimenti per il commento comunque.
    Un saluto!

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  6. @ oh dae-soo: grazie per aver commentato! si in effetti se n'è parlato un bel po'!

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  7. a me è piaciuto! :) l'ho recensito anche io!
    comunque scrivi benissimo e il tuo blog è già entrato tra i miei preferiti!

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