LO STAGISTA INASPETTATO
(THE INTERN)
di Nancy Meyers,
USA, 2015
con Robert De Niro, Anne Hathaway, Anders Holm, Adam DeVine, Rene Russo,
Genere: commedia agrodolce
Se ti piace guarda anche: Qualcosa è cambiato, What Women Want, La mia miglior nemica
Settantenne in pensione e vedovo cerca una ragione per vivere e
capisce che solo il lavoro può dargliela: decide così di rispondere al curioso
annuncio in cui si cercano stagisti over sessanta. Si ritrova così in una
giovane azienda di moda affollata da under 30…
La sessantacinquenne Nency Meyers è nota per le commedie rivolte per
lo più a un pubblico femminile (What women want) e negli ultimi anni ha portato
sugli schermi attori e attrici over 65 importanti e spesso trascurati, come Jack
Nicholson e Diane Keaton.
Questa volta abbiamo Robert De Niro, oramai felicemente (?) e definitivamente
confinato alla commedia sentimentale, che affianca Anne Hathaway.
Che dire di Ne Niro? In tutto il film ripropone sempre la stessa
espressione e sembra la parodia del vecchietto di Up. Sic transit gloria mundi. Non è stato difficile dunque per Anne
Hathaway superare l’illustre collega e offrire l’interpretazione più
convincente della pellicola. Il suo ruolo sembra la naturale e possibile
evoluzione del personaggio che la portò al successo dieci anni fa, ovvero l’assistente
de Il Diavolo veste Prada e nel corso
del film ci sono diverse battute su una cliente, una certa Rachel, che sta per
sposarsi: Rachel sta per sposarsi era
il film (da noi ignorato, ma che consiglio di recuperare) che portò la Hathaway
alla sua prima nominationa all’Oscar. Dopo l’Oscar e Insterstellar ci si
aspettava forse di più da lei, ma in fondo ogni attrice americana coltiva il
sogno di diventare la nuova Julia Roberts.
Arriviamo dunque alla sceneggiatura: la Meyers è brava a tratteggiare
i personaggi e riesce nell’arduo compito di renderci simpatici tutti, perfino le
comparse, mostrando sempre i lati migliori di tutti, senza mai schierarsi. E la
va riconosciuto il merito di aver realizzato un’altra commedia sentimentale
senza love story.
La trama però mescola fin troppi temi e in troppo tempo: due ore sono eccessive
per una commedia sentimentale patinata made in Hollywood. Si parla di
vecchiaia, di lavoro, di donne e giovani in carriera, di padri in paternità:
praticamente quasi tutte le tematiche sociologicamente più studiate del
momento.
Insomma, una commedia agrodolce ben confezionata che si lascia
guardare volentieri senza lasciare troppi interrogativi.
VOTO: 6,5
Bel post! ..il film lo aspetterò in tv..
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