SUBURRA
di Stefano Sollima
Italia/Francia, 2015
con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Goretti
Genere: noir
Se ti piace guarda: Gomorra-la serie, Magnolia, True Detective
Un film ambizioso quello di Sollima, regista di ACAB e delle serie tv
Romanzo criminale e Gomorra. Il crimine è il suo universo: lo scrive, descrive
e rappresenta bene. Sa come fare un film di genere, anzi di più generi. E sa
farsi circondare validi collaboratori (soprattutto alla fotografia e al
montaggio). Vuole inoltre mirare a un pubblico internazionale, e la
coproduzione francese gli porterà fortuna, ma il senso dell’operazione rimane
ambigua e si ha l’impressione di assistere a un film troppo compiaciuto, chiuso
su se stesso. La storia è quella corale, di personaggi all’apparenza slegati
che man mano intrecciano le loro vite in un crescendo di crimini, corruzione e
degrado morale in cui nessuno, ma proprio nessuno si può salvare: ci sono
infatti spietati assassini, zingari mafiosi, politici corrotti e altri, tutti
accomunati dalla totale mancanza di scrupoli e coscienza. Lo spettatore non ha
nessuno con cui immedesimarsi e non gli rimane che sprofondare nella girandola
di eventi. Ma tolta una Roma sempre bella e impassibile di fronte agli orrori
umani di cui da millenni è silenziosa spettatrice, tolta la pioggia
apocalittica, tolto il sempre bravo Elio Germano rimane solo un senso di nausea
e il desiderio di dimenticare quanto si è appena visto.
VOTO: 5,5
A me è sembrato più che altro un film confuso, soprattutto nell'analisi socio-politica che ho trovato davvero di grana grossa (far coincidere la fine del governo Berlusconi con la fine del mondo l'ho trovato un tantino esagerato...). Tuttavia, a mio giudizio, merita la sufficienza ampia: la struttura action regge bene e i personaggi sono ben caratterizzati. Un tentativo coraggioso di rinverdire in Italia un genere cinematografico da troppo tempo in naftalina.
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