Visualizzazioni totali

mercoledì 30 dicembre 2009

FILM DA RECUPERARE : (Tetro) Segreti di famiglia di Francis Ford Coppola


Ha davvero dell’incredibile il fatto che l’ultimo film del regista di film di culto come la trilogia del Padrino e di Apocalypse now abbia incassato in Italia 415.000 euro (la stessa cifra circa di Verso l’Eden). Stiamo parlando del creatore di film che hanno entusiasmato milioni di critici e spettatori eppure, soprattutto tra questi ultimi, nessuno sembra ricordarsene. La colpa è della distribuzione che non ha avuto fiducia in un film dal ridotto potenziale commerciale (ma lo stesso si sarebbe potuto dire di Apocalypse now, no?)
Un giovane ritrova il fratello che non ha visto da 10 anni. La cognata si rivelerà un’amica preziosa per avvicinarlo al fratello distaccato e scontroso.
Coppola scrive una storia esagerata, dai risvolti decisamente melò, che aggiunti all’ambientazione e alla musica latina ci farebbero venire in mente Almodovar se non fosse per il magnifico e sontuoso bianco e nero.
E’ il forte impatto visivo a rendere speciale il film: la fotografia è sublime, ogni immagine è il risultato tangibile di un grande amore per il cinema. Ogni inquadratura possiede una forza e una bellezza propria e l’uso del b/n trasforma il film in un meraviglioso gioco di luci ed ombre.
È curioso che due grandi autori come Haneke e Coppola abbiano scelto di rivolgersi al bianco e nero per raccontare le proprie storie: nostalgia, fuga dal presente, esercizio di stile, virtuosismo fine a se stesso? Potrebbero essere tante le risposte, ma in entrambi i casi le scelte sembrano motivate da ragioni non futili. In questo film il b/n è scelto per rappresentare il presente e i colori servono per raccontare il passato, ma non solo: il presente appare maestoso, mentre il passato è turbolento, incerto (suggerito da camera a mano tremolante). Quindi non c’è nostalgia del passato, bensì un ostentato amore per il presente e per il futuro. È nel presente, nel divenire che si raggiunge la perfezione, mentre del passato rimangono sono ricordi frammentari, tremolanti, troppo colorati. Il colore appare anche per rappresentare i pensieri dei protagonisti, spesso dalle divagazioni fanstastiche (come gli splendidi due balletti finali).È una concezione decisamente interessante, che testimonia il grande amore che il regista nutre per il proprio lavoro (presente) e la sua libertà artistica.

DA RECUPERARE PERCHE’: è l’ultimo tassello di una carriera meravigliosa di un grande cineasta che non ha bisogno di guardare con nostalgia al suo passato (che gli rimane comunque insuperabile) perché continua ancora a creare belle opere con tanta libertà creativa.

VOTO : 7,5

Nessun commento:

Posta un commento