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lunedì 24 maggio 2010

W Elio Germano

W Elio Germano.
In questi giorni tutti hanno festeggiato l'Inter, ma siccome ognuno ha le proprie passioni e la mia è il cinema, mi sembra giusto celebrare una vittoria così prestigiosa per il cinema italiano.
Interrompo momentaneamente dunque lo spazio dedicato a De Sica per segnalare che Elio Germano ha vinto la Palma D'Oro come miglior attore all'ultimo Festival di Cannes, ex aequo con Javier Bardem.
Non accadeva da 23 anni, ovvero da quando il leggendario Marcello Mastroianni vinse con Oci ciorne di Mikhalkov. E non si tratta di un premio da poco, anzi, dopo l'Oscar è forse quello più prestigioso.
Eppure in Tv nessuno ne ha parlato.
Perché?

Per settimane i Tg hanno dedicato l'ultimo servizio, quello cultura & spettacoli ( la cultura sempre all'ultimo posto naturalmente e spesso e volentieri mischiata al gossip) al Festival cinematografico più prestigioso al mondo. Per giorni e giorni ci hanno fatto vedere Naomi Campbell alla Croisette...
Ora che un attore italiano ha conseguito l'ambita statuetta, tutti tacciono.
I Tg dell'ora di pranzo di oggi, dal Tg1 al Tg5, hanno semplicemente ignorato la notizia.
Alla vittoria dell'Inter, invece, ieri erano dedicati i primi tre servizi (più o meno) in entrambe le reti.

Perchè tutto questo?
Innanzitutto perchè in Italia contano solo sport e belle ragazze.
In secondo luogo, perchè il bravo Elio, quando ha ritirato il premio, ha detto:

"E siccome i nostri governanti in Italia rimproverano al cinema di parlare male del nostro Paese, dedico questo premio all'Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l'Italia un Paese migliore, nonostante la loro classe dirigente".


Non solo Mollica, nella diretta da Rai1 ha preferito scollegarsi nel momento dell'assegnazione del premio, ma perfino tutti i tg hanno preferito censurare il discorso e la stessa notizia.

Del resto come stupirsi di tutto ciò, dato che le immagini dell'ultimo Festival che i Tg ci hanno proposto di più sono state quelle di Eva Herzigova e Naomi Campbell sul red carpet. Non due attrici, non due registe. Semplicemente due belle donne. L'unica cosa che conta in Italia del resto. Dopo lo sport, quasi dimenticavo.
(Si salvi chi può dal bombardamento mediatico che nelle prossime settimane avremo in concomitanza dei mondiali, che si trasformeranno in tutto tranne che in sano patriottismo).

Dicevo di aver interroto la monografia dedicata a De Sica. Forse non è così.
Il precedente post parlava di Miracolo a Milano, vincitore a Cannes e ignorato in patria. Il prossimo parlerà di Umberto D, per il quale De Sica venne rimproverato per parlare male del nostro Paese.
I film di De Sica venivano premiati a Cannes e agli Oscar e ignorati e attaccati in Italia. Ripeto e ribadisco, in 60 anni non è cambiato nulla in Italia. Forse tra 60 anni potremo guardare con più lucidità e oggettività a questa triste stagione della cultura italiana. E forse tra 60 anni le Tv ricorderanno questo evento di cui non avevano parlato a suo tempo.

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