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mercoledì 12 settembre 2012

Jules e Jim, il triangolo amoroso più famoso del cinema

 JULES E JIM
(Jules et Jim)
di François Truffaut,
Francia, 1962
con Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre
 
 se ti piace guarda anche: Vicky Cristina Barcelona, The Dreamers, Bande à part
 
Mi hai detto “ti amo”
Ti dissi “aspetta”
Stavo per dirti “eccomi”
Mi hai detto “vattene”

Con queste frasi diventate poi celebri inizia il triangolo amoroso più famoso della storia del cinema: due amici per la pelle si innamorano della stessa donna, Catherine, che non disdegna il triangolo, anche una volta sposata. Ma per quanto potrà continuare?

TRAMA
Jules et Jim nella memoria collettiva è legato a Parigi, alla Jeanne Moreau vestita da uomo che corre insieme ai due spasimanti, ma il dramma della storia inizia in uno chalet di montagna in Germania meridionale. È qui che Jim va a visitare Catherine e Jules, sposati e con una figlia ed è qui che inizierà una relazione tra i due, sotto gli occhi gelosi ma impotenti di Jules.
Catherine presto però è insoddisfatta anche dal rapporto con Jules poiché i due non riescono ad avere un figlio e inizia a civettare con Albert.
Quando Catherine, Jules et Jim si ritroveranno a Parigi, l’epilogo sarà tragico: infelice, ucciderà se stessa e Jim sotto gli occhi di Jules, ancora una volta testimone dolente e impotente.

 DIETRO LE QUINTE

Franz Hessel fu uno scrittore tedesco che durante il suo soggiorno parigino divenne miglior amico di Henri-Pierre Roché e sposò la giornalista di moda Helen Grunt, con la quale tornò a Berlino ed ebbe un figlio, Stephan, oggi diplomatico.
Franz parlò della rapporto che si creò fra i tre in Pariser Romanze (Romanza Parigina), pubblicato nel 1920, anno in cui si intensificò la relazione tra Helen e Henri-Pierre, tanto che Helen divorziò da Franz l’anno seguente. I due si lasciano nel ’34, mentre Hessel morì nel ’41. Il figlio di Franz, Stephan, classe 1916, è un attivista, saggista e diplomatica naturalizzato francese che oggi ha 94 anni e da poco ha pubblicato Indignez-vous, diventato il manifesto degli indignados, poi docu-fiction Indignados diretto da Tony Gatlif, presentato all’ultima Berlinale.

Henri Roché parlò del triangolo amoroso che aveva vissuto in Jules et Jim, pubblicato nel ’51 e passato del tutto inosservato.
Truffaut, dieci anni più tardi, comprò il libro da un bouquiniste in riva alla Senna e ne rimase folgorato.
Contattò subito Roché, 84enne, e gli propose di collaborare all’adattamento.
Gli mostrò in foto Jeanne Moreau e lo scrittore fu soddisfatto dalla scelta, ma non conobbe mai questa Catherine perché morì dopo poche settimane.

La lavorazione del film fece parlare molto di sé, tant’è che Jean Luc Godard, amico di Truffaut, in Une femme est une femme, inserì un cammeo della Moreau che saluta Jules e Jim.

L’uscita del film fece assai scandalo all’epoca, come ormai ogni film con la Moreau protagonista.
La canzone che l’attrice canta nel film, Le Tourbillon, fu un hit composto da Cyrus Brassiak qualche anno prima pensando proprio alla stessa attrice, moglie di uno dei suoi più cari amici.

 Le musiche di Georges Delerue sono state inserite dal Time nella Top 10 delle migliori colonne sonore di sempre, mentre l’Empire, nel 2010 l’ha inserito alla posizione 46 dei migliori film della storia del cinema.

Dopo i due ambigui ruoli di Malle, quello di una donna che fa uccidere il marito e quello di una donna che abbandona la famiglia per vivere una storia d’amore, Jeanne Moreau interpreta un altro personaggio decisamente controverso. La sua Catherine sottopone i due uomini che la amano a una convivenza forzata, ingelosendo l’un l’altro quasi per gioco. Litiga con Jim perché non le dà un figlio, ma la figlia avuta con Jules non le ha impedito di lasciare il marito. Moderna, colta, seducente e forte, Catherine rappresenta un nuovo tipo di donna, capace di manipolare gli uomini che diventano letteralmente vittime dei suoi umori e sentimenti.
L’estremo gesto finale che sconvolse gli spettatori dell’epoca è l’ultima angheria alla quale sottopone i suoi amanti.
 
RECENSIONE
Considerato tutt’oggi come uno dei più grandi classici della storia del cinema, Jules e Jim può apparire datato, ma il suo fascino è rimasto intatto. E il meraviglioso motivo cantato dalla Moreau, Le Tourbillon, rimane indelebile nella memoria di chiunque abbia visto il film.
Servito da ottimi dialoghi e un vivace montaggio, nonché trovate cinematografiche allora inusuali  il film rimane una seducente descrizione di un amore capriccioso, egoistico e distruttivo. Un amore che invece di portare alla felicità porta, letteralmente, al baratro.


7 commenti:

  1. ...la prima volta fu a scuola, durante l'autogestione... fu subito amore, sebbene poi sia passato un secolo dalla visione successiva... in camera mia, nei momenti tristi...
    sempre un colpo (bello) all'anima

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    1. Grazie del commento! Sì è un film che ..colpisce sempre!

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  2. Grandissimo Truffaut! Grandissimo Henri-Pierre Roché! Un film epocale.

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  3. Ciao Perso, è vero è un grandissimo film, e ci ha regalato alcune immagini indimenticabili, come queste che hai messo nel blog, tra cui la corsa di loro tre per Parigi.

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    1. Ciao Audrey, grazie mille del commento! Un film decisamente "iconico"!

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  4. Complimenti, mi piace un sacco questo blog!
    Anche nel mio si parla di cinema ed è nato da una sfida: voglio raccontare, ogni giorno, una pellicola in grado di trasemettere emozioni forti. Film d'amore ma non solo...
    Ti andrebbe di collaborare? Ho in mente un paio di idee per rendere la cosa interessante per entrambi.
    Se l'idea ti ispira, scrivimi su lascatoladelleemozioni@gmail.com
    A presto!

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