JULES E JIM
(Jules et Jim)
di François Truffaut,
Francia, 1962
con Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre
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Mi hai detto “ti amo”
Ti dissi “aspetta”
Stavo per dirti “eccomi”
Mi hai detto “vattene”
Con queste frasi diventate poi celebri inizia il triangolo
amoroso più famoso della storia del cinema: due amici per la pelle si
innamorano della stessa donna, Catherine, che non disdegna il triangolo, anche
una volta sposata. Ma per quanto potrà continuare?
Jules et Jim nella memoria collettiva è legato a Parigi,
alla Jeanne Moreau vestita da uomo che corre insieme ai due spasimanti, ma il
dramma della storia inizia in uno chalet di montagna in Germania meridionale. È
qui che Jim va a visitare Catherine e Jules, sposati e con una figlia ed è qui
che inizierà una relazione tra i due, sotto gli occhi gelosi ma impotenti di
Jules.
Catherine presto però è insoddisfatta anche dal rapporto con
Jules poiché i due non riescono ad avere un figlio e inizia a civettare con
Albert.
Quando Catherine, Jules et Jim si ritroveranno a Parigi,
l’epilogo sarà tragico: infelice, ucciderà se stessa e Jim sotto gli occhi di
Jules, ancora una volta testimone dolente e impotente.
DIETRO LE QUINTE
Franz Hessel fu uno scrittore tedesco che durante il suo soggiorno
parigino divenne miglior amico di Henri-Pierre Roché e sposò la giornalista di
moda Helen Grunt, con la quale tornò a Berlino ed ebbe un figlio, Stephan, oggi
diplomatico.
Franz parlò della rapporto che si creò fra i tre in Pariser
Romanze (Romanza Parigina), pubblicato nel 1920, anno in cui si intensificò la
relazione tra Helen e Henri-Pierre, tanto che Helen divorziò da Franz l’anno
seguente. I due si lasciano nel ’34, mentre Hessel morì nel ’41. Il figlio di
Franz, Stephan, classe 1916, è un attivista, saggista e diplomatica
naturalizzato francese che oggi ha 94 anni e da poco ha pubblicato
Indignez-vous, diventato il manifesto degli indignados, poi docu-fiction
Indignados diretto da Tony Gatlif, presentato all’ultima Berlinale.
Henri Roché parlò del triangolo amoroso che aveva vissuto in
Jules et Jim, pubblicato nel ’51 e passato del tutto inosservato.
Truffaut, dieci anni più tardi, comprò il libro da un
bouquiniste in riva alla Senna e ne rimase folgorato.
Contattò subito Roché, 84enne, e gli propose di collaborare
all’adattamento.
Gli mostrò in foto Jeanne Moreau e lo scrittore fu
soddisfatto dalla scelta, ma non conobbe mai questa Catherine perché morì dopo
poche settimane.
La lavorazione del film fece parlare molto di sé, tant’è che
Jean Luc Godard, amico di Truffaut, in Une femme est une femme, inserì un
cammeo della Moreau che saluta Jules e Jim.
L’uscita del film fece assai scandalo all’epoca, come ormai
ogni film con la Moreau protagonista.
La canzone che l’attrice canta nel film, Le Tourbillon, fu
un hit composto da Cyrus Brassiak qualche anno prima pensando proprio alla
stessa attrice, moglie di uno dei suoi più cari amici.
Le musiche di Georges Delerue sono state inserite dal Time nella Top
10 delle migliori colonne sonore di sempre, mentre l’Empire, nel 2010 l’ha
inserito alla posizione 46 dei migliori film della storia del cinema.
Dopo i due ambigui ruoli di Malle, quello di una donna che
fa uccidere il marito e quello di una donna che abbandona la famiglia per vivere
una storia d’amore, Jeanne Moreau interpreta un altro personaggio decisamente
controverso. La sua Catherine sottopone i due uomini che la amano a una
convivenza forzata, ingelosendo l’un l’altro quasi per gioco. Litiga con Jim
perché non le dà un figlio, ma la figlia avuta con Jules non le ha impedito di
lasciare il marito. Moderna, colta, seducente e forte, Catherine rappresenta un
nuovo tipo di donna, capace di manipolare gli uomini che diventano
letteralmente vittime dei suoi umori e sentimenti.
RECENSIONE
Considerato tutt’oggi come uno dei più grandi classici della
storia del cinema, Jules e Jim può apparire datato, ma il suo fascino è rimasto
intatto. E il meraviglioso motivo cantato dalla Moreau, Le Tourbillon, rimane
indelebile nella memoria di chiunque abbia visto il film.
Servito da ottimi dialoghi e un vivace montaggio, nonché
trovate cinematografiche allora inusuali il film rimane una seducente descrizione di un
amore capriccioso, egoistico e distruttivo. Un amore che invece di portare alla
felicità porta, letteralmente, al baratro.
...la prima volta fu a scuola, durante l'autogestione... fu subito amore, sebbene poi sia passato un secolo dalla visione successiva... in camera mia, nei momenti tristi...
RispondiEliminasempre un colpo (bello) all'anima
Grazie del commento! Sì è un film che ..colpisce sempre!
EliminaGrandissimo Truffaut! Grandissimo Henri-Pierre Roché! Un film epocale.
RispondiEliminaE grandissima Jeanne Moreau!:-)
EliminaCiao Perso, è vero è un grandissimo film, e ci ha regalato alcune immagini indimenticabili, come queste che hai messo nel blog, tra cui la corsa di loro tre per Parigi.
RispondiEliminaCiao Audrey, grazie mille del commento! Un film decisamente "iconico"!
Elimina
RispondiEliminaComplimenti, mi piace un sacco questo blog!
Anche nel mio si parla di cinema ed è nato da una sfida: voglio raccontare, ogni giorno, una pellicola in grado di trasemettere emozioni forti. Film d'amore ma non solo...
Ti andrebbe di collaborare? Ho in mente un paio di idee per rendere la cosa interessante per entrambi.
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