1994. E qui ci
facciamo proprio del male. Pensare a quanti film indimenticabili uscirono
precisamente 20 anni fa è decisamente frustrante.
Allietiamoci la lettura con un sottofondo musicale: cominciamo da qui.
Il 1994
ful’anno di Pulp Fiction, consacrazione di una carriera straordinaria che da
quel punto ha conosciuto pochissime cadute e non ha bisogno di alcuna
presentazione.
Dalla
consacrazione di Tarantino (Palma d’oro a Cannes) si passa a quella di Peter
Jackson (Leone d’argento a Venezia) con Creature dal cielo, che coincide con il
debutto di una delle più grandi attrici viventi, Kate Winslet.
Ma c’è pure Lars
Von Trier che col suo The Kingdom (serie Tv poi riassunta in un film) si impone
al grande pubblico e da allora ha raramente sbagliato un colpo.
Come
dimenticarsi di uno degli ultimi film horror di qualità, Il seme della follia
di John Carpenter? O una deliziosa, intelligente commedia come Pallottole su
Broadway di quel mago instancabile di Woody Allen? E sul versante commedie,
come non citare un titolo diventato presto un classico per gli innamorati,
ovvero Quattro matrimoni e un funerale? E qui scatta l'obbligo di un altro ascolto: (clicca qui).
Sul versante
attoriale, un’altra attrice che in quell’anno tenne il suo battesimo
cinematografico fu Natalie Portman in Léon di Luc Besson, mentre Leonardo
DiCaprio, ragazzino, si faceva notare in Voglia di ricominciare e Buon
Compleanno Mr Grape.
I titoli più
rappresentativi del canone hollywoodiano e destinati a rimanere
nell’immaginario collettivo sono invece Forrest Gump e Il Re Leone (clicca qui per la colonna sonora).
Ma ciò che
stupisce di più, di questo non troppo lontano 1994, è il fatto che a fianco di
tanti successi hollywoodiani trovino posto tante cinematografie nazionali ancora
capaci di imporsi a livello internazionale: ho citato il francese Besson, il
danes Von Trier e il neozelandese Jackson, ma il 1994 fu anche l’anno
dell’australiano Priscilla-La regina del deserto e dell’anglo-irlandese Nel
nome del padre (che lanciò Daniel Day-Lewis).
L’Italia, da canto suo, si
affacciava timidamente al mondo con una produzione internazionale di qualità
come Una pura formalità di Giuseppe Tornatore.
Insomma,
quello del 1994 era un panorama praticamente idilliaco, in cui grandi classici
hollywoodiani affiancavano film di tante nazionalità diverse.
Che anno meraviglioso il 1994!! Tranne poche eccezioni, hai citato praticamente quasi tutti film che ho adorato, Pulp Fiction in primis ma anche lo splendido Il seme della follia :D
RispondiEliminagrande pulp fiction!
RispondiEliminaperò forrest gump io non lo rimpiango di certo... :)
Che stupenda annata :)
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