LA SPOSA IN NERO
(La mariée était en noir),
Francia-Italia, 1968
Con Jeanne Moreau, Michel Bouquet,
Jean-Claude Brialy, Michel Lonsdale
Genere: noir
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TRAMA
Un
uomo viene ammazzato nel giorno delle sue nozze. La vedova si vendica uccidendo
uno a uno tutti i cinque colpevoli dell’omicidio.
RECENSIONE
Detta
così, la trama può ricordare un celebre film di Tarantino, il quale però, ha
sempre sostenuto di non aver nemmeno mai visto questo film di Truffaut. Strano
visto che Tarantino adora la Nouvelle Vague e ha chiamato la sua casa di produzione
proprio come un film di Godard. Noi però gli crediamo, anche perché poi in fondo,
sono due film completamente diversi.
Due
film che parlano di due vedove vendicatrici senza nome che annotano i
nomi degli assassini da eliminare su un foglio custodito in un squadernino che
controllano mentre viaggiano in aereo.
Ma
Jeanne Moreau non fa arti marziali e non decapita nessuno. Si limita a
trasformarsi nell’immagine e nei modi, per meglio avvicinarsi alle proprie
vittime. Con una di loro, il pittore, ha perfino una relazione.
Spietata
e senza nessun altro obiettivo nella vita, la nostra vedova li fa fuori tutti
senza troppi problemi.
Un’ottima
prova per una Jeanne Moreau sexy killer. Mai il termine femme fatale fu più
giusto.
Tratto
da un romanzo di Cornell Woolrich del 1948, sceneggiato da Truffaut con Jean-Louis
Richard, ex marito della Moreau, il film non fu accolto molto bene dai critici,
anche se ricevette poi una Nomination ai Golden Globe come miglior film
straniero.
Lo
stesso Truffaut qualche anno più tardi dirà di non esserne soddisfatto,
soprattutto per l’uso dei colori.
Ma
c’è molto altro che non funziona nel film, a partire dai ritmi troppo lenti per
coinvolgere lo spettatore e da situazioni inverosimili a cui non si cerca di
dare né ironia né mistero.
“Uno
dei migliori noir di Truffaut : gelido e paradossale, in un riuscito equilibrio
tra suspense e un’ironia mai invadente” sentenzia il Mereghetti, che pare aver
visto un film esattamente opposto.
Girato
tra Cannes, Parigi e Grenoble e prodotto dall’italiano Dino de Laurentiis (ecco
perché il film è franco-italiano) allora attento al cinema d’autore.
ma sai che (e per me è strano) sono in linea con Mereghetti? l'ho visto un boato di tempo fa ma me lo ricordo un signor film.
RispondiEliminaMeglio così!
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