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sabato 28 marzo 2009

Recensione di DIVERSO DA CHI?

Storia decisamente sopra le righe di un politico omosessuale felicemente innamorato che si invaghisce di una sua collega, ci fa un figlio e poi lo cresce col suo compagno. Rappresenta uno dei pochi modi in cui un omosessuale può diventare padre, anche se come afferma lo stesso protagonista Argentero a Ciak, “probabilmente non è plausibile sul piano dell’incertezza sessuale”. Del resto è difficile pensare a qualche commedia sulla paternità omosessuale che non abbia un epilogo assurdo ( basta pensare a Sai che c’è di nuovo o L’oggetto del mio desiderio). In ogni caso il film di debuto di Umberto Carteni rimane un tentativo di creare una commedia brillante in un panorama cinematografico in cui questo genere è visitato assai di rado. E dalla sua parte la pellicola ha dei buoni dialoghi ed una piacevole colonna sonora, nonché una prima parte ben riuscita e una seconda un po' meno convincente. Così la rigida, conservatrice ed insopportabile politica Gerini si trasforma in sexy, felice ed iper tollerante amante e Argentero da politico gay convinto si trasforma in gay e politico poco convinto. Le loro interpretazioni non mi hanno entusiasmato. Il problema principale della sceneggiatura di Fabio Bonifacci (che aveva firmato quegli autentici gioiellini di Si può fare e Notturno bus ) è l’uso dei luoghi comuni, forza e debolezza del film. Il film beffeggia gli stereotipi e ne rimane beffeggiato. Accentuando le assurdità si rimane poi incastrati in una trama piuttosto bizzarra. Oltre allo scottante tema sessuale, il film è molto attuale anche per l’altro sogetto trattato, ovvero la politica, a sua volta duramente derisa: pare una satira, e come ogni satira traccia un ritratto caricaturale dei soggetti.
In ogni caso rimane un film italiano che si potrebbe tranquillamente esportare perchè scorrevole e divertente e per nulla provinciale.

VOTO: 6/7

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