da Repubblica, 12 giugno:
Il suo primo film da regista, Sacro e profano, già presentato alla Berlinale, esce oggi nelle nostre sale, distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti. "Nanni chi?", chiede Madonna incuriosita. E pretende lo spelling del cognome. Ma quel regista italiano non lo ha mai sentito nominare. "Mi par di capire che dovrei essere lusingata dal suo interessamento", commenta cauta. "Per me è già un traguardo che Sacro e profano sia uscito in molti paesi europei. Vuol dire che per il pubblico che ha conosciuto Fellini e la nouvelle vague non è proprio roba da buttare". Per essere la prima volta dietro la macchina da presa di un'eccellenza del pop e di un'attrice che raramente ha azzeccato un film, Sacro e profano è un esordio che profuma di fresco. La sceneggiatura è un'estensione del Madonna-pensiero, mai ridondante però; Eugene Hutz dei Gogol Bordello (già impressionante caratterista in Ogni cosa è illuminata) - che impersona un musicista costretto a soddisfare i fantasmi sadomaso dei suoi clienti per poter finanziare il suo gruppo di punk gitano - è uno straordinario protagonista; la Londra colorata e multietnica in cui è immersa la storia offre spunti brillanti di tragicomica vita quotidiana.
Lei dice di avere una venerazione per Federico Fellini, di esserne stata persino influenzata.
Nel 1993 cercavo un regista per il clip di Rain e pensai subito a lui. Gli scrissi una lettera.
Era una canzone tratta dall'album Erotica, il maestro, forse, si sentì in imbarazzo. Tutt'altro. Mi rispose con una lettera in cui opponeva un rifiuto cortese. Seppi solo più tardi che era malato. Sarebbe morto dopo pochi mesi. Quel messaggio vergato con la sua inconfondibile calligrafia è incorniciato qui, nel salotto della mia casa di New York, accanto ai quadri di Tamara De Lempicka".
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