L'Amore e altri luoghi impossibili
di Don Roos,
USA, 2009
Di fronte alla Portmania che è scoppiata in seguito a Black Swan, se avete voglia di recuperare qualche film della filmografia dell’attrice Premio Oscar 2011 sicuramente questo è uno di quelli da evitare e putroppo non è l’unico. L'altro sconsiglio è Mr Gregorium e la bottega delle meraviglie, di cui Pensieri Cannibali offre già una illuminante recensione.
Uscito nel 2009 negli States direttamente in dvd, Love and other impossible pursuits nel giugno dell’anno scorso è stato trasmesso in prima serata da Canale 5 col titolo Amore e altri luoghi impossibili (che ricorda tantoAmore e altri disastri e precede Amore e altri rimedi..).
La programmazione di Canale 5 in estate, come ben sapete, non di contraddistingue per qualità e soprattutto è mirata a un pubblico molto ridotto visto che in quella stagione la gente intelligente in salute preferisce starsene fuori.
Insomma ho già spiegato il pubblico a cui è rivolto questo prodotto che sembra fatto per la Tv, cioè come la maggior parte dei nostri film per il cinema.
Io lo registrai perché ero già Natalieaddicted dai tempi di Closer.
E Natalie Portman è la protagonista assoluta, bella e brava come al solito e riesce a dare dignità a una storia che poteva andare bene per un corto, ma che ha almeno 40 minuti di troppo. Sarebbe anche una storia triste e interessante su un argomento molto delicato. Natalie infatti interpreta una madre che ha da poco perso il figlio e ha non pochi problemi a gestire il figliastro. Anzi, a volte agisce come se il suo subconscio volesse nuocere a questo bambino che ce l’ha fatta: gli dà da mangiare alimenti a cui lui è allergico, gli fa fare cose pericolose, insomma sembra sempre mettere deliberatamente in pericolo la vita del bambino, finché la madre (la mitica Lisa Kudrow ahimé invecchiata assai male e nei panni di un personaggio detestabile) non le impedisce di avere contatti con lui.

Dopo lo strepitoso successo de Il Cigno Nero quei furboni dei distributori hanno ben pensato di tirarlo fuori dagli archivi e distribuirlo nei cinema a ridosso degli Oscar (solo in una manciata di sale) col titolo The Other Woman.
so già che sarà una mezza porcheria
RispondiEliminama hey, comunque mi sa che mi toccherà vedermelo...
:)
è veramento strano che l'abbiano trasmesso prima da noi in tv che nei cinema americani...significa davvero che è un prodotto molto terra terra...comunque l'ho perso e mi sa che devo recuperarlo in originale, almeno per vedere se è leggermente migliore.... grazie per la segnalazione, l'avevo rimosso...
RispondiEliminaah, dimenticavo: grazie per la citazione!
RispondiElimina@ tutti: ragazzi, evitate! se non si era capito dal post il mio è uno sconsiglio!;-)
RispondiEliminaSolitamente arroganza e ignoranza vanno di pari passo e questo "articolo" lo conferma. Le critiche per partito preso si autodenunciano.
RispondiEliminaIl film vale la visione e la protagonista è molto brava. I temi molteplici si intrecciano senza appesantire. L'autodistruttività, la gelosia, la maternità, la morte, l'odio e l'amore. Come la rinuncia finale alla rabbia. Tutti temi trattati con grande delicatezza.
Il film non è noioso nemmeno per un attimo, tranne forse per gli insensibili...
Serena
Beh solo perchè a me o a te non piace un film non vuol dire che siamo arroganti o insensibili: ognuno ha gusti diversi, per fortuna! E per fortuna a te il film è piaciuto!
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