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sabato 12 marzo 2011

Addio a Nilla Pizzi

Oggi il mondo dell’informazione ha annunciato la scomparsa della Regina della canzone italiana e il Corriere della sera addirittura parla di Regina della canzone e basta. Il che fa sorridere se consideriamo che Nilla Pizzi (sotto, con Modugno e Dorelli) è ricordata soprattutto per Papaveri e papere. Ma pensare alla signora Pizzi fa sorridere comunque. La sua era l’immagine di un’Italia che non c’è più, un’Italia che prima affrontò la guerra e poi le lotte fratricide tra fascisti e resistenti, ma che seppe essere ottimista nonostante tutto e pensare all’Unione.
L’Italia del boom economico, delle balere, delle sagre di paese, delle prime feste dell’Unità, della censura e di una grande voglia di libertà. L’Italia dei nostri nonni insomma. E Nilla Pizzi appare così lontana dai nostri tempi, con quella sua voce e quelle melodie così demodé e quel look da signora bene ingioiellata che non riesce però a nascondere una genuina aria da massaia padana.

E siccome questo è un blog soprattutto di cinema, come dimenticarsi di Nilla Pizzi l’attrice, anzi la diva del cinema italiano della fine degli anni ’50?

E scommetto che dopo aver letto la sua fantasmagorica biografia, anche voi sorriderete.

Simbolo del Festival di Sanremo, di cui fu prima vincitrice e di cui condusse l’edizione del 1981, Adionilla Negrini Pizzi nacque il 16 aprile 1919 a Sant’Agata Bolognese. Prima sarta, poi impiegata alla Ducati di Bologna, si sposa nel 1940 con uomo che ha il suo stesso cognome, Guidi Pizzi, che pochi giorni dopo partirà dopo la guerra per non far più ritorno.
Nilla promette di non sposarsi mai più e così farà.

Nel 1942 inizia ad esibirsi nelle radio della Eiar (poi Rai), dalla quale viene però bandita per la sua voce troppo sensuale ed esotica!!!

Vincitrice del primo Festival di Sanremo nel 1951 con Grazie dei Fior, nella stessa edizione si posizionò anche al secondo posto con un duetto. E siccome ai tempi un cantante poteva gareggiare con più canzoni, l’anno seguente Nilla occupò tutte e 3 le posizioni del podio!
Prima arrivò Vola colomba, scelta per celebrare il ritorno di Trieste all’Italia. Al secondo posto il classico Papaveri e papere, oggi filastrocca per bambini, ma ai tempi audace testo ricco di doppi sensi sessuali e politici (i papaveri e le papere vennero scelti anche nei manfesti del PCI). Il vinile vendette 75.000 copie e il testo venne tradotto in 40 lingue, ispirando pure il titolo di un film (Lo sai che i papaveri, 1952, con Franca Rame e Walter Chiari). L’anno seguente è protagonista di Ci troviamo in galleria , film d’esordio di un regista poi importante come Mauro Bolognini, in cui compare anche Alberto Sordi e una diciassettenne  Sophia Loren agli esordi.
Lo sapevate poi che a lei è dedicato il primo fan club della storia italiana, nato nel 1957 a Torino? Era un salotto in cui si riunivano gli ammiratori per parlare della loro beniamina e per scambiarsi le cartonille, cartoline con le immagini della diva.

Ed ora udite udite: dal ‘57 al ’60, in meno di 3 anni, la Nilla nazionale apparve in 16 film!

Regina incontrastata della musica italiana, diva amatissima e popolarissima, gli agenti sperarono anche di trasformarla in star cinematografica, ma al di là di molti musicarelli allora tanto in voga e alcuni melò strappalacrime Nilla non riuscì mai a imporsi nel cinema con lo stesso successo. Degli oltre 20 titoli in cui apparve si ricordano Solo per te Lucia, del 1952, con Franca Valeri e Antonella Lualdi, Canzone appassionata del ’54 in cui è una dark lady che diventa assassina per amore materno e soprattutto La Mandragola, (foto qui a fianco) diretto da Alberto Lattuada del 1965 , che segna  un suo fortunatissimo ritorno sullo schermo, nonché il suo più alto raggiungimento in campo cinematografico. Nella divertente e sexy trasposizione dell’opera macchiavellica, Nilla interpreta Sostrata, madre di una bellissima Rosanna Schiaffino (scomparsa nel 2009). Imperdibile e di culto la scena in cui la Pizzi e la Schiaffino cercano di convincere Totò, nei panni di un frate, ad un’azione ben poco religiosa.

Un’altra rivisitazione umoristica a cui partecipò  è quella dei Tre Moschettieri in cui interpreta Anna d’Austria. L’ultima sua partecipazione cinematografica è Meladrammore, film del 1978 di Maurizio Costanzo. E qui inizia la sua deriva televisiva: Costanzo, Limiti, Baudo, sono suoi amici che la invitano spesso ai loro programmi, facendole però acquisire un’immagine decisamente trash a cui contribuirà il suo agente, Lele Mora.

La cantante che si era esibita in tutto il mondo al fianco di personaggi come Ella Fitzgerald e Frank Sinatra è ben presto risucchiata dal trash televisivo. Nel 2001 incide una versione rap di Grazie coi fiori assieme a una boyband e nel 2003 pubblica il suo ultimo disco e non si può dire che chiuda in bellezza la sua carriera, visto che si tratta di un album che contiene duetti imperdibili con Valeria Marini, Platinette, Patrizia Rossetti e Maria Teresa Ruta. Praticamente una televendita cantata.

Del resto Nilla ha più di 80 anni e si fida oramai solo del suo agente Lele Mora.

Nel 2002 Carlo Azeglio Ciampi, le conferisce la nomina a Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e nel 2009 Nilla festeggia i suoi 90 anni con una tourné in crociera. Ha aderito poi ad Amiche per l’Abruzzo e ha continuato ad esibirsi finché non sopraggiunge qualche problema di salute che le lascia purtroppo qualche segno, come si vede nella sua commovente partecipazione a Sanremo dell’anno scorso, dove Carmen Consoli cantò una bellissima versione di Grazie dei fior.

Mina, sua storica amica-rivale (celebre il loro duetto a Milleluci ’57) ha dichiarato: “Io ho imparato molto dalla sua voce, ed è giusto ammetterlo, finalmente”.

Per concludere, ecco la spiegazione del profondo significato di Papaveri e Papere fatta dalla stessa Nilla.

Che aggiungere? Vola colomba bianca, vola.

2 commenti:

  1. un bel ricordo che non manca di ironia
    come forse direbbe lei: grazie del post

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  2. E' stata e sarà sempre la grande Regina.Ora la musica italiana è orfana del suo più grande monumento. Grazie Nilla per tute le emozioni che ci hai trasmesso

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