Tanti auguri a Natalie Portman, Miglior attrice femminile al mondo di questo 2011 secondo gli Academy Awards e il sottoscritto.
E davanti alla torta, mentre spegnerà le sue 30 cartoline la bella Natalie ha un sacco di traguardi per essere soddisfatta: oltre all’ambitissimo premio Osacar ha una laurea in psicologia alla prestigiosissima Harvard, parla cinque lingue, è ambasciatrice Onu per l’infanzia e ambasciatrice della speranza per FINCA International. Non esattamente una divetta senza cervello insomma. E per il giorno del suo compleanno voglio ripercorrere la sua carriera.
Natalie Hershlag nasce il 9 giugno 1981 a Gerusalemme e tre anni più tardi si trasferisce negli States, anche se il suo primo film lo gira in Francia, a tredici anni: è Léon di Luc Besson, grande successo che diventa anche film di culto e la lancia come bambina prodigio in un ruolo davvero durissimo e delicatissimo di baby aiutante di un criminale.
La ragazzina sembra avere buon fiuto e durante le vacanze estive degli anni seguenti apparirà in film decisamente tosti come The Heat-La sfida (1995) di Michale Mann, Mars Attacks (1996) di Tim Burton e Tutti dicono I love you (1997) di Woody Allen.
Nel ’97 rifiuta due ruoli importanti: Romeo+Juliet di Luhrman perché troppo spinto e L’uomo che sussurava ai cavalli (passato poi a Scarlett Johansson) per dedicarsi allo studio e al teatro, vincendo il prestigioso Tony Award.
Si iscrive ad Harvard e tra una sessione d’esami e l’altra prende parte alla trilogia di Star Wars di George Lucas che la vede interpretare la Regina Amidala fino al 2005, anno di svolta in cui vince un Golden Globe ed è candidata all’Oscar come non protagonista per la sua indimenticabile performance in Closer.
Quella 2004/2005 è una stagione d’oro che la vede recitare in altri due film culto: La mia vita a Garden State di e con Zach Braff, autentico gioiellino di cinema indipendente americano e V per vendetta dei fratelli Wachowski, a mio parere sorprendente dramma apocalittico ingiustamente ignorato da critica e pubblico. Grande successo di critica anche per un altro film del 2005, Free Zone di Amos Gitai dove sostiene un lunghissimo piano sequenza e dove recita in ebraico.
L’ultimo inquisitore (Goya’s Ghosts) ultimo film di Miloš Forman è a mio parere un altro film ingiustamente snobbato da critica e pubblico, mentre è stato assai acclamato Un bacio romantico-My Blueberry Nights di Wong kar-wai del 2007, in cui ha un ruolo secondario.
Poi una brusca caduta, che sembra non conoscere arresto: Natalie sprofonda in una serie di brutti film giustamente andati male: Mr Magorium e la bottega delle meraviglie, L’altra donna del Re, fino a L’amore e altri luoghi impossibili che non arriva nemmeno nei cinema.
S’intravede un bagliore di speranza con Brothers di Jim Sheridan, film diligente che affronta tematiche molto serie con garbo. Poi una stagione irripetibile con tre titoli da protagonista che superano i 100 milioni in patria: Amici, amanti e..., Thor e soprattutto Black Swan, che è anche un grande successo di critico destinato a rimanere nell’immaginario degli spettatori e nel cuore di Natalie anche perché oltre all'Oscar le ha portato il coreografo Benjamin Millepied dal quale ora aspetta un figlio.
auguri sebbene in ritardo anche da parte mia!
RispondiEliminae miglior attrice non solo del 2011! ;)