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domenica 4 settembre 2011

A Dangerous Method: un'affascinante riflessione sull'ineluttabilità dei nostri desideri sessuali


A DANGEROUS METHOD
di David Cronenberg
Canada/Germania, 2011

Al cinema dal 30 settembre

Sabina Spielrein (Keira Knightley) entra in cura dal Dottor Jung (Michael Fassbender), che parla del caso al Dottor Freud (Viggo Mortensen), col quale da tempo desidera un confronto, ma che riuscirà a incontrare solo dopo qualche anno. Dopo l’iniziale idillio, in cui Jung è scelto dallo stesso Freud come proprio discepolo, sarà proprio Sabina a dividerli .

Cronenberg racconta con garbo le scandalose teorie psicoanalitiche secondo cui ogni nevrosi è provocata da fattori sessuali che non andrebbero repressi.

Senza prendere le parti di nessuno dei tre e senza voler essere un biopic, il regista canadese immortala il momento in cui si incrociano le vite di questi tre studiosi (la Spielrein fu una delle prime donne psicanaliste e influenzò Freud, ma su questo il film non si sofferma, purtroppo), e cioè dal 1901 al 1912. Non manca un certo didascalismo, in questo film in costume molto tradizionale, in cui i momenti più riusciti sono quelli drammatici e melodrammatici: in fondo è soprattutto il racconto di una storia d’amore tormentata, appassionata e poi rifiutata. La passione è palpabile grazie all’interpretazione di una bravissima Keira Knightley, che però a Venezia non è piaciuta a tutti, nei panni di una donna fortemente disturbata delle proprie nevrosi e che man mano guarisce grazie all’ammissione dei suoi desideri sessuali masochistici. Impeccabili, nei due ruoli dei due composti psicanalisti, Michael Fassbender e Viggo Mortensen. Lascia il segno anche Vincent Cassel, nella sua apparizione nei panni di un psicanalista che non sa resistere al sesso e che teorizza l'arrendevolezza a ogni impulso sessuale.

Speravo che A Dangerous Method fosse il Black Swan di quest’anno, con una Knitghtley da Oscar e un ingiusto insuccesso alla Mostra ripagato dal trionfo internazionale, ma dubito che l’accoglienza mondiale possa essere migliore di quella riservatagli venerdì al Festival.

Un buona pellicola di un cineasta che ha diretto però opere più significative e interessanti dal punto di visto narrativo e visivo.

VOTO: 7,5

(Le foto della premiere, con una magnifica Keira Knightley, si trovano sulla pagina Facebook)

5 commenti:

  1. promette abbastanza bene.
    anche se certo cronenberg, con tutto il rispetto, non è aronofsky!

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  2. Recensioni contrastanti, sul web. A me continua ad ispirare, anche perchè sia tu sia Sentieri Selvaggi siete positivi!

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  3. @ Marco: abbastanza, appunto!
    @ Emmeggí: la critica e il pubblico sono davvero divisi, ma tutti sono d'accordo nel descriverlo tradizionale e perfino garbato, cioè per nulla cronenberghiano (e questo puó essere un bene) e per nulla originale (e questo è un peccato!).

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  4. Sì, sono d'accordo col pezzo. Come scrivo anche sul mio blog, è un Cronenberg così classico da risultare semi-noioso. Non ci sono slanci, tutto resta cronologico. Non è il solito Cronenberg...sarà la vecchiaia...

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  5. @ onesto & spietato: giá, non ci sono idee molto interessanti, a parte la sceneggiatura che è tratta da una pièce!

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