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martedì 2 novembre 2010

ANNA MAGNANI: la biofilmografia

                                                              BIOFILMOGRAFIA

Alcune fonti  fanno nascere Anna Magnani ad Alessandria d'Egitto, ma il figlio Luca ha recentemente dichiarato che Anna nacque a Roma nel 1908 e poi si trasferì in Egitto. Tornata a Roma, fu cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà e cominciò molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club, mentre ancora  studiava all'Accademia d'Arte Drammatica.
Il suo esordio è datato 1928 e coincide con il film, trascurabile, Lo Scampolo.
Nel 1935 sposò il regista Goffredo Alessandrini, che l’anno più tardi la diresse in Cavalleria.


Divenne ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano e della rivista, fino ad approdare sul set di Teresa Venerdì (1941) dove Vittorio De Sica le affidò il suo primo ruolo importante. In seguito interpretò alcune commedie come la delicata, commovente e divertente Campo de' Fiori (1943) e L'ultima carrozzella (1944, qui a lato), entrambe a fianco di Aldo Fabrizi. Poi questi due attori da commedia popolare si trasformarono all’improvviso in attori drammatici di cinema engagé per quella pietra miliare del cinema mondiale che fu Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, che nel frattempo era diventato il suo compagno.
Il film le fece vincere il primo dei suoi cinque Nastri  d'argento. (Qui sotto una delle immagini più famose del cinema italiano).

In L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa , interpretò una donna di borgata " chiamata " a far politica, per rappresentare gli interessi della povera gente come lei.

Nel 1948 Roberto Rossellini ( ritratto con lei qui a sinistra) le fece interpretare l'episodio " La voce umana " in L’amore, altro Nastro d’argento.





Seguì il capolavoro Bellissima (1951), diVisconti, che le valse un altro Nastro d'argento, il quarto in 5 anni!





In seguito al “boom” mondiale del Neorealismo, la Magnani inizia un’intensa attività all’estero.
Prima è diretta dal più grande regista francese, Jean Renoir in La carrozza d’oro (1953), poi ci fu l’avventura americana: Mann, Cukor e Kramer la trasformarono in una diva internazionale, pur se della diva Anna non aveva né l’età nella bellezza. Nonostante ciò la Magnani conquistò immediatamente l’America: il suo forte temperamento e l’accento italiano fecero subito centro e si conquistò l’ambitissimo Premio Oscar già alla sua prima prova americana. Il film era La rosa tatuata ( The rose tatoo) di Daniel Mann.

Il 21 marzo 1956 divenne così la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista. Sette anni più tardi l’avrebbe vinto la Loren, recitando però in italiano. Per lo stesso ruolo, vincerà anche un BAFTA quale attrice internazionale dell'anno e il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.

Un altro prestigioso riconoscimento internazionale fu quello conferitole nel 1958 al Festival di Berlino per Selvaggio è il vento( Wild is the wind) di George Cukor. Per lo stesso ruolo vinse anche il suo primo David di Donatello e venne nominata per la seconda volta al premio Oscar, che però andò a Joanne Woodward. Proprio quest'ultima  sarà la rivale che con lei si contenderà Marlon Brando in Pelle di serpente (Snakeskin) di Mann, altra sublime interpretazione (a lato).
Tornata in Italia vinse il quinto e ultimo Nastro d'Argento per Suor Letizia - Il più grande amore e il suo secondo David di Donatello per Nella città l'inferno.


Dopo un paio di anni di assenza dagli schermi, la Magnani fu a lungo corteggiata da Pasolini, che come dieci anni prima Visconti, voleva ad ogni costo lavorare con lei.

Il risultato del loro incontro fu Mamma Roma, del quale entrambi rimasero insoddisfatti. Diversa fu l’accoglienza del pubblico e della critica, soprattutto in Francia, che in quegli anni era la maggior estimatrice del nostro cinema.

Nel ’69 il grande regista Stanley Kramer la diresse nella commedia Il segreto di Santa Vittoria, che rappresentò una delle pochissime incursioni cinemtografiche della Magnani di quel decennio.

La situazione del cinema italiano era infatti notevolemente mutata e i registi che l’avevano resa grande non la cercavano più: Rossellini le aveva proferito, anche nella vita, Ingrid Bergman; Visconti, che prima la idolatrava, scelse come sua nuova icona la Cardinale; De Sica si dedicò esclusivamente alla Loren. Ma gli anni ’60 furono soprattutto gli anni di Fellini, che aveva sempre ignorato la Magnani, nonostante l’amicizia che li legava.
Perciò Anna lasciò il cinema per tornare con successo a teatro, dove fu diretta da grandi autori come Franco Zeffirelli, Anhouil che la fecero trionfare sui palcoscenici di tutta Europa. Recitò anche per la Tv (La Sciantosa, L’automobile).

Infine anche Fellini espresse il desiderio di lavorare con lei e la chiamò per una breve e celebrativa apparizione in Roma (1972), perché secondo lui “Anna Magnani è Roma”.

Fu l’ultima apparizione di Anna, malata di canco al pancreas. Il 26 settembre 1973, all’età di 65 anni, si spense, nella sua Roma, la più lucente stella del firmamento cinematografico italiano. Il suo funerale si trasformò in un evento pubblico quando il suo feretro venne accolto da infiniti e commossi applausi.
È sepolta nel piccolo cimitero di S. Felice Circeo (Latina), nei pressi della sua villa.

VITA PRIVATA


Il matrimonio col regista Alessandrini non durò molto e dalla breve relazione con l’attore Massimo Serato, molto più giovane di lei, ebbe un figlio, Luca, nato del ’42. Abbandonata appena fu resa nota la gravidanza, l'attrice riuscì ad imporre il proprio cognome al figlio, proprio come la madre Marina fece con lei, confermando così una sorte di tradizione familiare che vedeva il protrarsi del cognome Magnani .
Quando morì al suo capezzale aveva, oltre al figlio, anche Rossellini.

3 commenti:

  1. Nannarella nacque a Roma e precisamente nei pressi di Porta Pia

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  2. Non la si ricorda mai troppo spesso...
    (ho aggiunto il tuo tra i link preferiti)

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  3. per quanto mi riguarda, è con ROMA CITTA' APERTA che è cominciato tutto

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