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martedì 9 aprile 2013

Gli 80 anni di Jean-Paul Belmondo

JEAN-PAUL BELMONDO
Simpatica canaglia del cinema francesi, tra i più famosi e proficui attori d’oltralpe, simbolo della Nouvelle Vague ma anche del noir francese, capace di passare da film d’autore a pellicole commerciali senza mai perderci la faccia.

Nato il 9 aprile 1933 a Neuilly Sur Seine, nei pressi di Parigi, figlio dello scultore italiano Paolo.
Si diploma in Arte Drammatica, debutta come attore alla fine degli anni ’50, e raggiunse il successo internazionale nell’anno mirabilis 1960 in cui interpretò la bellezza di sette film, tra cui Moderato Cantabile, che fece vincere la Palma d’oro alla co-protagonista Jeanne Moreau, La Ciociara di Vittorio De Sica che portò l’Oscar a Sophia Loren, Asfatto che scotta, con Sandra Milo e Lino Ventura, diretto da Claude Sautet e definito dalla critica uno dei migliori noir francesi di tutti i tempi e soprattutto Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, uno dei capisaldi della storia del cinema.
Divenuto il simbolo della Nouvelle Vague, continuò a collaborare con Godard (La donna è donna, Il bandito delle ore 11) ma anche Claude Chabrol, recitò in La mia droga si chiama Julie di François Truffaut e infine si impose come re indiscusso del nuovo noir francese, grazie a maestri come Melville e poi anche con autori e titoli più commercialil
Recitò in molti film italiani, spesso al fianco di bellissime dive: oltre alla già citata Loren, in Mare Matto affiancò Gina Lollobrigida, ne La Viaccia Claudia Cardinale e in Trappola per un lupo di Chabrol conobbe Laura Antonelli, che divenne sua compagna anche nella vita.
Dopo un’ischemia che lo colpì nel 2001, è ritornato a recitare con un remake di Umberto D
Ecco alcuni fotogrammi tratti dai suoi film più rappresentativi
1960: MODERATO CANTABILE
 LA CIOCIARA
ASFALTO CHE SCOTTA
 FINO ALL'ULTIMO RESPIRO
 
1961: LA VIACCIA 
1965 IL BANDITO DELLE ORE 11
1969 LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE
 1972 TRAPPOLA PER UN LUPO 


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