Visualizzazioni totali

giovedì 18 febbraio 2010

Quel che resta amabile di Jackson


AMABILI RESTI
La quattordicenne Susy (Saoirse Ronan, già nominata all’Oscar per Espiazione) ci racconta sprazzi delle sua vita prima e dopo la sua uccisione, annunciata quasi subito. Intrappolata in un limbo a metà tra mondo dei vivi e dei morti, cercherà di entrare in contatto con le persone a cui ha voluto bene (gli amabili resti), ma ci riuscirà solo col padre (Mark Walhberg) che non si dà pace, mentre la madre (Rachel Weisz) non riesce a confrontarsi con la terribile scomparsa.
L’adattamento del bestseller di Anne Sebold è una sfida troppo grande perfino per Peter Jackson: i mezzi economici e tecnologici non gli sono mancati e l’impianto visivo fa la sua grande figura, ma quello narrativo lascia alquanto perplessi.
Il film parte con passo incerto, si risolleva nella parte centrale e sprofonda poi in una serie di scene tutte da dimenticare. E’ grandioso nei momenti di alta tensione (quando Susy va incontro al suo omicida, la magnifica visione del carnefice che si fa il bagno, l’intrusione della sorella minore nella casa del maniaco) , mentre nell’ultima parte unisce una micidiale successione di scene: la sorella che scappa dal maniaco, la stucchevole riunione familiare, il ragazzo che bacia la morta (?), l’entrata in Paradiso, la morte del cattivo, fino alle ultime parole di Susy, che hanno fatto ridere tutta la sala. Giustamente.
Il mondo di mezzo, ricreato con surreali paesaggi e profusione di effetti speciali, è affascinante ma Kitsch. I siparietti adolescenziali sono un tantino leziosi. Il film cammina sulla non tanto sottile linea che separa il tono ridicolo da quello serio, risultando a volte involontariamente comico o patetico. E poi mi sono stancato di sentire nuovamente Shakespeare (dopo New Moon) in goffi dialoghi da college americano di serie Tv a basso profilo.
Perfino la colonna sonora risulta incredibilmente insignificante, nonostante la firma del grande Brian Eno.
A salvare il film dal disastro accorrono agli effetti speciali, una bellissima fotografia ed una formidabile squadra di attori: oltre ai tre già citati, un perfetto Stanley Tucci, una grande Susan Sarandon e la sorprendente Rose McIver, nei panni della sorella minore (anche se ha quasi dieci anni in più della protagonista).
In ogni caso una delusione.
VOTO: 6,5

1 commento:

  1. Una delusione, sono d'accordo,. E aggiungo che pure gli effetti speciali mi hanno annoiato un po'..

    RispondiElimina